Le donne nobel per la pace, al via la mostra nell’ambito del programma Marzo Donna
Nell’ambito del programma Marzo Donna, giovedì 23 marzo alle ore 17.00 nella sala Convegni della Biblioteca Bottini dell’Olio la Vice Sindaco Libera Camici parteciperà all’inaugurazione della mostra “Le Donne Nobel per la Pace” promossa dall’Associazione Nazionale Toponomastica femminile, l’Associazione Ippogrifo e il Cred-Comune di Livorno.
L’esposizione fotografica racconta alcune straordinarie biografie di donne che hanno agito per la Pace e il rispetto dei Diritti Umani, e che sono parte delle 61 donne insignite del Premio Nobel in 120 anni.
Questi i nomi:
1905, Bertha Von Suttner
1931 Jane Addams
1946 Emily Greene Balch
1976, Betty Williams e Mairead Corrigan
1979, Madre Teresa
1982, Alva Myrdal
1991 Aug San Suu Kyi
1992 Rigoberta Mnchiu
1997 Jody Williams
2003 Shirin Ebadi
2004 Wangari Maathai
2011 Ellen Johnson Sirleaf, Leymah Gbowee, Tawakkul Karman
2015 Malala Yousafzai
2018 Nadia Murad
2021 Maria Ressa
L’iniziativa restituisce visibilità a queste donne che in modo tenace e perseverante hanno; costruito reti di comunità e contribuito in maniera decisiva alla costruzione di diversi processi di pace nel mondo.
“L’oblio che spesso cade sul valore femminile” afferma Libera Camici, Vicesindaco con delega alle Politiche Femminili, “finisce da una parte con l’incidere sull’autostima delle donne fin dalla più tenera età, e col confermare il senso di superiorità maschile dall’altra, contribuendo così a generare una sottocultura che diviene il terreno da cui germina la violenza di genere.
Per questo è necessario promuovere nelle giovani coscienze la consapevolezza del valore di ciascuna e di ciascuno, per porsi come punto di arrivo il conseguimento di una effettiva parità di genere in famiglia e nella Società, perseguendo con decisione l’obiettivo 5 dell’Agenda 2030.”
Proiettare luce sulle grandi donne del passato e del presente può contribuire dunque a sollecitare le ragazze a guardare a sé stesse; alla propria vita e alle proprie prospettive senza intrappolarsi in gabbie culturali e in vetusti stereotipi, e a promuovere nei ragazzi l’abbandono dei tratti tossici di una ingombrante maschilità depositaria di privilegi sociali e culturali.
Per questo determinante nell’individuazione dello spazio espositivo è stato il ruolo svolto dalla sala, contenuta all’interno della Biblioteca dei Bottini dell’Olio; luogo attraversato e vissuto quotidianamente da giovani menti intente alla costruzione del proprio sapere, nella consapevolezza che all’interno del bagaglio culturale delle nuove generazioni il rispetto di genere debba essere necessariamente compreso, pena il rassegnarsi alla violenza contro le donne di cui ad oggi, purtroppo, siamo frequentemente testimoni.
La mostra sarà visitabile tutti i giorni fino al 4 aprile prossimo.