Cronaca 15 Ottobre 2023

Le Sughere: Guardia penitenziaria colpita al volto da un detenuto

Le Sughere casa circondariale Livorno, esternoLivorno 15 ottobre 2023 – Le Sughere: Guardia penitenziaria colpita al volto da un detenuto

Il sindacato Uilpa con una nota comunica l’ennesima aggressione all’interno del carcere de Le Sughere di Livorno da parte di detenuti agli agenti penitenziari.

Uilpa mette in luce l’aspetto della mancanza ti tutele nei confronti degli agenti e della poca chiarezza dei comportamenti da assumere in casi di emergenza. Da quanto descrive il sindacato che chiede maggiori tutele sembra che i detenuti abbiano tutti i diritti ed il coltello dalla parte del manico mentre gli agenti rischiano ogni momento di essere aggrediti e si devono anche peritare nell’agire a prevenzione per evitare il rischio di cause legali ed essere dati in pasto alla stampa

Proprio per queste ragioni il sindacato si appella ancora al Governo per un cambio di passo

“Abbiamo perso il conto delle tante aggressioni che avvengono nel carcere cittadino.

A pagarne le spese è sempre la Polizia penitenziaria, esausta di iniziare il turno di servizio e non poterlo terminare all’orario previsto, dovendo ricorrere inevitabilmente alle cure sanitarie.

Il colpo al viso ricevuto stamattina da un collega è la conferma che non vi è più sicurezza!”

Questo è quanto afferma la Segreteria provinciale della UILPA Polizia penitenziaria di Livorno che prosegue:

“Una persona detenuta, con problemi psichiatrici, trasferita da un altro istituto, appena messo piede nel carcere labronico, senza preavviso; ha aggredito l’agente che era chiamato ad allocarlo momentaneamente in una camera in attesa delle procedure burocratiche di accoglienza.

Immediato l’intervento di altri colleghi per allontanare l’aggressore dalla sua vittima, perché c’era il pericolo che questi venisse nuovamente colpito.

Ci domandiamo quando i livelli piramidali dell’Amministrazione penitenziaria, ognuno per le proprie competenze; decideranno di riconoscere che gli atti di violenza commessi nei confronti dei Poliziotti penitenziari sono veri e propri attacchi ad una delle Istituzioni dello Stato!

Non si può più assolutamente lavorare in un ambiente dove; il dovere di garantire l’ordine e la sicurezza intramoenia e pubblica espone con molta facilità al rischio di essere accusati di pestaggio e/o tortura!

Si è così – dichiara indignato il Sindacato – la consapevolezza di doversi giustificare, talvolta senza riuscirvi, solo per aver adottato misure d’emergenza, tra l’altro scritte in maniera poco chiara, nell’operatore chiamato ad intervenire crea forte esitazione.

Hai il dovere di sopprimere atteggiamenti e/comportamenti atti a turbare l’ordine e la sicurezza, che violano le norme più elementari dell’ordinamento penitenziario e chi ha scritto queste norme non ti tutela, lasciandoti alla mercé delle “salomoniche” azioni legali e dandoti in pasto ai massacranti e mortificanti fenomeni mediatici!”

 

“Alla pari, poi, – aggiunge la UIL – si muove l’Amministrazione penitenziaria con provvedimenti disciplinari che sono; dei veri e propri pannicelli caldi rispetto alla recrudescenza degli atti delittuosi. Atti che quasi quotidianamente si consumano nel penitenziario livornese e nelle carceri del distretto regionale.

L’istituzione dello Stato che il personale di Polizia penitenziaria rappresenta necessita di timonieri capaci di guidare l’equipaggio per una rotta più sicura e anche tutelarlo nelle burrasche!

Cogliamo l’occasione per fare l’ennesimo appello al sottosegretario di Stato al Ministero della Giustizia, con delega al Corpo di Polizia penitenziaria, On. Andrea Delmastro Delle Vedove e agli impegni che ha preso con gli operatori penitenziari della Casa Circondariale di Livorno”.

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