Cronaca 15 Aprile 2019

Lettera aperta dei piccoli proprietari immobiliari ai candidati sindaco

LIVORNO :- LETTERA APERTA AI CANDIDATI ALLA CARICA DI SINDACO 

“Caro candidato 
rappresentiamo, assieme ad altri, i proprietari di immobili del nostro comune.
I proprietari costituiscono la grande maggioranza delle famiglie.
– Sono detentori del più grande capitale “fisso” presente nella nostra città. Dalle loro capacità di investimento e di spesa dipende se questo capitale si deteriorerà o saprà qualificarsi. E questo significherà molto per la città nel suo complesso; la stessa qualità dell’aria che tutti respireremo dipenderà in parte rilevante dalle scelte che i proprietari faranno per rendere più efficienti e meno energivori i loro immobili.

Molti proprietari hanno investito i loro risparmi su immobili residenziali per ricavarne un reddito d’affitto e sono ben consapevoli del ruolo sociale della locazione per garantire un alloggio a chi sceglie questa modalità di abitare o un immobile per svolgere la propria attività professionale.


– Molti proprietari hanno deciso di collaborare con l’amministrazione comunale e con le istituzioni preposte al disagio abitativo per riformulare un reale centro pubblico della locazione 


I proprietari sono gravati da una patrimoniale che è parte rilevante del bilancio comunale e sostengono gran parte dei costi dei servizi erogati dalla pubblica amministrazione.


LA PRIMA RICHIESTA CHE LE RIVOLGIAMO QUINDI E’ LA SEGUENTE


..Si impegni, sulla base del ruolo che i cittadini le affideranno, a considerare i proprietari immobiliari un soggetto attivo a cui l’Amministrazione sa rivolgersi nel momento in cui adotta le decisioni più impegnative ed importanti coinvolgendo le loro Associazioni più rappresentative.


.. La preoccupazione più importante di chi detiene oggi la proprietà è la progressiva perdita di valore dell’immobile (mediamente ridotto del 25% negli ultimi 10 anni e che non accenna a risalire).


.. Pesa, e molto, il costo di gestione dell’immobile cresciuto in modo esponenziale negli ultimi anni, soprattutto in ragione di un’imposta patrimoniale che grava in modo esorbitante su tutti gli immobili non destinati ad abitazione principale e, secondariamente, di una grande crescita delle tariffe dei servizi (pensiamo alla Tari, ma non solo).

Tassazione e servizi che, oltre a gravare sulle tasche dei contribuenti, scoraggia l’investimento in immobili e contribuisce a diminuirne il valore. A questo si aggiunge che la tassazione patrimoniale fatica a distinguere circa l’uso a cui sono destinati gli immobili: non si incentiva a sufficienza l’affitto rispetto ad altri usi.


DA QUESTO DERIVANO TRE RICHIESTE PRECISE che le rivolgiamo:


– Caratterizzi l’Amministrazione che si candida a dirigere per il “senso del limite” che sa esercitare nella determinazione delle aliquote IMU e TASI; non le chiediamo di comprimere spese sociali o servizi essenziali, ma di agire su inefficienze e spese non sempre motivate per garantire una tassazione sostenibile e contribuire per la sua parte alla tenuta del valore degli immobili;


– Usi la leva fiscale che avrà a disposizione per favorire politiche che incentivino l’affitto:


– in primo luogo promuovendo i contratti a canone concordato con le aliquote più basse, oltre il bonus garantito dalla Legge: ciò consentirà di calmierare il mercato a beneficio di quella ampia fascia di famiglie che non possono reggere affitti di mercato;


– in secondo luogo, fissando comunque aliquote ridotte per l’affitto abitativo di lunga durata, rispetto ad altre modalità d’uso dell’immobile.


– La leva fiscale a sua disposizione può costituire inoltre un utile strumento per favorire il ritorno all’affitto di locali commerciali da tempo sfitti concordando aliquote ridotte per chi si impegna a calmierare I canoni; 


– Eviti di gravare con l’imposta patrimoniale su immobili da tempo sfittì o non utilizzati non per colpa del proprietario ma per l’azzeramento del valore commerciale o per l’impossibilità di affittare.


– Garantisca con politiche adeguate un forte recupero di efficienza e produttività nella produzione ed erogazione di servizi il cui costo è aumentato in modo spesso immotivato e soprattutto coinvolga direttamente i cittadini e i proprietari di immobili nella valutazione analitica di questi costi e delle relative tariffe.


DA ULTIMO LE SOTTOPONIAMO DUE QUESTIONI secondo noi del massimo rilievo:


I proprietari che affittano vivono di riflesso (attraverso la piaga della morosità) il tema sociale del disagio abitativo vissuto da famiglie in difficoltà che non trovano risposta nell’edilizia pubblica o sociale o in un adeguato sostegno al reddito. Crediamo sia dovere dell’Amministrazione offrire risposte innanzitutto aumentando la dotazione di alloggi pubblici o di edilizia sociale. I proprietari sono disposti a collaborare alle iniziative che l’istituto pubblico della casa vorrà intraprendere per coinvolgerli a condizione che garantiscano la indispensabile redditività e il ritorno nella disponibilità dell’immobile nei tempi e nei modi stabiliti.


– A fronte dell’impegno dei proprietari a riqualificare il proprio immobile è indispensabile garantire il decollo della riqualificazione delle aree urbane in cui gli immobili sono inseriti in termini di sicurezza, servizi, arredo urbano: il carattere smart che tutti noi vogliamo per la nostra città può essere garantito solo da una forte collaborazione fra il pubblico e il privato. In questo quadro la proprietà delle aree e degli immobili costituisce un soggetto decisivo che spetta all’Amministrazione coinvolgere adeguatamente”. 


Il C.D. Asppi Livorno
il presidente provinciale Sirio Grassi