La formazione e i lavori del mare
Convegno in Fortezza Vecchia con ospite anche il ministro Poletti
Se in tempi non sospetti la formazione era soltanto una voce di costo per le aziende, ora sta diventando sempre di più un investimento irrinunciabile per il domani. In un mondo in cui il lavoro cambia continuamente, le istituzioni possono, anzi, devono diventare integratori di sistema, fare massa critica. Il messaggio che il ministro del lavoro, Giuliano Poletti, ha consegnato stamani nelle mani del presidente dell’Authority, Stefano Corsini, è qualcosa di più che un auspicio o una speranza, ma una prospettiva perseguibile per l’immediato futuro.
Nella Sala Ferretti della Fortezza Vecchia, Poletti è intervenuto ad un convegno dedicato alla formazione e al ruolo che l’Autorità di Sistema Portuale deve giuocare per intercettare i fabbisogni professionali richiesti dalla filiera portuale e marittima: “Occorre mettere sullo stesso tavolo le imprese, che esprimono un bisogno, e tutti quei soggetti chiamati a gestire quel bisogno – ha spiegato – Il tempo non è una variabile indipendente: le istituzioni sono chiamate a fare regia e a ridurre il disallineamento tra domanda e offerta nel più breve tempo possibile”.
E in due aree di crisi complessa come quella di Livorno e Piombino, la Regione e l’Autorità di Sistema Portuale possono essere protagonisti di questa nuova fase di cambiamento. In che modo? Facendo della formazione un pivot per il rilancio dell’economia. “In un settore come il nostro, che appare sempre più dominato da processi di automazione e digitalizzazione dei terminal, occorre puntare sulla leva formativa per creare nuove competenze e aggiornare i profili lavorativi esistenti; non a caso, nel Piano Operativo Triennale abbiamo riservato alle attività formative un’attenzione particolare”, ha detto Corsini in apertura dei lavori.
A mettere in fila le questioni è stato il dirigente trasparenza e anti-corruzione dell’Authority, Claudio Capuano: “Occorre immaginare una formazione integrata che coinvolga a pieno titolo le associazioni di categoria – è stata la sua chiosa – abbiamo al nostro fianco la Regione in un percorso che deve portarci ad investire le poche risorse disponibili nella realizzazione di una vera e propria Accademia del Mare, un luogo simbolico all’interno della quale possano integrarsi le tante ricchezze e i talenti presenti nel territorio”.
E una fucina di talenti e giovani speranze è sicuramente la Capitaneria di Porto, che stamani era rappresentata dal contrammiraglio Giuseppe Tarzia. Nel giorno in cui è diventato operativo il nuovo regolamento che disciplina l’ingresso e l’uscita delle grandi navi dallo scalo labronico, Tarzia si è soffermato non poco sulle sinergie che in questi mesi le istituzioni, e tutto il cluster portuale, hanno saputo stringere per rendere veramente competitivo lo scalo portuale: “A pochi centimetri guadagnati in termini di profondità dei fondali corrisponde un incremento esponenziale dei volumi di traffico movimentati – ha sottolineato – e per Livorno può essere un obiettivo effettivamente raggiungibile, e non più un miraggio, il traguardo del milione di teus”.
Anche per questo motivo, a fronte di una aumentata appetibilità del porto, occorre investire con sempre maggiore convinzione sul capitale umano: “E’ indispensabile una cooperazione tra i soggetti istituzionali cui deve associarsi una propositiva partecipazione del cluster marittimo – ha continuato Tarzia -,solo operando in questo modo possiamo stare al passo con i tempi. La formazione è fondamentale, un prezioso strumento da usare per lo sviluppo della filiera portuale, marittima e logistica”.
Far crescere per continuare a crescere. Non si tratta soltanto di un motto, ma di una vision da sviluppare e promuovere per il futuro. Ne è convinto anche il comandante dell’Accademia Navale, Pierpaolo Ribuffo, per il quale selezionare, istituire, educare i giovani allievi della marina militare è una missione strategica.
Così come strategico, per il dirigente responsabile dell’Usl Toscana Nord-Ovest, Cesare Bonocore – che ha tenuto un intervento sul tema – è lo sviluppo di iniziative di formazione che accrescano la cultura e la pratica della sicurezza tra le imprese e i lavoratori: “Abbiamo in corso diversi progetti mirati assieme ad Authority, al settore studi dell’Inail e alla scuola superiore S’Anna, per promuovere l’adozione di attività che migliorino il controllo di gestione della sicurezza dei lavoratori nei porti di Livorno e Piombino”.
Sono più o meno questi gli argomenti sui quali si sono confrontate successivamente le imprese, le associazioni di categoria, le agenzie formative e gli istituti scolastici in due tavole rotonde moderate da Capuano. Tavole rotonde al termine delle quali ha preso la parola, oltre al ministro Poletti, anche l’assessore regionale all’istruzione, Cristina Grieco, che ha messo l’accento sulla necessità di una più marcata alleanza tra il mondo delle scuole e quello del lavoro: “Le sfide che abbiamo di fronte oggi ci stanno portando a rovesciare un paradigma per il quale prima si individuavano i fondi disponibili e poi si intercettavano i fabbisogni formativi. Oggi bisogna fare esattamente il contrario: dobbiamo prima di tutto individuare le esigenze formative, e individuarle tutti assieme, istituzioni, scuole e imprese. La parola d’ordine è “Alleanza”. L’impegno della Regione sarà quello di continuare a lavorare sulla formazione per dare risposte importanti ai cittadini e agli imprenditori. Con l’Autorità Marittima e la Port Authority stiamo facendo squadra per continuare ad investire sulla figure professionali del mare, della nautica e della logistica”.
Il ministro Poletti, prima di ripartire, ha fatto una visita del porto a bordo del rimorchiatore Montenero del Gruppo Neri. Piero Neri ha fatto da guida alla delegazione, composta anche dal presidente Stefano Corsini, l’assessore Grieco, il consigliere regionale Francesco Gazzetti e Nereo Marcucci.