#iosono141: Il coronavirus non ferma Rispoli e la commemorazione della strage del MobyPrince
Livorno 26 marzo 2020 – La commemorazione delle vittime del MobyPrince quest’anno sarà una commemorazione diversa a causa delle norme del decreto emergenza coronavirus, non ci sarà infatti il corteo per le strade cittadine e la cerimonia in Comune con i parenti delle vittime ed i sindaci delle città.
La data del 10 aprile sarà ricordata in maniera differente, il coronavirus non ferma Loris Rispoli (presidente del comitato #iosono141 e del comitato Vittime del MobyPrince).
Loris Rispoli: “Come tutti potete immaginare tutte le iniziative per Commemorare il 29 Anniversario della Strage del 10 Aprile 1991 sono saltate, ma questo non può impedirci di ricordare, commemorare e chiedere che finalmente anche alla luce delle conclusioni della Commissione di inchiesta del Senato si faccia finalmente Giustizia.
Anche l’udienza per la causa civile che abbiamo messo in campo contro il Ministero della Marina Mercantile è slittata a data da destinarsi, e siamo in attesa delle conclusioni delle indagini delle due Procure interessate.
Personalmente non posso e non voglio esimermi dalla presenza al porto quel giorno, quindi con la presenza del Sindaco di Livorno, che rappresenterà anche le centinaia di Amministrazioni coinvolte, abbiamo concordato due momenti della giornata.
Alle ore 11 sarà istallato sulla facciata della Amministrazione Comunale uno striscione che ricorda la Strage
Alle ore 15 all’andana degli anelli leggerò i nomi delle Vittime e getterò sempre con la presenza di Luca Salvetti e Francesco Gazzetti getteremo a nome di tutti la rosa in mare.
Abbiamo lanciato due iniziative:
la prima iniziativa è su Facebook, una “mascherina Facebook” che si può mettere all’immagine del profilo (Si clicca sulla foto del profilo Facebook per aggiornala, poi cliccate su aggiungi motivo. si apre una finestra Aggiungi una cornice alla tua immagine del profilo e su iosono141)
La seconda un invito a tutti i cittadini di Livorno ma non solo di esporre qualcosa di rosso a finestre balconi, un modo per partecipare e per chiedere con forza con i familiari delle Vittime che dopo 29 anni si inizi un percorso giudiziario che scriva pagine di Verità e Giustizia”.