Le residenze sanitarie per anziani e…il privato
La riflessione di Monica Pecori
Scrive Monica Pecori:
La “manina” andrà di moda.
Nella deliberazione Giunta Comunale n. 325 del 30/10/2018 si registra un passo indietro rispetto alle esternazioni dell’assessore al sociale di qualche settimana fa, che dava come imminente la dismissione della Rsa pubblica Pascoli. Anno dopo anno sono stati diminuiti i posti accessibili benché disponibili per “preparare” i livornesi alla dismissione ma questa volta la tecnica della “rana bollita” non è andata in porto; da qui il passo indietro. Più che passo un passettino, e vedremo perché. Nella determinazione, si ammette che “la struttura della RSA Pascoli presenta carenze ed inadeguatezze che imporrebbero investimenti ingenti”, che “l’Amministrazione è dovuta intervenire in una situazione di estrema criticità dovuta ai ritardi nell’esperimento degli appalti”, che “l’offerta di servizi di RSA svolti da privati nel territorio di Livorno, risulta insufficiente a sopperire la riduzione dell’offerta del Comune secondo il programma di dismissione della RSA Pascoli”, che “l’arco temporale di due anni di erogazione dei servizi di RSA secondo la massima capacità ricettiva del Pascoli, consente di assicurare un arco temporale transitorio atto a favorire il progressivo sviluppo sul territorio di iniziative private alternative a quella comunale”.
In pratica, si voleva dismettere l’RSA pubblica perché “carente e inadeguata” (ma non dovrebbe essere un obbligo mantenere in efficienza la struttura?), i cittadini hanno protestato, allora si torna indietro e si procrastina il tutto per due anni, riscoprendo, guarda un po’, la “massima capacità ricettiva” e soprattutto di “assicurare un arco temporale transitorio atto a favorire il progressivo sviluppo sul territorio di iniziative private alternative a quella comunale“.
Venghino privati, venghino…un passettino, appunto.
Ma ecco la manina, in perfetto stile “decreto Genova”: più in basso si legge, scritto a caratteri più piccoli (speravano sfuggisse alla lettura?)
“che recenti sviluppi delle trattative con la Regione Toscana e l’ASL nell’ambito del progetto di N.P.O., assicurano una collaborazione sinergica volta alla valorizzazione del patrimonio immobiliare dell’ASL per l’insediamento di RSA” e “che tale processo accresce la probabilità di uno sviluppo dell’offerta privata di RSA alternativa a quella del Comune“.
Tra le righe quindi si legge forse che L’RSA Pascoli sarà collocata in Viale Alfieri, come previsto nel vecchio accordo di programma per il nuovo ospedale a Montenero, o più precisamente nell’area dove attualmente insiste proprio la RSA? Se così fosse, si capisce il perché dell’ostilità a non voler terminare il “piano Mariotti”, perfetto sotto tutti i punti di vista, di fattibilità, tempistica ed economia. Resta da chiedersi perché, se l’ospedale non sarà più costruito nell’area Pascoli, l’RSA debba comunque trovare collocazione nei vecchi padiglioni ospedalieri (forse perché l’area, libera da edifici, si potrà destinare a speculazione edilizia?)
E che significa “assicurare un arco temporale transitorio atto a favorire il progressivo sviluppo sul territorio di iniziative private alternative a quella comunale”? Che il Comune, la Regione Toscana e la Usl “tifano” per il privato”?
Sembra proprio di si, perché più in basso si legge che la Giunta DECIDE che
“Entro dodici mesi dalla presente decisione di sottoporre alla Giunta Comunale progetti di esternalizzazione dei servizi RSA attraverso gli istituti della alternativa all’appalto, affinché possano essere valutati come soluzioni in presenza di una carenza di offerte di RSA private sul territorio” .
“Venghino privati, venghino”…
Ho cercato nella Delibera regionale 868/18, “Accordo per la presa d’atto della decadenza dell’Accordo di programma del 24/05/2010 relativo alla realizzazione del nuovo presidio ospedaliero di Livorno” una traccia della “manina” ma niente, nessun riferimento al passaggio dell’RSA nei padiglioni di Viale Alfieri (che personalmente continuo a definire un OBBROBRIO, al contrario di forze politiche e sindacali “trittiche”, come continuo a non capirne la motivazione: vorrei vedere loro, relegati a fine vita in stanze con “vista camera mortuaria”).
Nel nuovo accordo si legge che “Regione Toscana, Comune di Livorno e Azienda Usl Toscana Nordovest si impegnano ad approfondire, entro 120 giorni dalla sottoscrizione del presente atto, la percorribilità della soluzione che coinvolge l’area ex Pirelli al fine della realizzazione in tale area di una parte nuova ospedaliera (blocco della degenza) e del mantenimento dei padiglioni più recenti dell’attuale ospedale che sono a norma”.
I 120 giorni scadono il 2 Dicembre prossimo: prepariamo interrogazione per scoprire se e dove si è infilata la “manina”…