Istituti comprensivi: scelta delle sedi, per i docenti il modulo non è chiaro
Comprensivi, i docenti scuole Borsi, Mazzini, Micali, Bartolena, Carducci – “Stop Comprensivi”:
la tempistica con cui l’Ufficio Scolastico Provinciale pretende la compilazione del modulo è inadeguata soprattutto perché il modulo di assegnazione non risulta chiaro e non è supportato da alcuna spiegazione.
Ci preme inoltre sottolineare che l’Amministrazione Comunale, nonostante abbia dedicato un indirizzo mail ai chiarimenti sui comprensivi, non risponde alle richieste che riceve
Dopo l’approvazione della delibera regionale, il processo di comprensivizzazione delle scuole livornesi, voluto dall’Amministrazione Comunale e supportato dall’Ufficio Scolastico Provinciale, si è messo in moto, ma sta incappando in un problema dietro l’altro.
Dopo la mancata comunicazione dei codici meccanografici che non permette alle famiglie durante le iscrizioni di capire a quale comprensivo afferiranno, adesso si è aperta la partita dell’assegnazione del personale ai nuovi istituti.
A tutti i docenti delle scuole livornesi è stato inviato a partire dal 14 gennaio un modello per la scelta della sede; il tempo per decidere è minimo, infatti a seconda delle disposizioni dei dirigenti scolastici dovrà essere compilato e consegnato tra il 22 e il 25 gennaio. Oltre a una tempistica inadeguata, ci preme sottolineare che il vero problema di questo modulo è la totale mancanza di chiarezza e l’assenza di spiegazioni a supporto della compilazione.
Secondo il modulo, i docenti devono dichiarare per quale comprensivo optare “per l’acquisizione della titolarità, al fine di garantire la continuità didattica”.
Che cosa significa questa dicitura?
Un insegnante può scegliere solo fra le sedi in cui già lavora in un’ottica di continuità didattica? O può scegliere un qualunque comprensivo?
Qualora un altro docente, magari con un punteggio in graduatoria interna maggiore, volesse cambiare plesso, che farebbe la persona che non rientrerebbe in quell’istituto? Dove verrebbe collocato e in base a quali criteri? Se parliamo di graduatorie interne, inoltre, per stabilire un principio di precedenza, a quali graduatorie verrà fatto riferimento visto che le scuole medie che conosciamo non ci saranno più?
Nella circolare è specificato che devono compilare il modello anche i neoassunti, quindi anche i lavoratori sottoposti a vincolo sulla sede. Questa opzione è giuridicamente valida?
Si tratta di quesiti centrali per poter fare delle scelte ponderate e consapevoli.
Vista la forte agitazione che questa circolare ha provocato all’interno delle scuole e per cercare di ottenere dei chiarimenti diversi docenti hanno scritto all’indirizzo fornito dall’amministrazione comunale per rispondere ai dubbi relativi al processo di comprensivizzazione. Purtroppo, come in altre occasioni, non sono arrivate risposte. A questo punto ci piacerebbe capire il senso dell’attivazione di questo canale di comunicazione che il Comune di Livorno ha dedicato all’argomento, ma senza evidentemente farlo funzionare per il suo scopo.
Sappiamo inoltre che alcune organizzazioni sindacali (Flc Cgil, Cobas Scuola e Unicobas) hanno chiesto al Provveditorato una proroga alla scadenza della consegna del modulo, proposta che il dirigente Andrea Simonetti ha rifiutato.
Ci preme inoltre sottolineare che questa procedura viene attivata mentre le iscrizioni sono ancora aperte. Alla scadenza per la compilazione del modello non sarà ancora possibile sapere quante nuove prime verranno attivate nei singoli istituti né quante e quali cattedre vi saranno disponibili.
Come è possibile scegliere in questo modo? Chi può sciogliere i nostri dubbi e aiutarci a scegliere e a lavorare con serenità?
Noi crediamo che queste criticità non siano altro che il frutto di una scelta inadeguata come quella della comprensivizzazione, compiuta con modalità e tempistiche che non potevano che portare le scuole nel caos. Allo stesso tempo esigiamo che l’Amministrazione Comunale e l’Ufficio Scolastico Provinciale, invece che sparire dopo aver ottenuto l’approvazione dei comprensivi, diano le dovute risposte a queste domande perché in gioco c’è il futuro della classe docente della città.
Da parte nostra ci auguriamo che la comunicazione istituzionale sul tema dei comprensivi migliori e il che personale scolastico possa essere messo nelle condizioni di capire che cosa lo attende. Al momento infatti assistiamo a uno spettacolo che non ci invita a confidare in chi, dimostrando una limitata capacità di confronto, si è preso la responsabilità di portare avanti il percorso sui comprensivi. In conclusione, suggeriamo a tutto il personale scolastico di non inviare subito il modulo, ma di pretendere chiarezza scrivendo agli organi competenti.