Basket 8 Giugno 2023

La serie A sfuma per il 2° anno consecutivo, il Jolly Acli perde con uno scarto di 14 punti

Livorno 8 giugno 2023

Niente da fare. Per il secondo anno consecutivo il Jolly Acli basket Livorno vede sfumare il sogno di arrivare in serie A, all’ultima partita; ancora una volta su un campo della capitale.

Il comunicato ufficiale post partita

Le ragazze labroniche sono infatti state sconfitte al PalaRinaldi di Roma per 65-51, con uno scarto di 14 punti. Considerando che all’andata le rosablù si imposero di 7, il traguardo non viene raggiunto per soli 7 punti.

Brutto approccio, con le padrone di casa “assatanate” che entrano subito in confidenza col match e si portano sul 13 a 0 dopo appena 5 minuti. Recuperando quindi subito lo svantaggio, anzi ribaltando la situazione in loro favore.

Un vantaggio che hanno poi tenuto per l’intera durata del match, tra alti e bassi, approfittando anche della scarsa vena offensiva della ragazze di Marco Pistolesi e Stefano Menichetti.

Nonostante tutto il Jolly, nell’ultimo quarto, avrebbe avuto anche i palloni per tornare in gioco e spaventare le avversarie, ma non ha saputo cogliere le occasioni propizie.

In serie A ci va il basket Roma. Alle avversarie, giovani e forti, va sicuramente un applauso, così come un applauso va alle ragazze labroniche, per essere arrivate fino a questo punto.

Dopo aver fatto i complimenti a chi di dovere, è giusto però sottolineare alcuni fatti di cronaca, che hanno contribuito in maniera importante al risultato finale, ma non solo.

Lo spostamento della data: la partita inizialmente programmata per il giorno 10 è stata anticipata a mercoledì 7, alle 20.30. Episodio che è poi risultato decisivo per l’esito finale.

E non lo diciamo per accampare scuse o robe del genere. Lo diciamo perché è la realtà dei fatti: la quasi totalità della squadra è stata costretta giocoforza a lavorare mercoledì mattina, partire intorno alle 14, viaggiare in pullman, arrivare al palazzetto intorno alle 19. Attendere per cominciare il riscaldamento che terminasse un allenamento di ragazzi precedente.

Comunque la si voglia mettere, un percorso che ha ridotto notevolmente le energie del gruppo. E i risultati si sono visti.

Dispiace inoltre aver toccato con mano il supporto (al limite del tifo) che gli esponenti di Fip Lazio hanno dimostrato sul campo di gara. Mentre il Jolly, nonostante i problemi, non è stata minimamente aiutata, anzi affossata da quella Toscana.

L’accoglienza ricevuta. Il gruppo dei parenti livornesi è stato oggetto di attenzione particolare da parte dei locali. Il fatto più clamoroso si è verificato a un certo punto, quando, a causa di fischi (simili a quelli arbitrali) provenienti dalla tribuna, gli arbitri e gli assistenti di campo hanno deciso di interrompere la partita.

A quel punto si è scatenata una ricerca spasmodica del fischietto tra i livornesi, mentre era chiaro e lampante il fatto che i fischi provenissero dal lato romano (e ci sono anche prove filmate).

E nonostante l’intervento della presidente Parisi e di altre persone, la caccia alle streghe è proseguita per lunghi minuti. Finché alcuni esponenti della società avversaria hanno pensato bene di mescolarsi tra i livornesi, per “verificare” di persona, e con pochissimo garbo, fino al termine della partita. Ovviamente senza intercettare nulla.

La palestra è stata giustamente invasa dai ragazzi delle giovanili romane, pronti a sostenere i propri colori. E fino a qui tutto bene. Peccato che usassero l’illuminazione dei telefonini e altre scorrettezze, per disturbare certe fasi di gara, soprattutto i tiri liberi. Senza che nessuno intervenisse.

Si potrebbe continuare all’infinito, ma questo è un comunicato stampa della società non un bollettino.
Le parole di Marco Pistolesi: «Sapevo che sarebbero partite forti. Non mi aspettavo invece la nostra partenza così.

Mi dispiace che noi non siamo state pronte da subito, e mi sento responsabile, perché ho sempre reputato,, da quando alleno, che per il 90% la responsabilità , in questi casi, è di chi la squadra la mette in campo. Difensivamente ho poco da rimproverare: loro hanno fatto un punto in meno rispetto alla partita di Livorno. È molto difficile far fare loro peggio, perché hanno giocatrici dotate di grande talento individuale, che sopperiscono alle situazioni di giochi rotti. Potevamo concedere qualche rimbalzo in meno, ma quando si lavora a zona può capitare. Purtroppo è mancata la fase offensiva. Non mi piace accampare scuse, ma un pochino appannate fisicamente e mentalmente lo eravamo. Fisicamente potevamo fare poco, dato il calendario. Mentalmente eravamo bloccate, in tante situazioni c’è mancato il guizzo vincente e il coraggio di certe scelte. Abbiamo sentito troppo importanza della partita? Una domanda che mi faccio. Le chiavi per batterle le avevamo trovate a Livorno, a Roma no. Purtroppo. E quando ci sono state le palle per provare a rientrare non le abbiamo sfruttate. Extra campo non mi è piaciuto vedere gente con la maglietta Fip Lazio, in tribuna in prima fila, perché mi è sembrato inopportuno. Non mi è piaciuta la nomina arbitrale: mi aspettavo un arbitraggio come abbiamo avuto in semifinale con Battipaglia e in gara uno, gente esperta e di valore, non ragazzini in balia degli eventi. Non mi sono piaciuti tanti “personaggi” assiepati in tribuna pronti a festeggiare una sola squadra. Sembrava un film già visto, come se già tutto dovesse andare in un senso. Poi hanno vinto meritatamente sul campo, questo è innegabile, hanno giocato meglio. Ma ripeto, qualcosina sul contorno non è stata il massimo da vedersi».

Il tabellino: Garcia Leon 3, Orsini 12, Egwoh 10, Sassetti 9, Costa 2, Ceccarini 8, Rosellini 6, Giari 1, Barsotti, Corti, Evangelista. All. Menichetti-Pistolesi.
Foto Giulia Bellaveglia

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