La cabina del telefono diventa una biblioteca con “Telefonami un libro”
L’idea non è nuova, ma in tempi di Covid assume un valore ancora maggiore.
Nata a New York e decollata in cento altre capitali mondiali, sperimentata appena appena in Italia, è arrivata finalmente anche a Livorno.
A lanciare “Telefonami un libro” sono Giovanni Neri, giornalista e scrittore, autore del giallo pulp “Capraia Akbar” e di “Diario di un cane felice”; Nino Bozzi, patron della casa editrice livornese Ctl; Michela Tanfoglio, fondatrice dell’agenzia letteraria torinese EditReal.
Insieme hanno scelto una vecchia cabina del telefono, quella davanti alla Baracchina Bianca, per trasformarla in una piccola biblioteca a disposizione di tutti.
Michela Tanfoglio spiega:
«Telefonami un libro” funziona così: chiunque può prelevare il libro che preferisce dalla cabina rimettendolo poi al suo posto, in modo che possa essere letto anche da qualcun altro, oppure può anche tenerlo, ma sostituendolo con un altro, in modo da dare vita a un ciclo che deve autoalimentarsi».
«Ho iniziato la mia carriera quando le pagine dei giornali venivano composte con le righe di piombo e l’ho finita curando la parte web; non ho assolutamente niente contro la comunicazione online che è e resta il futuro – dice invece Neri. – ma credo che il piacere che dà un libro con le sue pagine da sfogliare e da rileggere sia una cosa unica.
In un momento in cui le notizie volano un secondo dopo l’altro sul web, toccare, aprire e tenere fisicamente nelle proprie mani e magari conservare un libro, è una sensazione più che piacevole».
«In tempo di Covid, annoiati e bloccati in casa, in tanti hanno riscoperto il piacere di gustarsi un libro – chiosa Nino Bozzi – e lo dimostra l’aumento delle vendite online, ma questa è una iniziativa che vuole premiare la socializzazione del libro, la voglia di condividerlo e di farlo conoscere agli altri perché non c’è niente di più bello che segnalare a un amico o a anche a uno sconosciuto un volume che ci è piaciuto».