Iniziato il Meya Meya Festival, Livorno per tre giorni capitale della cultura mediterranea grazie alla danza orientale
Livorno 26 maggio 2023 – Iniziato il Meya Meya Festival, Livorno per tre giorni capitale della cultura mediterranea grazie alla danza orientale
Tre giorni di eventi, oltre 60 partecipanti da tutta Italia e dall’estero, 4 artisti internazionali, 16 ore di formazione intensiva suddivise in 8 stage, 85 esibizioni in gara nella competition, uno show con 19 ospiti provenienti da tutto il mondo e poi numerose iniziative culturali aperte a tutti.
Tutto questo è “Meya Meya Festival”, l’evento – giunto alla quarta edizione – che dal 26 al 28 maggio metterà al centro la danza orientale intendendo, attraverso essa, promuovere la conoscenza dell’area del Mediterraneo che ricomprende il Medio Oriente, il Nord Africa, la Grecia e la Turchia.
È quella che viene definita area “Menaht” (dalle inziali in inglese delle zone geografiche suddette), a noi così vicina e allo stesso tempo poco nota in tutte le sue sfaccettature.
«Attraverso la danza orientale – spiega Nada Al Basha, organizzatrice dell’evento promosso da CeSDI Aps (Centro Servizi donne immigrate) e scuola Karabà – ci poniamo l’intento di intento di valorizzare la ricchezza del Mediterraneo che, come ci insegna la storia, è sempre stata quella di un mare che porta i popoli a incontrarsi».
Ecco perché l’edizione 2023 del Festival Meya Meya ha scelto ancora una volta di puntare su una città, Livorno, la cui storia è intrisa di passaggi di integrazione, a partire dalle celebri leggi “Livornine” emanate da Ferdinando I de’ Medici tra 1591 e 1593. Anche la location scelta dagli organizzatori, il Palazzo dei Portuali, già sede della fondazione “Livorno Euro Mediterranea” è evocativo rispetto all’intento di questa iniziativa, che richiama decine e decine di danzatrici da tutta Italia e dal mondo, maestri affermati sulla scena internazionale della danza orientale e, come anticipato, appuntamenti culturali di rilievo assoluto.
L’appuntamento clou della tre giorni è previsto presso il Teatro La Goldonetta, il 27 maggio alle ore 21 quando andrà in scena “Egyptian & Arab Dance Show – Meya Meya Gala”, uno spettacolo suggestivo e ricco di protagonisti di assoluto valore: da Karim Nagi, artista poliedrico di origine egiziana attivo sulla scena internazionale e in particolare negli Stati Uniti, dove vive e risiede, a Hoda Ibrahim, regina della danza popolare egiziana, passando per Azad Kaan, riferimento assoluto della danza orientale in Turchia. Lo spettacolo vedrà anche l’esibizione della stessa Nada Al Basha, che oltre a essere l’organizzatrice del Festival è danzatrice e coreografa italo-egiziana, protagonista da anni in Italia e all’estero sia sul palco che come formatrice. I biglietti dello spettacolo sono in vendita presso la biglietteria del Teatro Goldoni e su Ticketone.
Gli appuntamenti aperti alla partecipazione della cittadinanza però non finiscono qui: presentazioni di libri, conferenze e proiezioni di corti cinematografici animeranno la tre giorni al Palazzo dei Portuali grazie alla collaborazione con altre realtà del territorio impegnate sul fronte dell’integrazione culturale e della promozione dei diritti.
Durante tutti i giorni del Festival, dalle ore 10 alle ore 17 verranno effettuate proiezioni a ciclo continuo di una selezione di cortometraggi dal titolo “Vivere in Palestina”, ideata in collaborazione con l’associazione culturale Livorno-Palestina ed il circolo del cinema Kinoglaz.
Sabato 27 maggio, alle ore 17.30, si terrà invece la presentazione del libro “Il velo dentro” di Rosanna Maryam Sirignano, con reading a cura di Massimiliano Foà e introduzione a cura di Shahrazad Al Basha presidente CeSDI APS. Rosanna Maryam Sirignano racconterà la sua esperienza di crescita umana attraverso l’avvicinamento alla fede islamica e alla cultura araba, in un testo che non è un libro sul velo, nè un libro sull’Islam, ma una storia di vita. Un viaggio attraverso Europa e mondo arabo per andare oltre le apparenze e scoprire nuove prospettive.
Infine, domenica 28 maggio, alle 17.45, si terrà la conferenza dal titolo “Dialogo e confronto tra civiltà e culture diverse nel Mediterraneo” a cura del professor Ahmed Habouss, già docente dell’Università “L’Orientale” di Napoli e presidente OSIM (Osservatorio Studi Internazionali sul Mediterraneo). Dopo l’introduzione di Shahrazad Al Basha, modererà il dibattito il dottor Lorenzo Bacci.
«Il Meya Meya Festival si pone lo scopo di veicolare un messaggio di integrazione e conoscenza che sia in grado di aprirsi anche a chi non pratica la danza orientale, ma è comunque interessato ad approfondire le dinamiche in essere in questa parte di Mediterraneo a noi così vicina e che però, spesso, viene narrata solo in occasione di eventi negativi e descritta, pressoché sempre, da un punto di vista eurocentrico», commenta Nada Al Basha. Ecco quindi che «distaccarsi dal proprio punto di vista e cercare di osservare il mondo circostante attraverso “lo sguardo dell’altro”, oltre l’etnocentrismo, è invece ciò che di più utile possiamo fare per comprendere meglio le differenti culture che abitano il Mediterraneo ed il mondo arabo».