Politica 22 Febbraio 2020

Lenny Bottai (PC): “La soddisfazione di confrontarmi con uno dei tanti rottami della politica nostrana”

Lenny Bottai (PC) in tv con Marcella Amadio (FdI) sul tema sicurezza

lenny bottai marcella amadioLivorno – Lenny Bottai segretario livornese del PC in post Facebook racconta l’incontro sul tema sicurezza affrontato con Marcella Amadio (fratelli d’Italia) : “in TV mi sono tolto la soddisfazione di confrontarmi con uno dei tanti rottami della politica nostrana su di un suo tema cardine: la sicurezza.

Uno di quei personaggi – alfiere della destra locale – che al tempo si diceva che era molto preparata, ma preparata di che?

Una che si presenta in tv a parlare di una crescita esponenziale di alcuni reati in città senza uno stralcio di dato che lo dimostra, e che quando gli viene chiesto da casa risponde “non ne ho dati,ma si sa che è così!”, è seria? Preparata?

Il problema a monte è che questi politici parlano di cose che non conoscono, arruffano per prendere voti.

Marcella Amadio – gliel’ho chiesto in diretta ma non ha risposto – sta in un quartiere bene della città, a sud.

Dei quartieri popolari e delle complessità di cui parla non ne sa assolutamente niente, le usa solamente perché sono strumento politico prediletto di una destra che mima di avere soluzioni parlando di ciò che non compete alla politica.

Io il quartiere me lo vivo e quando la piazza era finita in mano allo spaccio, l’ho coinvolto per riprendersela e farla vivere, rispettare, mica sto sul mare nelle zone bene come lei.

Ma chi ha gli strumenti deve capire e dire che questo è l’ultimo anello della catena, su cui bisogna agire, ma senza illuderci che è tutto.

Bisogna capire che la criminalità vera sta in alto, e si nutre di manovalanza in basso reclutandola maggiormente laddove la società non dà risposte. Agire solo sulla seconda e non sulla prima risolve poco.

Come ho detto provate a dare lavoro, istruzione e sport, risposte nella società per tutti, senza creare porzioni isolate, e sicuramente le fasce sensibili a finire nella manovalanza di chi dirige la criminalità, o in certi errori, diminuiranno drasticamente.

Provate a puntare in alto nelle indagini senza indulgenza e non ci saranno più datori di lavoro della criminalità.

Questo si deve domandare la politica: come si può agire per creare gli anticorpi di alcune deviazioni che fanno parte di tutte le famiglie e non solamente di quelle “cattive“, magari immigrate per completare il quadro comodo alla retorica destrorsa.

Ciò non significa tollerare, si legga bene, bisogna essere chiari, semmai capire qual è il ruolo della politica per dare soluzioni e non solo per cavalcare sentimenti a ridosso delle cronache. Per agire legalmente e reprimere ci sono gli organi competenti, non serve la politica.

In tv si è detto che è un sindaco deve… Deve che cosa? arrestare la gente? Fare i controlli? Ci sono prefetti e questori per questo.

Andare in TV a dire che nel tot locale si spaccia notoriamente ma la politica non fa nulla è assurdo, strumentale.

La politica che mima di avere i poteri che non ha inganna gli stessi cittadini che si fanno ammaliare da soluzioni tipo il film la Fortezza, che fanno indubbiamente show in tv ma non risolvono niente quantomeno politicamente perché sono strumenti di chi indaga.Telecamere, presidi armati militari, libertà di armarsi, leggi severe. Ordinanze.

Una settimana fa la stessa signora (?) si lamentava del fatto che il presidente della regione Rossi voleva istituire una task force per controllare chi postava odio razziale online e diceva che era un controllo claustrofobico, oggi vuole le telecamere in tutto il centro?

Le telecamere come i presidi militari comportano solo che certe attività si spostano, non si cancellano. Le armi libere ai negozianti non cancellano le rapine ne alzano semplicemente la violenza, basta guardare negli USA.

E allora sei permissivo? No.

Non prendo in giro le persone, è diverso, perché i problemi complessi la politica (seria) non li affronta cialtronizzandoli con arringhe populiste.

Soluzioni?

Nel socialismo reale certi crimini li hanno conosciuti solo dopo il crollo del muro o del blocco socialista. Come mai?

Insieme alla poca tolleranza era edificata una società che dava risposte nelle esigenze e aboliva il principio cardine ai vertici del crimine: arricchirsi.

Le ordinanze sono le solite tiritere strumentali della politica di opposizione misera. Diventa come il famoso rave con la ragazza morta, dove la Lega andò in tv a dire che al posto di Salvetti lo avrebbe impedito, ma nel Nord dove amministra se ne vedono a decine se non a centinaia ugualmente (basta fare una ricerca).

Quindi o si critica e si vuole insegnare a chi gestisce l’ordine pubblico come si fa, oppure si sta solo mimando di avere una soluzione che a conti fatti non c’è.

Il problema, come ho detto, in politica non è ascoltare cosa uno dice ma vedere cosa uno fa.

Si è offesa ed ha offeso l’Amadio quando gli ho fatto presente che i due politici a cui fa riferimento sono il classico esempio di “fuffa”.

La Meloni (cito “il primato nazionale” apposta e non la Pravda) è una sovranista del giorno dopo, fino a ieri insieme a tutta la sua politica di governo di cui ha fatto parte si mettevano a 90º con i poteri europei, altro che sovranità, l’ha svenduta con tutti i trattati votati.

Alemanno invece, con cui ha una foto in bella mostra, veniva condannato per “mafia capitale” anche se l’Amadio in TV ha detto che sono bugiardo perché è stato prosciolto.

E lei prenderebbe come esempio questo sindaco per gestire la criminalità? (😂 alla faccia!).

Tralascio il finale, dove l’ho provocata e stimolata alla contraddizione per fargli dire che lei, altro che <<la celtica è simbolo religioso irlandese>>, si dichiara pubblicamente “neofascista e farebbe orgogliosamente il saluto romano”, fatto che la pone in netta contraddizione con i piagnistei della sua parte politica che quando viene accusata di certi riferimenti nega.

Avrei potuto risponderle che per quelli come lei ci sono le cavità carsiche, oppure come cantava la curva l’essere appesi a testa in giù come il loro capo, anche se quelli di destra vera poi i suoi riferimenti li schifano.

Ma non mi sono speso per stile, era già paonazza, l’avrebbe voluto qualcuno questa diatriba dal gusto retrò, la gazzarra, a me è bastato portare a casa il risultato della sua ira per il nullismo espresso chiaramente mentre l’amica conduttrice dimostrava di non sapersela gestire.

C’è stata una chiara rivincita di una storia che la vedeva protagonista in negativo, e che rivendico, di quando la curva la bersagliava e lei insieme alle denunce faceva del vittimismo.

Persino il PD del tempo e l’illustre “compagno” affine, lo scrittore portuale che gli offrì il caffè e disse “avete esagerato”, questo mostro è nato e cresciuto in pancia alle istituzioni democratiche che magari al tempo davano degli estremisti a chi la bersagliava.

Insomma, riciclata dopo aver attraversato le peripezie della destra appaiata con Berlusconi-Bossi-Fini, oggi ricompare dalla porta secondaria e si disegna come “nuova” senza pudore.

Noi veniamo dalla strada, dai quartieri e dalle classi popolari, dalla curva anche, portiamo sulla pelle la nostra storia e non ci nascondiamo, perché in mezzo di strada nelle cose serve metterci la faccia, l’unica che si ha.

Non sono ammissibili contraddizioni come beatificare il decreto sicurezza ed andare a presenziare la protesta per la discarica a Limoncino, che se poi applicavano il decreto che essa elogiava davano blocco stradale ai frontisti.

Come ho detto nella domanda finale non sono i miei nemici, i miei nemici sono il capitalismo che coccolano insieme all’altra faccia della medaglia, quella che vota l’equiparazione di nazismo e comunismo intitolando le sezioni ai partigiani, e questi mostri (in tutti i sensi) li ha partoriti.

Nelle foto il giudizio sulla Meloni di chi le sta a destra, e il suo amico Alemanno (esempio) prosciolto…”