Livorno 24 giugno 2023 – “Nel carcere delle Sughere ormai è guerra”, la denuncia del sindacato Uilpa:
“A distanza di pochissimi giorni dall’ultimo episodio, giovedì 22 giugno è stato sventato un altro tentativo di suicidio in carcere. Un detenuto di origini straniere – riferiscono dalla UIL PA Polizia Penitenziaria – dapprima ha reso inaccessibile la camera di pernottamento e poi si è legato al collo un indumento per usarlo come cappio.
È mancato davvero poco che riuscisse nell’intento, deve salva la vita alla prontezza e lucidità con cui sono intervenuti i due colleghi che prestavano servizio nel reparto.
Ma, questo è stato solo l’inizio di una mattinata di inferno – afferma il sindacato -. Dopo aver tratto in salvo il protagonista dell’insano gesto, uno dei due Poliziotti è stato aggredito da un altro detenuto che, sostenuto da un compagno, pretendeva di passeggiare liberamente nel corridoio del reparto e infastidito dal richiamo all’ordine si è opposto al Poliziotto e spingendolo verso un cancello di sbarramento gli ha procurato un trauma ad una mano, fortunatamente guaribile in pochi giorni.
Per non finire, poco dopo, – aggiunge la UIL – due persone private della libertà si sono picchiate all’interno della stanza detentiva in condivisione e anche qui, nonostante lo stress accumulato dovuto ai due precedenti episodi, il personale ha dimostrare la sua professionalità riuscendo a separare i due e evitando così che la situazione degenerasse.
In concomitanza, in altri due reparti, si sono consumati altri eventi violenti.
Un ristretto ha danneggiato la camera detentiva, sembrerebbe a causa della sospensione dal lavoro all’esterno, mentre un altro, lamentando di non essere assistito adeguatamente dalla sanità pubblica, ha contrastato più volte i solleciti a rientrare nella propria stanza, causando forti tensioni anche negli altri occupanti del reparto.
Il penitenziario cittadino è fuori controllo, senza governo, ma ciò che veramente preoccupa – dichiara l’Organizzazione Sindacale – è che l’Amministrazione penitenziaria ne è a conoscenza e non muove dito per ristabilire l’ordine e la sicurezza e per sicurezza non intendiamo solo quella intra moenia!
Sembra quasi che esistano più regole per strada che all’interno del carcere!
L’umore degli operatori è fortemente abbattuto, lo sguardo dei lavoratori che ogni giorno sono costretti a subire il mal governo dell’Ordinamento penitenziario e le regole dell’istituto è della disperazione.
Denunciamo pubblicamente che il penitenziario livornese ha fallito il mandato istituzionale
e ci auguriamo che il nostro allarme arrivi presto agli Organi preposti alla sicurezza pubblica, prima che tra le fila degli appartenenti ad un Corpo di Polizia dello Stato si contino vittime di avvenimenti deleteri più gravi”.