Intitolato stamani a Gino Calderini il parco RSA Coteto
Atleta, dirigente, simbolo e protagonista per anni dello sport livornese scomparso 10 anni fa
A dieci anni dalla scomparsa è stato intitolato a Gino Calderini (Livorno, 9 febbraio 1948 – 6 aprile 2012), atleta, dirigente, simbolo e protagonista per anni dello sport livornese, il parco RSA Coteto, in via Piemonte 52/A.
L’Amministrazione Comunale ha deciso di ricordarlo Gino Calderini affinché il suo nome rimanga nella memoria di tutti, non a caso con un parco, un luogo all’aria aperta dove si può passeggiare, giocare e fare attività sportiva.
La cerimonia si è svolta stamani alla presenza del sindaco Luca Salvetti, del Questore Roberto Massucci, di Giovanni Giannone delegato provinciale CONI; del presidente regionale CONI Simone Cardullo, del vescovo vicario Don Paolo Razzauti; delle istituzioni sportive cittadine e regionali, della presidente della Coppa Barontini Monica Bellandi; i familiari ed amici e sportivi che hanno conosciuto Gino Calderini e hanno collaborato con lui. presenti anche numerosi ospiti della RSA.
Il sindaco Luca Salvetti ha esordito:
“Era giusto che la città trovasse un luogo per ricordare Gino Calderini.
Un livornese che, sempre con gentilezza e squisitezza ha dato l’anima per lo sport livornese e per il sociale, ma soprattutto ha cementato la comunità, ha fatto stare bene le persone e le ha fatte stare insieme.
Ritengo che questo parco sia un luogo giusto per ricordarlo, è vicino alla sede del Coni, dove stanno i giovani, frequentato da sportivi.
Questa intitolazione rientra pienamente in quello che è il nostro cammino di ricordo e valorizzazione delle personalità di coloro che in vario modo hanno dato tanto alla città di Livorno, penso a Mascagni e Modigliani, e a chi più di recente, come Calderini, è stato importante per la vita della nostra comunità”.
“Gino Calderini – ha detto il garante delle persone con disabilità del Comune di Livorno Valerio Vergili – per me è stato un mentore, perchè quando ho iniziato a fare il mio tirocinio di psicologia dello sport l’ho fatto al Coni. E’ stato una figura molto importante per Livorno e l’iniziativa di intitolargli un parco pubblico è fondamentale per ricordare una persona emerita. Per me è una grande emozione”.
Gino Calderini era “figlio d’arte”, il padre Francesco era stato uno dei padri dell’atletica labronica e negli anni ’50 aveva fondato l’Atletica Livorno.
In giovane età Calderini era stato un buon calciatore, ma si è distinto soprattutto come organizzatore. Per dieci anni (1983-1992) è stato presidente provinciale della Uisp, e vice presidente il suo caro amico Mario Tinghi, per otto (1990-1998) vice-presidente regionale per poi passare nei primi anni del 2000 alla direzione del Coni provinciale per due legislature.
Gino Calderini insieme ad altri livornesi si è adoperato per la rinascita della Coppa Barontini e dal 1992 al 2002 diventa presidente del Comitato di gara, rimanendone vice-presidente fino alla fine della sua vita. Il lavoro di Gino Calderini nei confronti dello sport livornese è stato determinante per la rinascita dello sport cittadino e per il legame con le istituzioni della città.