Cronaca 11 Marzo 2023

La Folgore in Libano per assicurare la pace. 1200 i militari presenti sul campo

Avviati anche progetti di aiuto per donne e bambini e supporto alimentare

Di Chiara Giannini

Missione Caschi Blu Unifil

Beirut (Libano), 11 marzo 2023 – La Brigata paracadutisti Folgore è impegnata da circa un mese in Libano, nell’ambito della missione di mantenimento della Pace (Unifil).
Nata nel 1978, la missione oggi rispecchia i termini della Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu 1701 del 2006.
L’Italia è alla guida del Settore Ovest (Joint Task Force Lebanon Sector West), al comando del Generale di Brigata Roberto Vergori, con oltre 3.600 Caschi Blu di 17 dei 40 Paesi partecipanti.

 

Il contributo italiano supera attualmente le 1.200 unità, delle oltre 10mila complessive.

 

La Task force integra lo sforzo di numerose altre componenti specialistiche delle nostre Forze armate, le cui capacità assicurano la complementarietà e flessibilità operativa necessaria per l’assolvimento della missione.

Il contributo italiano include il personale di staff all’interno del Comando di UNIFIL, assetti dell’Arma dei Carabinieri e,

di particolare importanza, la componente elicotteristica della nostra Aviazione dell’Esercito, inquadrata in una Task Force specialistica, che assicura attività di pattugliamento, sorveglianza, ricerca, soccorso e trasporto aereo a favore dell’intera Missione.

Lo sforzo dei Caschi Blu italiani continua a tutto campo nel Settore Ovest, con attività operative congiuntamente e senza le Forze armate libanesi, di controllo del territorio,

mantenimento della sicurezza e verifica del rispetto della risoluzione, per prevenire atti ostili di ogni tipo, soprattutto nelle aree a maggiore potenziale di rischio e lungo la Blue Line.

Inoltre, i nostri militari assicurano una intensa attività di interazione e ingaggio con le autorità locali politiche, religiose e militari, a ogni livello, per costruire relazioni e consolidare i rapporti di collaborazione,

a cui si aggiungono progettualità di cooperazione civile-militare in vari settori, principalmente a supporto della fornitura di servizi essenziali alla popolazione.

Costante è anche l’impegno verso le Forze armato libanesi con attività addestrative congiunte oltre che operative, per sostenerne lo sviluppo in una direzione di piena efficienza e autonomia operativa.

Gen. Roberto Vergori (Folgore)

Vivo con orgoglio – spiega il comandante della Folgore, Generale Vergori – l’opportunità di rappresentare l’Italia nel contesto internazionale, alla guida di uomini di grandissima professionalità che sanno operare con umiltà, responsabilità e consapevolezza,

e proteggere e difendere con l’esempio i valori delle Forze Armate e della nostra Nazione, di cui siamo portatori”.

 

Gli italiani in Libano sono ben voluti, non solo per il senso di sicurezza delle operazioni condotte con efficacia e rispetto delle culture locali, ma anche grazie anche ai numerosi progetti di aiuto (CIMIC) che si sono messi in campo negli anni.

Un esempio ne è il team legato al gender advisor, che rivolge l’attenzione alle minoranze, ovvero donne e bambini.

“Molte di loro – spiega il maggiore Romina Fedeli, che si occupa del settore -, ci chiedono soprattutto generi alimentari e medicinali, poiché il Libano vive una importante crisi economica”.

Il maggiore Fedeli è reduce dal terremoto delle Marche del 1997. Ha deciso di indossare una divisa perché a salvarla, quando era sotto le macerie con i familiari, furono i militari. Storie che si intrecciano e che danno significato a una missione importantissima, che la Nazioni Unite portano avanti dal 1978.

Lungo la Blue Line continua la delimitazione del confine da parte di Israele con un muro alto 9 metri.

I rapporti tra i due Paesi sono compromessi da anni, ma la stabilità è garantita anche grazie e soprattutto alla costante attività di controllo, sicurezza, collegamento e coordinamento di Unifil, il cui senso non è cambiato negli anni.

La Folgore opera in un contesto multinazionale come riferimento di efficacia, neutralità e imparzialità, nell’integrale aderenza al mandato dell’Onu, e rientrerà a Livorno al termine dei sei mesi programmati di missione.

(C.G.)

Libano, intervista lungo la Blue Line, al confine con Israele, al comandante della Brigata paracadutisti Folgore (e del contingente italiano), generale Roberto Vergori

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