Italia Viva, programmi infrastrutturali: “Serve un cambio di passo soprattutto nel livornese”
I programmi infrastrutturali per far ripartire l’area costiera toscana e in particolare il territorio livornese: necessità di un cambio di passo.
Livorno 11 aprile 2020 – Mario Antonio Gambacciani, Italia Viva Livorno: “Siamo in piena crisi sanitaria ed Italia Viva è impegnata ad individuare scelte e modalità economiche, sia per gestire la fase transitoria di “convivenza” con il contagio, sia quella successiva di piena “ripartenza”.
Guardando alla Toscana, si parte dalla considerazione che la crisi economica andrà probabilmente a colpire in particolare l’area costiera – un territorio già soggetto a tre aree di crisi complessa – per il tipo di imprese presenti, andando ad accentuare il fenomeno del divario economico con l’area metropolitana fiorentina (la Toscana a due velocità).
Le infrastrutture potranno giocare un ruolo fondamentale per la ripartenza: a maggior ragione è necessario programmare e realizzare le relative attività.
I tempi di realizzazione giocano un ruolo fondamentale: non è pensabile ritrovarsi ancora a discutere sul completamento della “tirrenica”, come pure su cronoprogrammi puntualmente smentiti anno dopo anno sulla realizzazione delle opere previste dal Piano Regolatore Portuale di Livorno.
A sei anni dall’approvazione del Piano, sulla Darsena Europa le attività previste stentano a partire. Infatti, a parte alcuni aspetti di progettazione delle opere pubbliche a mare, la parte relativa agli investimenti privati tarda a concretizzarsi. Al flop riguardante il primo bando per flussi di break even irrealizzabili, ne è seguito un secondo sulla base di una rivisitazione al ribasso sulle modalità progettuali e il conseguente minor impegno di investimento per il privato. È passato quasi sei mesi dalla scadenza e non c’è ancora un’aggiudicazione! Anche le importanti attività connesse quali lo scavalco ferroviario a Calambrone per favorire la connessione con l’Interporto di Guasticce e lo status di ZLS – se non ZES o addirittura di zona franca – tardano a concretizzarsi, per non parlare poi del microtunnel Eni.
Lo stesso dicasi per la parte della riorganizzazione della Stazione Marittima: lasciano perplessi i tempi di cessione delle quote di maggioranza della Porto 2000, la non sufficiente cura nella verifica del raiting dell’aggiudicatario, la mancanza di seri cronoprogrammi dei cospicui investimenti previsti a partire dalla disponibilità dell’Alto Fondale e della definizione delle opere collegate relative alla viabilità di cintura e al fondamentale collegamento con l’aeroporto di Pisa.
Se le opere previste devono essere realizzate velocemente, lo stesso dicasi per l’attenzione da dedicare a nuovi progetti. Ciò anche in prospettiva dell’auspicato dedicato “enorme” piano europeo. A tal proposito, è’ importante realizzare piani di fattibilità riguardanti una serie di idee progettuali quali ad esempio: la FI-PI-LI ferroviaria per abbattere gli attuali tempi di percorrenza (dal centro di Livorno a quello di Firenze ci vogliono circa due ore, più del doppio rispetto ai tempi di percorrenza da Pisa e Bologna), l’Alta Velocità tirrenica ( in una situazione di quasi collasso della tratta Firenze-Roma), il percorso ciclistico/pedonale dell’Amore a Calafuria, le bonifiche SIN, i collegamenti su binari e fluviali di area vasta per favorire fra l’altro la mobilità sanitaria e turistica.
Italia Viva vede nella candidatura di Giani alla presidenza della Regione quelle capacità di attuare un piano shock, di cambiare passo: capacità che sono mancate a Rossi, ai consiglieri, deputati e ministri che si sono spesi nel tempo”.