Ladri di scooter identificati dalla polizia
La Polizia di Stato, nell’ambito della lotta al contrasto dei reati patrimoniali, ha denunciato, alla Procura della Repubblica, due ladri locali dediti, fra l’altro, ai furti di motorini. In particolare, si tratta di due livornesi, il primo dei quali del 1965 ed il secondo del 1979. Entrambi gravati da precedenti specifici, il primo è stato indagato per ricettazione a seguito del ritrovamento dello “Scarabeo” rubato la sera prima in via Roma ad una ragazza del 2001. I successivi ed immediati accertamenti diramati a tutte le pattuglie in città, garantivano il ritrovamento del motoveicolo l’indomani presso il cortile in via Garibaldi appartenente ad un individuo noto alla Squadra Mobile per i suoi pregiudizi di Polizia. Nel dettaglio, gli operatori di Polizia in borghese entravano a sorpresa presso l’abitazione del delinquente e trovavano il ciclomotore Piaggio Scarabeo bianco, nuovo, privo della targa, occultato all’interno di una rimessa in mattoni, posta nella corte della chiostra di esclusiva pertinenza del suo appartamento. Il ciclomotore si presentava intatto, in perfetto stato d’uso ma privo di targa, con certificato e contrassegno d’assicurazione e carta di circolazione. A.M. veniva pertanto condotto in Questura e deferito all’AG ai sensi dell’art. 648 CP (ricettazione), mentre il ciclomotore veniva riconsegnato alla ragazza.
Lo stesso giorno è stato denunciato all’A.G. l’altro pregiudicato livornese, R.R. del ’79, a seguito di attività investigativa svolta dalla Squadra Mobile e dalla Polizia di Stato. Il 6 giugno del 2017, infatti, veniva ritrovato dagli operatori di Polizia sul territorio un “honda sh” nero, rubato e regolarmente denunciato presso la stazione dei Carabinieri in Livorno il 31 maggio 2017: il mezzo era stato notato parcheggiato in questa via Fagiuoli, per poi essere rinvenuto in via Ernesto Rossi all’altezza del civico 46 dal proprietario.
Sul posto si recavano sia gli operatori della Squadra Mobile che il personale della Polizia Scientifica per i dovuti riscontri.
Dopo gli accertamenti il motociclo, recante danni di vario genere, veniva restituito all’avente diritto.
I riscontri della Polizia Scientifica però sono andati avanti risultando utili e determinanti per incastrare R.R., noto delinquente locale dedito ai furti in genere. Infatti, i rilievi tecnici effettuati evidenziavano frammenti di impronte papillari utili, sia sul parabrezza che sullo specchietto retrovisore; questi, inviati al gabinetto regionale di Firenze, per le previste comparazioni, hanno accertato che quelle impronte appartenessero al livornese in questione. Trattasi di un pluripregiudicato, con diversi precedenti penali e di polizia, specifici contro il patrimonio, contro la persona e reati inerenti gli stupefacenti che veniva pertanto deferito all’A.G. in stato di libertà per ricettazione.