La trasparenza del terzo settore, un punto fermo a tutela dell’interesse collettivo
L’Associazione Oltre per Livorno incontra alcuni rappresentanti del terzo settore a Livorno all’indomani delle vicende che hanno interessato associazioni come SVS, Socrem e Misericordia
LA TRASPARENZA DEL TERZO SETTORE, UN PUNTO FERMO A TUTELA DELL’INTERESSE COLLETTIVO
“L’Associazione Oltre per Livorno incontra alcuni rappresentanti del terzo settore a Livorno all’indomani delle vicende che hanno interessato associazioni importanti a Livorno come SVS, Socrem e Misericordia.
Il giorno 19 Dicembre, dopo una serie di articoli usciti sui giornali circa la gestione di alcune delle associazioni di volontariato piu’ in vista della città, si è svolto un incontro di chiarimento presso l’Associazione Oltre per Livorno, richiesto dall’uscente direttore di SVS, Fabio Cecconi. All’incontro hanno partecipato alcuni volontari del terzo settore. Elementi significativi sono stati da una parte lo scarso interesse della stampa, nonostante il clamore delle vicende che hanno preceduto l’incontro, dall’altra un netto ostracismo da parte di alcune associazioni, sempre di volontariato, ad aprire un dibattito piu’ampio.
L’associazione di cittadini Oltre per Livorno è fatta da volontari e cittadini senza legami di interessi, da qui la volontà ponderata di fare il punto sulla questione con un solo obiettivo, fare luce con correttezza per tutelare l’interesse della collettività su un tema di primaria importanza, l’attività del terzo settore a Livorno. Abbiamo aspettato alcuni giorni prima di pubblicare questo articolo per verificare sia i contenuti di quanto emerso sia il contesto: la sensazione è che chi aveva portato avanti le strategie alla base dei recenti eventi di cronaca con le relative decisioni politiche, ora che le acque si erano calmate e forse anche in vista delle prossime elezioni, non avesse piu’ interesse a parlarne pubblicamente.
Ecco i fatti: il Sindaco di Livorno rilascia un’intervista a fine novembre in cui dichiara la scarsa trasparenza nella gestione di una società di volontariato, la Socrem che gestisce dal 1909 la cremazione a Livorno. Senza circostanziare le motivazioni di una cosi’ grave affermazione, afferma di aver già preso con la giunta la decisione di mettere in appalto il servizio escludendo la stessa società di volontariato dai prossimi affidamenti. Bagarre in consiglio comunale ad inizio dicembre. Poi silenzio. Sempre ad inizio dicembre, negli stessi giorni, sul Telegrafo esce un’intervista a Fabio Cecconi che, dimessosi recentemente dal ruolo di direttore di SVS, continuando a fare volontariato nella Misericordia, era stato assunto dalla società Girasole di SVE, società privata del gruppo Calderone di Roma, disposta a rilevare la SOCREM. Sullo sfondo delle vicende descritte, in questi giorni è poi emersa la grave crisi economica della società della Misericordia, situazione illustrata presso l’associazione Oltre dal dott. Fiorni, volontario storico della sede di Antignano.
Gli eventi si collocano in un contesto politico dove le scelte dell’amministrazione M5S non sono state secondarie ed hanno dimostrato nel tempo un rapporto non lineare con il volontariato. Appena eletta la giunta nel 2014, dichiarando di voler scardinare il sistema di “votifici” legato alle attività delle organizzazioni di volontariato della città, furono tolte le card prepagate per i poveri, furono tagliati una serie di servizi legati agli anziani ed all’Arci, furono oggetto di revisione i rapporti con la Caritas. Dopo un vuoto decisionale di oltre un anno dalle elezioni, riavviato in modo sperimentale il programma di assistenza con il progetto “reddito di cittadinanza” poi rifinanziato negli anni successivi con parsimonia dopo i tagli al sociale portati avanti nei bilanci comunali, recentemente i rapporti fra associazioni storiche di volontariato e Amministrazione sembravano meno tesi anche se a Natale, all’inaugurazione del Villaggio della Carità di Corea voluto dal Vescovo, nessun rappresentante della Giunta si è presentato…
In questo contesto, abbiamo raccolto le dichiarazioni dell’ex direttore SVS che qui riportiamo. Motivo delle sue dimissioni cosi’ chiacchierate? Secondo Cecconi, l’incompatibilità con le strategie portate avanti dalla presidente Marida Bolognesi. Secondo gli iscritti di SVS ed i verbali dell’assemblea, gravi dissapori originati da presunti conflitti di interessi di Cecconi per i suoi rapporti con SVE prima delle dimissioni.
Quando Cecconi è stato chiamato a fare il direttore di SVS, riferisce lo stesso, i debiti erano pesantissimi all’indomani di una serie di tentativi falliti di privatizzazione. Sempre secondo lui, la solidità di SVS è oggi certificata dai bilanci e SVS da anni ha rapporti SVE con cui ancora oggi svolge progetti regionali di collaborazione per il trasporto di sangue ed organi che dureranno fino al 2018. Dopo l’elezione di Marida Bolognesi in SVS con il ruolo di presidente, Cecconi ritiene invece che poco o nulla in termini imprenditoriali si sia fatto per rafforzare il gruppo che vede la sua attività distinta fra attività commerciale, gestita con una srl, ed attività di volontariato. Verificato a proprio giudizio l’immobilismo dell’amministrazione SVS, dubbioso sull’opportunità di un’eccessiva presenza della politica locale nella gestione, influenza rappresentata proprio dalla presenza della ex senatrice nel ruolo di presidente, Cecconi nel marzo 2017 ha riferito di aver ricevuto una proposta dal gruppo Calderone che lo stesso ha accettato a maggio dimettendosi da SVS. Fino all’articolo uscito il 7 dicembre scorso sul telegrafo in cui Cecconi e SVE sembravano i principali candidati a rilevare il servizio SCREM, nessuna polemica era mai emersa circa i rapporti di Cecconi con SVS. Cecconi nell’incontro con Oltre ribadisce, per conto di SVE, visto che nessuno della stampa ha piu’ voluto pubblicare chiarimenti, di non avere alcun interesse a rilevare SOCREM né ad acquistare quote di SVS né i servizi della Misericordia, come in molti stavano andando dicendo in quei giorni anche sui social ma conferma che l’obiettivo di SVE e’ competere con SVS srl in libero mercato, su servizi come il trasporto. L’ex direttore SVS ha sostenuto infine che l’articolo del Telegrafo sembrava messo ad arte per screditare il suo operato. Oggi ci risulta poi che Cecconi abbia comunque interrotto i suoi rapporti di lavoro anche con SVE.
Cecconi è stato accolto della Misericordia di Antignano dove oggi prosegue il volontariato. L’associazione della Misericordia di Antignano è stata l’unica che non ha avuto problemi di bilancio e c’è chi ha messo in giro voci che questo fosse dovuto ad aiuti arrivati proprio da Cecconi. Fiorini ha quindi testimoniato l’inconsistenza di queste illazioni ed anzi coglie l’occasione per rilanciare sui gravi problemi della Misericordia dove, oltre al problema finanziario, secondo lui dovrebbe essere affrontato il tema del legame con il territorio e lo spirito di sostegno alle categorie piu’deboli che oggi secondo lui sono meno rappresentate nell’associazione a favore di lotte interne di potere. Fiorini fa riferimento al caso del quartiere di Antignano ed al rapporto storico oggi profondamente compromesso fra residenti e Misericordia a causa del trasferimento di sede a Montenero, scelta della nuova gestione dell’associazione che, secondo Fiorini, ha snaturato il ruolo della Misericordia per il quartiere.
Che cosa abbiamo tratto dall’incontro e dalle testimonianze connesse alle vicende descritte? Appare chiaro che in questo settore serve trasparenza, forse piu’che in ogni altra parte, sia per tutelare le associazioni da strumentalizzazioni politiche sia per evitare che diventino strumento di interesse di pochi.
Ci vogliamo soffermare per questo su una riforma importante, quella del terzo settore, passata poco sui media, che riguarda più di 300.000 organizzazioni associative, cooperative e di volontariato e che coinvolge più di 6 milioni di cittadini e che vede proprio dal primo di gennaio la sua piena attuazione. Il nuovo Codice riordina tutta la normativa riguardante gli enti del terzo settore con diverse misure di promozione e sostegno per gli enti iscritti, oltre che attività di monitoraggio, di vigilanza e di controllo.
Se da una parte siamo portati a vedere nelle recenti riforme del terzo settore sistemi per aiutare la privatizzazione e la speculazione nell’unico campo economico che ancora vede numeri economici positivi, visto che i servizi alla persona non subiscono certo la crisi dei beni di lusso, dobbiamo riconoscere che la necessità di maggiore trasparenza, sia a livello locale che nazionale, è fondamentale per tutelare l’operato delicatissimo e vitale di questo settore.
Ebbene è apparso chiaro qualcosa che tutti ormai abbiamo percepito e qui verificato:
L’economia del territorio è strettamente connessa alle attività di volontariato.
Le politiche di assistenza hanno un fortissimo legame ed importanti ricadute sulle politiche elettorali.
La presenza sul territorio delle società di volontariato ha o potrebbe avere un ruolo importante nella vita dei quartieri.
Cosa possiamo fare noi cittadini per evitare abusi o degenerazioni in questo campo?
Vigilare e chiedere conto costantemente dei risultati raggiunti in modo trasparente a chi opera in questo settore, possibilmente con terzialità, senza sconti per nessuno.
Questo il nostro pensiero, perché il diritto alla salute ed all’assistenza sono fondamentali diritti dell’individuo e interesse della collettività che deve garantire cure gratuite agli indigenti, questo secondo l’art. 32 della Costituzione della Repubblica Italiana, oltre ogni interesse politico e personale”.
Il direttivo dell’Associazione Oltre per Livorno