“La Darsena Europa non si farà per la Posidonia e l’ambiente? L’ente parco chiede la sospensione dell’iter”
Una Città in Comune: "Gravi carenze dello studio di impatto e dice no alla logica delle compensazioni"
Livorno 11 marzo 2023 – La Darsena Europa non si farà per la Posidonia e l’ambiente? L’ente parco chiede la sospensione dell’iter
Darsena Europa: Il Parco chiede la sospensione dell’iter per gravi carenze dello studio di impatto e dice no alla logica delle compensazioni. A darne notizia, Una Città in Comune Pisa che dichiara:
“Rafforzate le nostre posizioni Sulla Darsena Europa. il Parco di Migliarino – San Rossore – Massaciuccoli esprime un parere “sospensivo e non definitivo, in quanto necessita acquisire tutti gli approfondimenti, integrazioni e aggiornamenti (…) evidenziati”.
Sottolinea anche che, quando sono coinvolti habitat e specie prioritari, non è possibile definire “misure di compensazione” a meno che; un progetto comporti “l’assolvimento ad esigenze connesse alla salute dell’uomo e alla sicurezza pubblica e esigenze di primaria importanza per la tutela ambientale”.
Queste sono le conclusioni del parere inviato al Ministero dal Parco di Migliarino-San Rossore – Massaciuccoli:
una dozzina di pagine molto dense in cui sono evidenziati gli aspetti critici dello studio di impatto della mega opera per la quale Giani si è fatto fotografare sulla schiaccia-sassi.
Un’immagine decisamente in contrasto con quella della Posidonia oceanica, la comune “alga” che troviamo sulle nostre spiagge e che costituisce una specie fondamentale per la vita del Mediterraneo, tanto da essere riconosciuta come un habitat prioritario e protetto dall’Unione Europea.
Col parere del Parco vengono quindi nuovamente bocciate sia la visione sviluppista delle grandi opere che il centrosinistra porta avanti da sempre a livello nazionale, regionale e locale, sia la fallimentare logica delle compensazioni sposata dal sindaco Conti e dal centrodestra
In sintesi, il Parco ha riscontrato “una serie di criticità di impostazione, di metodo, di analisi, che non rendono possibili valutazioni adeguate e pertinenti con la portata del progetto proposto”.
Si va dai monitoraggi previsti, inadeguati per quantità e per aree coperte, ai dati insufficienti per valutare l’impatto dell’opera sugli ecosistemi, ad un’analisi dell’idro-dinamismo che non permette analizzare tutti i possibili trasporti di sedimenti e inquinanti verso le Secche della Meloria con i relativi effetti sulla Posidonia, alla richiesta di reimpostare nel suo complesso lo studio per la parte che riguarda le Secche e i suoi ecosistemi.
Anche le proposte di compensazione sono duramente criticate:
sia perché nei fatti esplicitano possibili effetti negativi della Darsena Europa laddove lo studio sostiene che non ce ne saranno; per le tecniche prescelte, le loro possibilità di successo, le loro entità e, nel caso del sabbiodotto, per i possibili impatti della compensazione.
Per non parlare di veri e propri errori e della completa mancanza di analisi di alcuni effetti sul sistema socio-economico e degli impatti cumulativi.
Il parere sospensivo del Parco chiede nei fatti una completa ridefinizione dello Studio di Impatto sull’ampliamento del porto di Livorno bocciando su tutta la linea la logica delle compensazioni.
Questo conferma, integra e rafforza quanto da anni sosteniamo e che abbiamo messo nero su bianco negli scorsi giorni con le nostre osservazioni.
Negli atti sottoscritti insieme alla lista comunale di Buongiorno Livorno e inviati al Ministero negli scorsi giorni abbiamo infatti messo in discussione dalle fondamenta la scelta strategica di quest’opera:
dalla necessità di valutare anche la proposta di non fare la Darsena Europa, a quella di tenere conto di impatti cumulativi, a quella ancora di ridefinire gli scenari socio-economici e rivedere il Piano Regolatore Portuale, ripartendo quindi da zero.
Oggi più che mai siamo convinti della necessità e importanza di valorizzare il Parco di Migliarino – San Rossore – Massaciuccoli: senza la presenza di un’area protetta, senza la sua attività scientifica svolta insieme all’Università, e senza le competenze dei suoi uffici tecnici non sarebbe stata possibile un’analisi così puntuale e significativa.
Ora si tratta di fare un passo politico nuovo e in direzione opposta alla politiche condotte dal centrodestra e dal centrosinistra.
Basta con le schiacciasassi e col mercanteggiamento al ribasso sulle compensazioni, occorre investire le risorse pubbliche su altre scelte economiche a partire dalla tutela e dalla messa in sicurezza del territorio, dei suoi paesaggi, delle sue risorse naturali per una nuova e diversa economia che non guardi al profitto di pochi ma tuteli i lavoratori, le lavoratrici e il bene di tutti, popolazione umana e altri esseri viventi.