La “Befana” dei comitati consegna il carbone all’Amministrazione comunale
Livorno 7 gennaio 2024 La “Befana” dei comitati consegna il carbone all’Amministrazione comunale
I comitati di lotta ambiente, salute e lavoro per il giorno della befana hanno messo in atto una singolare forma di lotta. Al gazebo sulla terrazza Mascagni è apparso uno striscione con la scritta “Carbone all’amministrazione comunale. 2024 da dimenticare”. Sotto lo striscione nove sacchi di carbone con sopra scritto il nome del comitato mittente.
Queste le ragioni della protesta in una nota dei nove comitati:
“Questa mattina, 9 Comitati hanno simbolicamente consegnato 9 sacchi di carbone al Sindaco e all’amministrazione comunale appendendoli al gazebo della Terrazza Mascagni.
L’iniziativa, dal forte impatto simbolico, vuole rappresentare il malcontento e la delusione dei cittadini per l’andamento del 2024, definito dai comitati come “un anno da dimenticare”.
La consegna dei sacchi di carbone è stata accompagnata da un breve discorso dei rappresentanti dei comitati, che hanno sottolineato le annose criticità irrisolte e le scelte fallimentari di questa amministrazione.
Il Coordinamento Mare Libero LIVORNO denuncia la scarsa disponibilità di spiagge libere a Livorno, occupate principalmente da stabilimenti balneari che richiedono un pagamento per l’accesso. Chiede al Comune di garantire l’accesso gratuito alla battigia e un migliore equilibrio tra aree private e libere, per preservare il diritto pubblico al mare.
Orti Urbani e Loghino, Comitato Alluvionati e No Cubone criticano il Sindaco e l’amministrazione per la scarsa attenzione alle problematiche ambientali accusandoli di aver perseguito con ostinazione e di continuare a perseguire una cementificazione evitabile di ampie aree verdi del perimetro urbano, con il conseguente aumento del rischio idrogeologico.
Denunciano il consumo del suolo, portato avanti in maniera scellerata per il profitto e il beneficio di pochi, la distruzione di habitat naturali e il disinteresse verso ritrovamenti archeologici, come quelli emersi durante gli scavi al Cubone in via San Marino.
Il Comitato Alluvionati segnala, inoltre, il mancato impegno nel rispondere a un dossier consegnato al Comune quasi un anno fa, nonché il disinteresse per la scarsa qualità e per le tempistiche fuori controllo dei lavori in città da parte del Genio Civile. Gli Orti Urbani e il Loghino hanno anche avviato una raccolta firme per salvare l’area verde di via Goito, considerata fondamentale dai cittadini, e si impegnano a difendere il terreno dalla costruzione di nuove palazzine. “la terra è sacra e va difesa a tutti i costi”, ha dichiarato la portavoce, aggiungendo che è proprio ciò che il collettivo degli Orti Urbani farà se dovesse continuare il progetto di costruire palazzine di edilizia privata su quel terreno.
Il Comitato Zona Nord esprime indignazione e delusione verso il Sindaco e la Giunta Comunale per la mancata chiusura dell’impianto Ireos, che continua a bruciare rifiuti tossici vicino alle abitazioni, causando gravi problemi di salute. Inoltre, denuncia il traffico intenso e pericoloso in Via Nord, aggravato dall’assenza di semafori o rotatorie, nonostante le ripetute richieste.
Il Coordinamento per la tutela dell’ospedale critica l’Accordo di programma del 2020 per il nuovo ospedale, finanziato con 245 milioni di euro, ora lievitati a 315 milioni. I lavori non sono iniziati e i fondi regionali sembrano spariti. Si apprende dai media che i livornesi
dovranno indebitarsi con l’INAIL per coprire i costi. Il Coordinamento chiede trasparenza sul destino dei fondi e la ristrutturazione degli attuali padiglioni degli Ospedali Riuniti, unica certezza rimasta.
Il coordinamento sanità pubblica denuncia le lunghe liste d’attesa a Livorno, che penalizzano i cittadini meno abbienti, impossibilitati a pagare per cure private. Sottolinea la necessità di assumere personale per garantire una sanità universale e rispettare il diritto alla salute, come previsto dalla Costituzione. Solo così si potrà alleviare lo stress del personale sanitario e garantire l’accesso equo alle cure per tutti.
Per l’associazione Porto Pulito il 2024 è stato un anno negativo per il porto, con navi che continuano a utilizzare carburanti altamente tossici e una stagione turistica che ha peggiorato l’inquinamento e il traffico. L’apertura di un hub per croceristi in via Cogorano ha aggravato la situazione, mentre il comune ha seguito la decisione della regione di non installare centraline di monitoraggio ambientale. L’associazione Porto Pulito è determinata
a ottenere giustizia e seguirà con attenzione la petizione che verrà discussa a breve in consiglio comunale.
Un anno da dimenticare anche per l’associazione Vedette per l’ambiente per la tutela del Limoncino. L’associazione denuncia l’assenza di supporto da parte del Comune che ha lasciato soli i cittadini a fronteggiare le gravi problematiche ambientali che minacciano il territorio. Un’area particolarmente fragile e a forte rischio smottamento continua a essere oggetto di preoccupazione per la salute pubblica a causa del possibile inquinamento delle
acque e dei terreni circostanti l’impianto industriale della discarica del monte La Poggia. E’ necessario un impegno molto più fattivo del Comune che anche quest’anno è mancato.
Ci auguriamo che questo gesto simbolico sproni l’amministrazione a riflettere e ad adottare misure concrete per garantire un 2025 migliore per tutti”.