Politica 13 Dicembre 2020

Le riflessioni di Apolloni su Giani: “Non dire giallo, se non l’hai nel sacco”

Leonardo Apolloni (M5S)Toscana (Livorno) 13 dicembre 2020

Toscana ancora in zona Arancione, le riflessioni di Leonardo Apolloni (M5S) ex assessore al Sociale del Comune di Livorno

“Giani e il 2+2= Giallo

La meglio regione resta arancione.

In sanità contano i risultati, tutto il resto sono discorsi al vento.

Ma il mancato giallo della Toscana ci offre l’opportunità per provare a proporre, nella mente delle persone/elettori, che una cosa è narrare e un’altra è contare.

Il Presidente Giani usa Word, e narra.

Ma per prendere decisioni su questa situazione viene usato Excel, e si conta.

Sì, contare, non “C’era una volta…”, ma 0,1,2,3,4…

Anche Giani ha usato, in qua e in là, qualche numero per stalkerizzare tutti con la sua “lotta continua” per la Toscana gialla

Purtoppo non ha considerato un vecchio adagio statistico.

I numeri sono giganti addormentati, e lo sono specialmente se parlano di rapporti.

E il fatto che si fosse superato la soglia di occupazione del 30% dei posti letto nelle terapie intensive e il basso numero di tamponi negli ultimi giorni, può darsi che abbiano avuto un peso nel rimanere arancioni.

Che in sintesi significa, tu puoi anche comunicare che hai meno contagi, ma non puoi raccontare che stai per vincere la zona gialla.

 

Una specie di…non dire giallo, se non l’hai nel sacco, insomma.

E questo perché se ti si ammalano già “poche” persone, rischi di non curarle adeguatamente.

Quindi resti arancione e l’immagine è questa:

c’è una cella di Excel, basta trovarla, in cui viene sintetizzato che la sanità toscana, sia territoriale che ospedaliera, non è quella sanità di cui si è narrato nei secoli dei secoli.

 

Non lo è, al di là di ogni immaginifica rappresentazione.

Quella magnifica sanità su cui si sono costruite, si continuano a costruire, e temo, se le casse di risonanza mediatiche di certe narrazioni, per l’appunto, continueranno a dare assistenza, si costruiranno anche i futuri governi della regione toscana.

Quindi, è assolutamente decisivo comprendere che il nostro arancione non è un problema di diffusione del virus, ma della nostra ridotta, rispetto ad altre regioni, capacità di farvi fronte.

 

E quanto una certa educazione politica sia penetrata, si vede benissimo nei commenti sui social: “Presidente, ci faccia ritornare gialli”.

Oppure nei furiosi commenti in cui si dice a Giani che non conta un…nulla.

E’ così, se ci tieni a dare l’impressione che sei il motore immobile, poi la gente, in un verso o in un altro te ne chiede conto.

Se ci tieni a dare l’impressione di pesare e poi non pesi, l’unica via di uscita è quella di aggredire il terzo, l’arbitro.

Anche a volerne dire mezza e non tutta, protestare che ci si sarebbe rivolti al TAR, se non si fosse passati in giallo, è quasi una roba da vecchio Granduca di Toscana. Cosa non si fa per lo spettacolo.

Ma soprattutto che rischi si corre a dare l’impressione che la Toscana stia subendo un’ingiustizia?

Dovrebbe esserci del fair play politico nei confronti delle decisioni dell’arbitro, altrimenti se il giocatore alza le braccia al cielo e gesticola animosamente, per far vedere a tutti che ha subito un’ingiustizia, il pubblico medio si scalda e qualcuno tra quelli meno medi, magari fa anche invasione di campo.

Ecco, Giani usando i numeri per come ha fatto, è come se avesse promesso qualche giorno fa che 2+2 avrebbe fatto giallo.

Ma dato che la realtà gli ricorda che da parecchio tempo si presume che 2+2 faccia 4, allora è evidente che su questa cosa che 2+2 non fa giallo Giani dirà che è solo una questione politica, perché 2+2 fa giallo, lo avete visto tutti che fa giallo, vero…eh?…Vero!?

 

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