La formazione regionale si dimentica delle professioni del porto
A Livorno finanziati corsi per estetista, ristorazione e operatore logistica (con sede a Pisa)
A Livorno c’è il mare e il principale porto della Toscana? A vedere l’offerta formativa finanziata dalla Regione Toscana si direbbe proprio di no. Per i giovani del territorio che, uscendo dalla terza media, non vorranno iscriversi agli istituti superiori sono stati preparati tre percorsi professionalizzanti: estetista, ristorazione e “operatore dei sistemi e dei servizi logistici”; quest’ultimo pure organizzato da una società con sede a Pisa. E, attenzione, non stiamo parlando di un “corsetto” di formazione di due o tre mesi: la Regione con quasi sei milioni di euro ha finanziato percorsi professionalizzanti della durata di tre anni, pari di 3000 ore, 800 delle quali in alternanza scuola lavoro. Ma, di mare e porto neppure una parola.
Dove sono i corsi che dovrebbero preparare a lavorare sulle banchine, alle riparazioni navali, alla sicurezza (safety & security)? Non solo non ci sono, ma quei pochi altri percorsi legati alla meccanica, elettrica e meccanotronica a Livorno e Grosseto non sono proprio previsti.
A breve si apriranno le buste per la gara di assegnazione dei bacini di carenaggio, entro l’anno partirà la progettazione esecutiva per la Piattaforma europa e si sbandiera con orgoglio che Livorno è il primo porto italiano per i rotabili e uno dei principali per lo scarico della auto nuove. Ma per i lavoratori più giovani, quelli che dovrebbero affacciarsi al mondo del lavoro, l’offerta – ci sia consentita una forzata e distorta banalizzazione – sembra essere pizza, unghie finte e recapito pacchi. Mentre ci si riempe la bocca sull’importanza del porto, “la porta di accesso alla Toscana”, emerge drammaticamente la mancanza di una progettualità di insieme per i lavori che caratterizzano, fin dalla sua nascita, la città di Livorno.
Che fine ha fatto la formazione locale? Al di là delle passerelle politiche dei vari assessori si riesce a programmare un percorso lavorativo per le nuove generazioni che le renda compatibili con le attività della città? A Livorno ci sono interi settori produttivi delegati a personale straniero e a ditte straniere. La motivazione primaria, che porta con sè significativi risparmi nel costo del personale (dal momento che si applicano le retribuzioni e i contratti del Paese di origine), è che non si trovano addetti con specifiche competenze. Perché non si è pensato ad insegnarle alle giovani generazioni di livornesi? Così facendo la ricchezza rimarrebbe in città e si applicherebbero finalmente i contratti italiani, permettendo così un controllo sindacale più efficiente.
Volendo infine allargare il tema della formazione a chi – ormai – la terza media l’ha superata tre/quattro decenni prima, c’è ancora il capitolo in sospeso dei disoccupati della metalmeccanica. Dove sono i corsi che dovrebbero prepararli a un rientro nel mondo del lavoro? I 500 euro di sostegno alla formazione sono bloccati in attesa del regolamento attuativo, mentre la normativa punisce coloro che sono in mobilità e che accettano anche un solo giorno di lavoro. Molti di loro non si possono neppure permettere di andare fuori città a seguire corsi che – a rigor di logica e buon senso – si dovrebbero tenere a Livorno.
Per una miglior comprensione del tema si allega il comunicato ufficiale della Regione.
“La Regione finanzia ventuno progetti di formazione professionale per il dopo licenza media
FIRENZE – Un investimento di 5,6 milioni di euro per finanziare ventuno percorsi di Istruzione e formazione professionale del sistema duale per il conseguimento della qualifica regionale. Avranno una durata triennale, saranno distribuiti in ognuna delle dieci province toscane e costituiranno una nuova opportunità per gli alunni in uscita dalle scuole medie.
Lo prevede una delibera approvata dalla Giunta regionale, con la quale si affiancano alla qualificazione professionale offerta dagli Istituti professionali statali, anche percorsi che saranno completamente gratuiti per i giovani utenti, ma verranno gestiti da enti formativi privati accreditati.
Lo faranno, come spiega l’assessore regionale all’istruzione e formazione che ha presentato la delibera in Giunta regionale, sulla base di precise direttive e, al pari degli Istituti professionali che già svolgono questa funzione, dovranno garantire non soltanto l’insegnamento delle materie professionalizzanti, ma anche delle altre discipline, così come avviene nel primo triennio delle scuole superiori.
Nel complesso si tratta di quasi 3.000 ore che saranno divise tra lezioni teoriche, attività di laboratorio e 800 ore di alternanza scuola lavoro. In questo modo, a partire dal settembre prossimo, viene offerta una nuova opportunità ai giovani toscani che intendono imparare subito un mestiere attraverso i percorsi Iefp (il sistema regionale di istruzione e formazione professionale, che rientra nell’ambito del progetto Giovanisì), che permettono anch’essi di assolvere all’obbligo scolastico.
Sono tredici le professioni che sarà possibile apprendere anche con questa nuova modalità. Si tratta di operatore edile, estetista, acconciatore, operatore elettrico, operatore meccatronico, operatore dell’abbigliamento, operatore della calzatura, operatore della ristorazione, operatore dei servizi logistici, operatore ai servizi di vendita, operatore agricolo, operatore grafico, operatore meccanico.
Fino al 6 febbraio prossimo ci si potrà preiscrivere attraverso la piattaforma del Miur, il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca. Dopo quella data e fino all’inizio delle attività didattiche, che avverrà nel settembre prossimo, le iscrizioni saranno possibili presso le singole agenzie formative che pubblicizzeranno le loro attività.
Maggiori informazioni sui percorsi e sul loro svolgimento possono essere reperite all’indirizzo http://www.
Di seguito il link (e in allegato file pdf) con il quadro dei progetti finanziati, ciascuno per un totale di 270.000 euro per l’intero triennio, divisi per aree territoriali:
– Arezzo, Firenze e Prato
– Grosseto e Livorno
– Lucca, Massa Carrara e Pistoia
– Pisa e Siena
Corsi IEPF divisi per aree territoriali