Intervista agli “Eugenio in Via Di Gioia”
Il gruppo suonerà sabato al "Baciami festival" di Precisamente Calafuria
Il prossimo 14 luglio gli “Eugenio in Via Di Gioia” saranno in concerto al Baciami festival a Precisamente Calafuria. Abbiamo scambiato due parole con la band torinese per conoscerla meglio.
Il nome Eugenio in Via di Gioia è un gioco di parole, ormai è risaputo: l’unione dei vostri nomi che ha fatto la forza del progetto. Come riuscite a custodire le vostre individualità?
“Noi custodiamo le nostre individualità attraverso il gruppo. Siamo sempre stati insieme e la nostra forza è proprio quello, quando siamo sul palco tentiamo di far uscire il nostro individualismo, ma sempre a supporto degli altri, mai in modo egoistico”.
Gavetta, sudore e poi il successo: vi siete ritagliati in poco tempo una fetta di pubblico nuova, quella degli under 20: qual è stato il vostro segreto? La famosa marcia in più?
“Non c’è nessuna marcia in più, è proprio come hai detto tu, sudore e gavetta. Ma la stiamo ancora facendo e la faremo sempre, perché secondo noi i percorsi lunghi e faticosi durano di più e di questo la gente se ne accorge”.
I social senza dubbio sono il vostro canale preferenziale di comunicazione: come li costruite? C’è una progettualità?
“Abbiamo sempre creato un secondo lavoro con i social. Ci piace molto sperimentare e trovare nuovi modi di comunicare un po’ fuori dal normale e questo ci caratterizza. Tutto ciò è dato appunto da un lavoro lungo anche di pensiero, ma a volte anche solo dell’istinto, come per esempio il fatto di avere suonato sul treno Italo mentre eravamo fermi da 4 ore”.
Nel live date e vi date in tutto, senza escludere l’incontro finale con i ragazzi e le ragazze che hanno cantato con voi fino a a qualche minuto prima. Cosa pensate mentre siete sul palco?
“Mentre siamo sul palco pensiamo sempre a come siamo felici di avere sotto persone che cantano e urlano le nostre canzoni. Una felicità immensa che non si può descrivere e che ti lascia sempre con il sorriso. Per quello a noi piace sempre andare a conoscere i propri fan, perché sono loro che ti regalano emozioni”.
Vi siete da poco cimentati anche nel teatro: come è stata l’esperienza?
“Esperienza stupenda e la rifaremo con il nuovo disco. A noi è sempre piaciuto il teatro, infatti nel nostro live mettiamo sempre tanta improvvisazione fra un brano e l’altro e questo ci caratterizza. Ci siamo scoperti “quasi attori” e ci piacerebbe incrementare questa parte artistica”.
State lavorando su un nuovo album? Cosa dobbiamo aspettarci?
“Il nuovo album è già in lavorazione e ci saranno delle evoluzioni dal punto di vista musicale. Introdurremo dei suoni elettronici, senza però snaturare la nostra anima folk e proveremo ad usare anche chitarre semiacustiche, elettriche o pad elettronici. Insomma se ne vedranno delle belle”.