Lega: “Senegalesi padroni a Livorno?”
“La comunità senegalese ha approfittato della morte nel nostro ospedale di un loro connazionale (senza che nessuna colpa sia emersa a carico del nostro apparato sanitario che, noi siamo sicuri, si è come sempre prodigato per la sua vita), per scagliarsi nuovamente contro le nostre istituzioni “ree” di aver curato (a spese dei contribuenti livornesi e italiani) questa persona.
Le cronache non specificano se fosse un immigrato regolare o clandestino perché in Italia davanti alla malattia e alla morte si pensa giustamente prima di tutto a curare qualunque persona senza alcuna discriminazione.
La realtà che emerge, dunque, è ben diversa da quello che hanno detto in modo violento: questi era stato dimenticato dalla sua comunità, i giornali parlano di mancanza di suoi familiari al suo capezzale. E l’ASL si è fatta carico di dargli una civile sepoltura sempre a carico di noi contribuenti, nella fattispecie del Comune.
È pertanto inaccettabile la reazione dei musulmani senegalesi (“se fosse stato italiano non sarebbe stato trattato così” riportano i giornali); infine invocando il rimpatrio della salma, nella loro “sacra città” evidentemente ritenendo Livorno indegna di animi nobili come loro.
Il rimpatrio vero dovrebbe essere predisposto sì, ma per coloro che non perdono occasione per manifestare la loro ostilità e il loro odio contro chi li ospita, contro le nostre tradizioni e la nostra civiltà basate su valori e su regole sconosciute e negate a casa loro.
Dove non si rispetta chi non si sottomette all’islam, dove le donne vivono in condizioni di schiavitù.
Pertanto almeno i capi a Livorno di questa comunità etnico-religiosa dovrebbero ringraziare le istituzioni locali per quanto fatto al loro connazionale e chiedere scusa per le immotivate intemperanze di cui si sono ancora una volta resi protagonisti.
Riteniamo inoltre doveroso stigmatizzare, vista la propensione labronica all’accoglienza e visto il trattamento d i riguardo riservato alla comunità senegalese in termini sociali, le accuse di fascismo e di razzismo che rimandiamo al mittente cui consigliamo, se non ritiene la nostra città adeguata alle sue esigenze, di tornare nei paesi dove viene praticata la loro tristemente famosa sharia.
Infine è curioso il siparietto dove Djop a nome dei senegalesi respinge le accuse del governatore Rossi ricordandogli i toni ben di versi che l’esponente ex Pd rivolgeva agli extra-comunitari ed ai Rom. In effetti anche per i buonisti i nodi stanno venendo al pettine. I cittadini sanno che con la Lega si ripristina ordine e legalità. Chi ha diritto a restare sul nostro territorio è ben accetto a patto che rispetti le nostre leggi e tradizioni. Gli altri sono da rimpatriare senza ulteriori indugi”.
Lega livorno – Massimo Ciacchini
Roberto Biasci consigliere regionale