La cultura organizzativa degli enti del terzo settore: il nuovo Quaderno di Cesvot
La ricerca ha raccolto le interviste di oltre 300 ets toscani per comprendere i loro modelli organizzativi.
Livorno 17 maggio 2024 – La cultura organizzativa degli enti del terzo settore: il nuovo Quaderno di Cesvot
. “La cultura organizzativa degli enti del terzo settore” di Irene Psaroudakis e Andrea Salvini del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa è la nuova pubblicazione della collana “I Quaderni” di Cesvot.
Il volume presenta gli esiti di un’indagine qualitativa che esplora il tema della cultura organizzativa degli enti del terzo settore toscano utilizzando diverse tipologie di analisi che vanno dalle dimensioni di tipo strutturale a quelle gestionali e identitarie.
Le prime due parti del volume presentano le riflessioni emerse dalle interviste a 300 ets toscani e agli enti soci di Cesvot in merito all’urgenza di ridefinire i modelli di cultura organizzativa, al fine di superare una certa inerzia e accogliere le sfide poste dalle trasformazioni sociali, culturali e normative. Sono quattro le aree tematiche su cui verte la riflessione: tipologia di organizzazione; struttura organizzativa; rapporto con i volontari; capacità di networking sul territorio.
Come approfondito anche recentemente nel convegno “Leggere il cambiamento” promosso da Regione Toscana e Cesvot, negli ultimi decenni gli enti del terzo settore sono stati attraversati da una serie di trasformazioni con effetti ancora tutti da interpretare e valutare.
Tali trasformazioni generano nuove sfide consistenti dal punto di vista dell’identità degli enti ma anche nel modo di intendere oggi l’adesione, l’appartenenza e il senso stesso del fare volontariato organizzato.
I processi di cambiamento in corso tuttavia non si traducono in cambiamenti organizzativi. Molte associazioni sembrano vivere con difficoltà le innovazioni che sarebbe necessario assumere per non perdere l’efficacia del loro intervento.
Dall’analisi dello stato di salute delle pratiche di amministrazione condivisa, allo studio del fenomeno della diminuzione dei volontari, alla ricerca dell’innovazione gestionale adatta a rispondere alle sfide della contemporaneità, il volume si presenta non solo come strumento di ricerca ma come un vero e proprio strumento di lavoro e analisi dei bisogni per gli ets toscani. Ogni capitolo contiene una sintesi dei maggiori punti di riflessione emersi proprio per favorire questo livello di lettura.
Tra le principali direttive di analisi emerse: il tema della negoziazione dell’ortodossia che consiste nel radicare i propri valori identitari sì, ma nella contemporaneità; ripensare le modalità di coinvolgimento possibile dei volontari auspicando la creazione di uno “spazio intermedio” tra il volontariato formale e informale; l’ampliamento delle principali attività organizzative per sfuggire dal rischio dell’eccessiva burocratizzazione e professionalizzazione del volontariato, andando a recuperare la prossimità con comunità e territorio.
La terza parte che compone il Quaderno accoglie i contributi di Maria Cristina Antonucci, Sebastiano Citroni, Gabriella Punziano, Alessandro Seminati, chiamati a riflettere sui risultati dell’indagine e aprire la riflessione a scenari futuri più ampi.
Le tracce delle interviste condotte, disponibili in appendice, consentono di cogliere sfumature e dettagli su come è stato sviluppato il ragionamento durante il processo di ricerca, e quindi approfondiscono ulteriormente specifiche tematiche o punti di vista.
Il Quaderno è scaricabile gratuitamente in formato pdf a questo link, previa registrazione all’area riservata MyCesvot.