Infortunio sulla Mega Smeralda, Patrizia Villa e Filt-Cgil: “Sulla sicurezza si deve fare di più”
Livorno, 23 dicembre 2019 – Si strappa un cavo, ferito un marittimo, frattura di tibia e perone con trauma cranico. Sentiamo dire che è andata bene e che purtroppo non potrà riprendere subito il lavoro. Vorremmo dire invece: purtroppo sta soffrendo, avrà dei danni che lo metteranno in difficoltà per lungo tempo, la sua famiglia sarà costretta alla spola fra la residenza e l’ospedale fino a che non potrà essere riportato a casa sua.
Ci chiediamo se i cavi non debbano essere tarati in modo corretto e frequentemente ispezionati proprio per evitare questi incidenti frequenti. Lo scorso agosto un altro operatore portuale, che svolgeva il proprio lavoro presso lo scalo Morosini, rischiò di finire in mare con il mezzo che manovrava per lo strappo di un cavo: giornata di forte vento e operazioni complicate, anche in quell’occasione. Uno dei tanti incidenti del genere che accadono con frequenza e non arrivano ai media e all’attenzione pubblica solo perchè fortunatamente non ci furono feriti. Rischio del mestiere, si dice. Ogni giorno in porto si compiono operazioni che sono a rischio.
Professionalità, investimenti in sicurezza, formazione continua e quant’altro sono le prevenzioni necessarie. La rapidità dei soccorsi è un altro elemento essenziale: in questo caso c’è stata. Permane però il rischio, specie di notte, con operatori ridotti e il famoso ponte che spezza il flusso fra i mezzi di soccorso e il luogo degli incidenti.
Rimaniamo però sempre convinti che si debba fare di più. L’incidente sulla Mega Smeralda, i risultati delle indagini relative all’altro incidente e gli interventi fatti per mettere in sicurezza la banchina non sono stati comunicati alle organizzazioni sindacali nonostante le sollecitazioni e le richieste. Come si pensa possibile fare prevenzione se ogni incidente – dopo le grida e lo sgomento – non genera azioni consapevoli e condivise? Serve per mettere un altro tassello nelle azioni corrette per la sicurezza. Anche in questo caso tutti si sono mossi: ma poi? Se al lavoro si impongono ritmi frenetici, se si tengono sotto ricatto i lavoratori con norme che rendono troppo facili i licenziamenti, se si tagliano le risorse agli enti di controllo, se non veniamo informati dettagliatamente come rappresentanti dei lavoratori, come potremo avere azioni efficaci?
La Cgil come sempre si mette a disposizione del marittimo e della famiglia per qualsiasi bisogno, e gli augura una pronta guarigione
PatriziaVilla,
segretaria Cgil provincia di Livorno con delega alla sicurezza
Segreteria generale Filt-Cgil provincia di Livorno