Israele spara su basi italiane in Libano, “spostatevi di 5 chilometri”
Livorno 10 ottobre – Israele spara su basi italiane in Libano, “spostatevi di 5 chilometri”
Come riportato da comunicato della missione Onu e da alcune agenzie stampa (Adnkronos e Ansa) la situazione lungo la Linea Blu, al confine tra Israele e Libano, ha raggiunto un nuovo livello di gravità con un attacco deliberato delle forze israeliane (IDF) contro basi della missione UNIFIL, tra cui due strutture italiane.
“L’incidente”, avvenuto martedì, ha visto Israele chiedere al contingente ONU di spostarsi di cinque chilometri; una richiesta respinta con fermezza dalle forze di pace delle Nazioni Unite. Questo atto dimostra una preoccupante escalation che colpisce direttamente le basi di un contingente che ha come missione la stabilità e la sicurezza della regione.
Le forze israeliane hanno colpito tre basi UNIFIL, inclusa una torre di osservazione situata nel quartier generale della missione a Naqoura, provocandone la distruzione.
Nonostante il fuoco diretto, non ci sono stati feriti tra i militari italiani. Tuttavia, due peacekeeper indonesiani sono stati colpiti, fortunatamente in modo lieve.
Un drone IDF è stato visto sorvolare la zona, in un ulteriore gesto di “arroganza”; intrufolandosi fino all’ingresso di un bunker in cui i peacekeeper si erano rifugiati, rendendo ancor più evidente la volontà di intimidazione e controllo delle forze israeliane.
L’attacco ha scatenato la condanna della missione UNIFIL e del governo italiano. In una nota ufficiale, le Nazioni Unite hanno sottolineato la pericolosità della situazione e l’escalation delle ostilità tra Israele e le milizie di Hezbollah, con una serie di attacchi che hanno portato devastazione a villaggi e località nel sud del Libano.
Attacco deliberato
Il comportamento delle forze israeliane appare intenzionalmente provocatorio. Le IDF hanno colpito ripetutamente le basi di UNIFIL, incluso un attacco deliberato contro una torretta di osservazione a Ras Naqoura, colpendo il bunker dove i peacekeeper si erano rifugiati e danneggiando mezzi e sistemi di comunicazione vitali. Inoltre, hanno messo fuori uso le telecamere di videosorveglianza e danneggiato stazioni di trasmissione e illuminazione in un altro attacco mirato.
L’atteggiamento di Israele, che ha chiesto a UNIFIL di spostarsi di cinque chilometri, rappresenta; una manovra arrogante e pericolosa che compromette la sicurezza non solo delle forze di pace italiane e internazionali, ma anche la stabilità della regione. La posizione dell’ONU è stata chiara: la missione non verrà spostata, e continuerà a operare secondo il mandato previsto dalle Nazioni Unite.
La reazione del governo italiano
L’attacco ha provocato l’immediata reazione del governo italiano. Il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha convocato d’urgenza l’ambasciatore israeliano per esprimere la ferma protesta dell’Italia. “Questi attacchi contro basi italiane e contro il quartier generale di UNIFIL sono inaccettabili”, ha dichiarato Crosetto, ricordando al suo omologo israeliano, Yoav Gallant, che la sicurezza dei militari italiani deve essere garantita.
Crosetto ha sottolineato l’importanza di scongiurare ogni ulteriore errore che potrebbe mettere in pericolo la vita dei peacekeeper, italiani e non. Nonostante le rassicurazioni ricevute, l’atto israeliano viene considerato un grave affronto verso un contingente che opera per la pace in una regione già altamente instabile.
Un atto grave verso un Paese amico
L’attacco israeliano contro basi italiane è particolarmente significativo non solo per il contesto di guerra in cui è avvenuto, ma anche perché rappresenta un atto grave contro un Paese amico, come l’Italia, che partecipa da anni alla missione UNIFIL. L’Italia ha contribuito in maniera significativa alla stabilità del Libano e al mantenimento della pace lungo la Linea Blu, rendendo ancor più sconcertante questo attacco diretto.
Questo episodio dimostra la crescente tensione nell’area e l’apparente mancanza di rispetto da parte di Israele verso le forze di pace internazionali.
Israele spara su basi italiane in Libano, “spostatevi di 5 chilometri”