Lega: “Libertà contro potere”
“Libertà contro potere”, così si esprime la Lega Nord Livorno in merito al consiglio comunale del 5 ottobre scorso, convocato per la sfiducia al Sindaco Nogarin.
“Di norma sono le opposizioni a disertare i consigli facendo il così detto “Aventino”.
Nome mutuato dal colle su cui si ritiravano i plebei nei periodi di conflitto con i patrizi ed atto di protesta attuato da alcuni deputati d’opposizione contro il fascismo in seguito alla scomparsa di Matteotti nel giugno del ’24.
Qui invece è l’amministrazione a fare un atto che sembra analogo, ma non lo é.
Il CONSIGLIO Comunale non è un ring…é un organo democratico fondamentale per l’azione di governo della città. Un luogo in cui pareri diversi possono trovare una sintesi e in cui chi governa può ricevere suggerimenti, contributi e anche critiche e censure.
Il CONSIGLIO Comunale non è un ring…é un organo democratico fondamentale per l’azione di governo della città. Un luogo in cui pareri diversi possono trovare una sintesi e in cui chi governa può ricevere suggerimenti, contributi e anche critiche e censure.
Essendo composto da eletti, è rappresentativo della volontà popolare.
Chi lo presiede ne é garante e se chi ha la maggioranza assoluta ne impedisce le regolari funzioni compie un grave atto antidemocratico.
È quindi il gruppo della maggioranza il garante dell’assetto democratico, ma si sono comportati da monarchi! E facendo ciò hanno dimostrato nuovamente di essere dei collettivisti oligarchici.
È quindi il gruppo della maggioranza il garante dell’assetto democratico, ma si sono comportati da monarchi! E facendo ciò hanno dimostrato nuovamente di essere dei collettivisti oligarchici.
Dei “reucci” della cosa pubblica che pensano di governare tra di loro voltando le spalle alle opposizioni. Come se fuori dal Movimento Cinquestelle ci fossero solo delinquenti e mafiosi.
Questi signori dell’oligarchia invece devono capire che la democrazia si tutela solo se si rispetta l’opinione dell’avversario, capendo che è comunque rappresentativa di una consistente fetta della popolazione. E se non la condividiamo ne discutiamo, non per far salotto, ma per rispetto a chi in quelle posizioni ci crede e a chi per avere un assetto democratico ha versato e versa sangue ogni giorno. Dante diceva «libertà va cercando, ch’è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta», ma qui qualcuno non difende la libertà, ma il proprio potere”