Le imputazioni al coordinatore della Protezione Civile
Utilizzo dell’auto di servizio e del carburante per uso personale, consumo di beni donati o di pertinenza dell’ente
Riccardo Stefanini, coordinatore della Protezione Civile di Livorno, è da stamattina agli arresti domiciliari con l’accusa di peculato continuato, aggravato dalla recidiva specifica (essendo stato già condannato in primo grado per lo stesso reato per fatti avvenuti nel 2009).
La vicenda è nata dalla segnalazione del sindaco il 9 settembre scorso alla Questura. Nogarin riferì di essere venuto a sapere che all’interno della Protezione Civile di Livorno stava accadendo qualcosa di anomalo.
Il pubblico ministero si è avvalso nelle indagini sia delle intercettazioni (telefoniche e ambientali) che del pedinamento con ripresa video.
Dai 9 mesi di inchiesta sono emersi 47 episodi. In 40 di questi Stefanini avrebbe fatto un uso personale dell’auto di servizio. In sette casi, l’ultimo proprio ieri, questi avrebbe rifornito l’auto di servizio al distributore pagando con la carta di credito comunale e facendosi riempire anche una tanica di carburante destinata – a quanto pare – per uso personale.
E’ altresì accusato di essersi portato a casa ed aver consumato beni della Protezione civile, quali acqua e prodotti alimentari (che vengono conservati in caso di bisogno).
La Questura ha altresì riferito che dalle intercettazioni ambientali sarebbe emersa l’appropriazione indebita di altri materiali donati all’ente, come della rubinetteria.
“Stefanini – ha dichiarato il capo della Squadra Mobile Salvatore Blasco – in maniera sistematica utilizzava la cosa pubblica come privata, facendone un uso sistematico e continuo”.
Stamattina si sono svolte delle perquisizioni sia nella residenza dell’arrestato che nella sede della Protezione Civile. Nella casa sarebbe stato rinvenuto del materiale che corrispondeva a quello presente nei magazzini della protezione civile.