Lettera aperta ai sindaci di Livorno e Collesalvetti sull’idrogeno
Trasformazione progressiva della raffineria ENI Livorno da petrolio a idrogeno, a difesa della salute e dell’occupazione.
Stagno (Collesalvetti, Livorno) 25 febbraio 2020 — L’attenzione della popolazione e delle istituzioni è tornata dopo molti anni di inerzia e disinteresse ad occuparsi dell’impatto della raffineria, riassumibile nelle dichiarazioni PRTR al Registro europeo delle emissioni, con la proposta congiunta di ENI e della Regione Toscana di costruire un gassificatore di plastiche a Stagno, dopo l’abbandono forzato del progetto di inceneritore a Case Passerini, nella piana fiorentina. A tale progetto questa associazione contrappone un progetto ben più ambizioso e promettente, di convertire progressivamente la raffineria da petrolio a idrogeno, per il quale nel sito di Livorno esistono tutte le condizioni per realizzarlo.
Prima di entrarvi brevemente nel merito, si segnala che SNAM-ENI hanno messo a punto due distinti progetti “idrogeno”, uno nel salernitano, l’altro, ancor più interessante nell’area di Venezia-Portomarghera. Qui è stato recentemente costituito un consorzio tra la multinazionale, il Comune di Venezia ed altri soggetti per la produzione, la distribuzione e l’utilizzo dell’idrogeno sui vaporetti della città lagunare, puntando a creare un “cluster” (un gruppo) di utilizzatori di idrogeno a impatto zero, che si estenderebbe a macchia d’olio a molti altri utilizzatori nel medio periodo.
E’ evidente da parte di ENI-SNAM l’obbiettivo di accreditarsi quale interlocutore “sostenibile” e green, supportata anche da pubblicità martellante sui media, ma anche la sua consapevolezza della fine tendenziale delle risorse fossili (gas e petrolio), mai esternata ad alta voce, ma chiaramente evidenziata nelle pubblicazioni per gli addetti ai lavori (Oil and Gas review di ENI).
La trasformazione progressiva della raffineria ENI di Livorno da petrolio a idrogeno avvierebbe a soluzione tutti i problemi del SIN di Livorno: l’idrogeno ottenuto per elettrolisi dell’acqua di mare con energia rinnovabile (fotovoltaico ed eolico) avrebbe numerosi effetti positivi:
- Abbatterebbe alla radice il problema delle emissioni sia nocive, sia odorigene che climalteranti della raffineria stessa e della centrale elettrica interna
- Abbatterebbe il movimento in porto di petroliere pericolose (si pensi al caso Moby Prince)
- L’idrogeno prodotto potrebbe essere fornito per la riconversione dei mezzi operativi del porto (rimorchiatori, camion, trattori, ecc)
- Livorno potrebbe divenire un polo di avanguardia per la riconversione di navi da olio combustibile a idrogeno (traghetti, navi da crociera, navi mercantili, ecc) rilanciando oltretutto una cantieristica navale leggera, da svolgere tutta all’interno di scafi esistenti, ciò che rilancerebbe anche l’occupazione locale.
Insomma si tratta di lanciare una proposta alta di riconversione ecologica dell’economia locale, ma anche “faro” per una riconversione ecologica generale.
E’ infine evidente il ruolo che possono avere le SSVV nel promuovere questo progetto, prendendo gli opportuni contatti con i vari soggetti interessati. Per parte nostra, restiamo a disposizione per qualsiasi chiarimento fosse ritenuto utile. Distinti saluti
Per Medicina democratica Livorno Maurizio Marchi