Le sughere raddoppieranno i posti, gli interventi urgenti da realizzare
Livorno, 24 gennaio 2020 – Si è parlato di indispensabili azioni di recupero delle aree abbandonate da anni all’interno della struttura, ieri 23 gennaio alla Casa Circondariale “Le Sughere” di Livorno. Presenti il provveditore dell’amministrazione penitenziaria a livello regionale Gianfranco De Gesu, il garante regionale per i detenuti Franco Corleone, il direttore del carcere Carlo Mazzerbo, l’assessore comunale Andrea Raspanti, il garante dei detenuti di Livorno Giovanni De Peppo e, in rappresentanza del DAP, Gabriella Pedota.
E’ stata l’occasione per fare il punto ed anche una riflessione sulle maggiori criticità del carcere già evidenziate dall’Amministrazione Comunale ai massimi vertici del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Il futuro raddoppio della capacità di accoglienza delle “Sughere”, che da 250 dovrebbe passare ad oltre 500 detenuti, impone infatti interventi urgenti senza la realizzazione dei quali potrebbe aggravarsi una situazione già complessa.
Sul tavolo quindi la necessità di una totale ristrutturazione delle aree di carattere trattamentale abbandonate da anni come la sala polivalente, ma anche dell’edificio ( caserma della Polizia Penitenziaria) abbandonato da anni, prezioso per l’accoglienza degli agenti e per finalità correlate all’istituto. Tra gli interventi da realizzare la chiusura della sezione “transito”, grazie all’avvio dei nuovi padiglioni, e l’immediata ristrutturazione della stessa. Necessaria anche una riflessione sulla restituzione della sezione “verde” a sezione per la detenzione femminile ed un opportuno reperimento di risorse per la bonifica e la ristrutturazione della attuale cucina centrale.
La cucina sarà presto sostituita da una nuovissima e attrezzata cucina delle sezioni dell’Alta Sicurezza ormai prossima all’attivazione .
L’Amministrazione comunale dovrebbe invece provvedere ad interventi di natura infrastrutturale quali l’ampliamento del parcheggio antistante l’Istituto e la riattivazione della fermata CTT davanti alla Casa circondariale per facilitare le visite dei tanti familiari dei detenuti.
“Il carcere è a tutti gli effetti parte della nostra città ed è un servizio pubblico molto importante.” ha affermato l’assessore al sociale e diritti Andrea Raspanti “Un carcere che funziona bene e rispetta la dignità delle persone detenute offre garanzie alla comunità nel suo complesso, perché riduce il rischio che, una volta scontata una pena e tornate libere, queste commettano nuovi reati. Diversamente, un carcere che non funziona produce recidiva e rende più insicura la società. Lo dicono i dati ufficiali. Perché il carcere funzioni deve offrire ai detenuti opportunità di crescita e risocializzazione, e per farlo ha bisogno di ambienti di detenzione adeguati. Abbiamo pertanto richiesto che vengano recuperate le aree destinate alle attività trattamentali e che, nei padiglioni di prossima costruzione, ne siano previste di nuove. Abbiamo inoltre sollecitato il DAP affinché si risanino le sezioni di media sicurezza, oggi degradate e degradati sia per chi ci vive sia per chi ci lavora. Il confronto avviato è molto positivo e ci aspettiamo che, da questa collaborazione, arrivino risposte concrete ai tanti problemi dell’istituto“.
E’ stato un incontro importante proprio per definire quelle che sono le urgenti azioni di recupero da fare. Interventi che sono stati presentati al nuovo provveditore regionale De Gesu, alla presenza del garante Corleone, ormai prossimo alla fine del proprio mandato , ma che proprio in vista di questa scadenza – come lui stesso ha affermato in una recente intervista –vuole lasciare “un cantiere di prospettive” per i carceri toscani, compreso appunto “Le Sughere” di Livorno.