Il sindacato Sanità FIALS sulla situazione di emergenza che sta attraversando la sanità Livornese dove alla cronica carenza di personale si somma il riacutizzarsi dei contagi Covid che stanno rivoluzionando gli assetti dell’ospedale ma sempre in mancanza di infermieri, Operatori Socio Sanitari e Tecnici Sanitari
Inoltre inviamo anche la locandina dell’iniziativa FIALS che si terrà martedì 14 dicembre
“Le criticita’ della sanita’ livornese sono da attribuire a scelte politiche sbagliate ed a gestioni fallimentari
Recentemente sugli organi di informazione vari aspetti della sanità livornese sono stati oggetto di valutazione da parte di dirigenti che hanno rivestito ruoli importanti nelle strutture organizzative della USL N.O.
Il Sindacato FIALS nel corso degli anni ha espresso riserve e contrarietà alle scelte compiute dalle Direzioni Aziendali che hanno concentrato su di sé tutti i poteri di programmazione e gestione.
La Conferenza dei Sindaci del resto non ha esercitato il ruolo che gli deriva dalla Legge 84/2015 in materia di programmazione sanitaria fornendo indirizzi del P.A.L. (Piano Attuativo Locale), esprimendo pareri sui Bilanci della USL, arrivando anche a chiedere, se necessario, la revoca del Direttore Generale.
Ci domandiamo a distanza di oltre sei anni dalla istituzione della USL TO.N.O. se sono stati emanati gli indirizzi da parte della Conferenza dei Sindaci?
E il P.A.L. dove è? Perché nessuno chiede conto di tale inadempienza? E nessuno valuta l’operato della Direzione Aziendale come palesemente inadeguato ai bisogni del territorio livornese?
Le decisioni adottate nel tempo quali ad esempio la soppressione di una Unità Operativa di Anestesia Rianimazione, la chiusura della Medicina di Urgenza e della Chirurgia Pediatrica erano già il sintomo di un declino ancora più evidente nella mancata volontà di cogliere occasioni di sviluppo quale la Istituzione dell’Unità Spinale e dei posti letto di Riabilitazione (previsioni contemplate dal Piano Sanitario Regionale).
In questo contesto con la “mitica” organizzazione per intensità di cure sono stati attuati accorpamenti di Unità Operative Specialistiche (es. Urologia nell’area Chirurgica Pneumologia e Neurologia in area Medica) contribuendo alla diminuzione dei posti e del numero degli operatori.
Quando il FIALS manifestava preoccupazioni per le scelte adottate, per gli scarsi investimenti su strutture e apparecchiature dell’Ospedale di Livorno veniva contrastato e contestato dai soliti e molto interessati “difensori” del sistema.
Nell’Ospedale di Livorno sono stati ridotti nel corso del tempo oltre 90 posti letto di Medicina Generale andando a parametri al sotto delle previsioni di legge.
Per cui è inaccettabile la soluzione prospettata di trasferire i cittadini livornesi verso altri ospedali per mancanza di posti letto ed è altrettanto inopportuno pensare di riaprirli senza un incremento del personale sanitario.
I lavoratori sono già in forte difficoltà perché stanno affrontando nuovamente la recrudescenza del COVID in mancanza di un minimo piano previsionale aziendale in una situazione dove si riscontrano rilevanti inadeguatezze organizzative.
A loro continua ad essere chiesto di lavorare oltre l’orario di lavoro in precarie situazioni di sicurezza.
Oggi veniamo a sapere che con l’attuale incremento dei contagi viene chiuso il reparto Covid al X Padiglione che era stato attivato per creare una area specifica Covid ma mai adeguato dal punto di vista strutturale.
Adesso l’assistenza dei pazienti Covid ritorna all’interno del II padiglione che invece doveva restare dedicato esclusivamente alle medicine. Il punto nevralgico del Pronto Soccorso è stato sovraccaricato non realizzando la tensostruttura prevista per decongestionare il servizio di emergenza e realizzare un percorso specifico per accertare e assistere i casi sospetti di Covid.
Per realizzare tutto questo era necessario investire sulle strutture e sul personale. Il deficit sanitario di circa 500 milioni di euro raggiunto nel bilancio regionale, la volontà della USL N.O. di non adeguare gli organici alle necessità assistenziali non può ricadere sui cittadini e sui lavoratori.
La carenza di infermieri, di operatori socio sanitari e di tecnici sanitari costituisce una vera emergenza. Anche la ripresa della campagna vaccinale e l’intensificarsi delle cure domiciliari non può essere gestita con gli orari aggiuntivi. Neppure il personale può continuare a saltare il riposo o essere costretto allo straordinario programmato.
Per la situazione attuale caratterizzata dall’emergenza sanitaria e per l’incertezza sul futuro della sanità Livornese il FIALS ha organizzato per martedì 14 dicembre c.a. alle ore 15 un Confronto-tavola rotonda dal titolo “La Sanità Livornese tra emergenze e prospettive future” presso il Teatro Il Grattacielo via del Platano 6 Livorno.
Sono invitati il Sindaco di Livorno, i Capi Gruppo Consiglio Comunale di Livorno, i Comitati cittadini per la Sanità e l’Ospedale, i lavoratori e i cittadini”.