Cronaca 4 Gennaio 2020

Lenny Bottai su vicenda Perini: “Vi dico la mia poi non parliamone più”

"Perini pedina sacrificabile". La replica degli interessati

Lenny Bottai

Lenny Bottai

Livorno 4 gennaio 2020 –  Lenny Bottai, segretario livornese del Partito Comunista, con una conferenza stampa espone la sua versione dei fatti sulla questione della presunta aggressione al consigliere comunale livornese esponente della Lega Alessandro Perini.

Lenny Bottai: “Io rispondo perché ho un’immagine pubblica nel lavoro e nella politica.

Sono stato costretto a questa gazzarra perchè sono stato chiamato di fronte a fatti gravi, soprattutto poi di fronte anche ad una presunta denuncia che poi sembra sia una querela e vorrei che poi da domani si tornasse a parlare di politica.

Io non avrei mai messo in moto tutto questo meccanismo ma, purtroppo, per forza di cose, visto che sono stato chiamato in causa, devo dare una risposta.

Siccome a me piace parlare di politica, faccio politica, mi interessa agire per determinare cambiamenti nella società nella quale vivo, soprattutto a Livorno. Mi auguro che ora che ho risposto, da domani non se ne parli più e cercherò di non parlarne più, tolto chiedere responsabilità a chi di dovuto. Quindi tolto le sedi opportune – quelle legali dove risponderò se non ritirano tutto – per il resto basta: parlo oggi, vi dico la mia, poi non parliamone più”.

La diretta video Facebook di Lenny Bottai

Alle domande dei giornalisti Lenny Bottai su quanto rivelato in conferenza stampa risponde: “Alessandro Perini sì, è una vittima del partito, fa tenerezza. Mi fa molta tenerezza perché già se voi guardavate la diretta video della conferenza stampa della Lega si capiva che lui non stava emotivamente bene; lui è entrato in un ginepraio ed io credo a quello che mi ha detto suo padre per telefono: che lui è stato costretto dai vertici ad andare avanti e a fare tutta la storia perchè loro volevano pubblicizzarsi.

Quindi lui (Alessandro Perini) è una pedina sacrificabile ma noi dobbiamo andare più in alto”. Continuando a rispondere alle domande esplicite dei giornalisti su chi intendesse per “più in alto”, Lenny Bottai risponde: “noi sai a chi puntiamo alla Ceccardi che noi abbiamo invitato qui e non è venuta”.

Le precisazioni dei Perini e della Ceccardi

 

Alessandro Perini da noi intervistato sulle dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa da Lenny Bottai risponde in maniera sintentica senza aggiungere altri commenti: “Sembra che la tesi del Bottai cominci a scricchiolare”.

Il padre di Alessandro Perini: “Voglio essere chiaro: nessuno ha istigato mio figlio a querelare! Non c’è quindi alcun caso montato ad arte.

C’è invece, una telefonata dove si contesta che la denuncia di mio figlio fosse lo strumento più opportuno. Il che significa che i motivi per denunciare ci sono eccome.

Ma ribadisco che non c’è nessun caso montato ad arte da dare in pasto ai giornali ed anzi, ringrazio ancora tutti gli esponenti della Lega che hanno preso subito le difese di Alessandro”.
Interviene così il padre di Alessandro Perini, dopo l’aggressione, che smentisce categoricamente quanto dichiarato da Lenny Bottai nella conferenza stampa di oggi.

Bottai sosterrebbe infatti che l’aggressione sia un caso montato ad arte dai vertici della lega ed in particolare da Susanna Ceccardi, la quale avrebbe istigato Perini a denunciare l’aggressione per creare un caso mediatico.

Secondo quanto dichiarato da Bottai, in seguito ad una telefonata con il padre dello stesso Perini, il giovane consigliere comunale della lega sarebbe stato obbligato dai vertici del partito di Matteo Salvini a sporgere denuncia.

“Non c’è stata nessuna forzatura né da parte della Lega né da parte di Susanna Ceccardi – dichiara il padre di Alessandro Perini – ero preoccupato per il clima che si stava creando, ed ho solo provato a difendere mio figlio ed a smorzare gli animi cercando di distogliere l’attenzione dalla persona di Alessandro e scaricando la colpa sui vertici del partito.

L’ho detto perché ho paura, perché mio figlio è minacciato ogni giorno da queste persone e quanto accaduto nei giorni scorsi ne è un chiaro esempio. Nessun passo indietro, quindi: in un paese democratico il confronto politico non può e non deve mai sfociare né nella violenza, né nelle minacce”- chiude il padre di Perini

Susanna Ceccardi: L’europarlamentare Susanna Ceccardi ci risponde circa quanto affermato da Lenny Bottai nel corso della conferenza stampa sulla vicenda Perini.

“Si tratta di una storia assurda. Io ho parlato con Perini e mi ha detto che il padre era spaventato per lui e si è inventato questa storia.

A breve arriverà la versione dei fatti. Io (venerdì) sono venuta a portare la solidarietà a un nostro consigliere aggredito e questo è quanto.

Le macchinazioni e le dietrologie sono roba da pazzi. Non ce ne sono. Quando uno aggredisce un altro deve essere denunciato, perchè noi alla violenza rispondiamo con la legalità.

Assolutamente non mi sogno di architettare cose false.

I comunisti ne fanno talmente tante di vere che non c’è proprio bisogno di inventare niente.

La verità è questa e se non viene smentito, io sono pronta a querelare tutti quelli che non riportano la verità dei fatti”