Attualità 6 Maggio 2022

Lettera aperta – Demansionamento insegnanti, le riflessioni di un docente della scuola primaria

studente_insegnante_scuolaLivorno 6 maggio 2022

La lettera aperta di un docente della scuola primaria  inmerito al demansionamento degli insegnanti, le sue riflessioni sull’argomento

Sono un’insegnante di sostegno di Livorno della scuola primaria da 12 anni. Ho sempre esercitatola mia professione con dedizione e con un’attenzione particolare rivolta verso l’altro.
Per garantire la centralità dell’alunno, aspetto messo bene in evidenza dalle linee guida ministeriali, penso che la cura di noi stessi, di noi educatori, docenti, genitori sia fondamentale perché il lavoro con gli alunni parte, innanzitutto, dalla salute, dall’equilibrio e dal benessere psicofisico ed emotivo degli adulti che li seguono.

Una centralità, evidentemente, prevista solo sulla carta in un mondo ormai pieno di contraddizioni al limite del paradosso. Ho dovuto interrompere un lavoro costante e quotidiano durato, nel ciclo attuale, tre anni e mezzo: anni di conoscenza, di relazioni, di emozioni, di risate, di apprendimento, per aver rifiutato un trattamento sanitario e per questo sono stata sospesa (la sospensione per mancato adempimento dell’obbligo vaccinale non prevede la corresponsione dello stipendio).
Ma ripercorriamo le varie fasi: da ottobre 2021 ingresso a lavoro previo tampone; a partire da dicembre presa di servizio solo con greenpass rafforzato; dal 1 aprile ritorna in auge l’ingresso con greenpass da tampone ma, questa volta, lontano dai bambini perché considerata inidonea
all’insegnamento!

Adesso sono utilizzata in attività di supporto all’istituzione scolastica per 36 ore settimanali (anziché 24) in una stanza adibita a biblioteca insieme a dei libri e a una collega, gli unici, evidentemente, per i quali non rappresento un pericolo per la salute.

Non essendoci spiegazioni scientifiche, né tantomeno logiche, che giustifichino tale trattamento, quale sarebbe dunque il criterio per stabilire l’inidoneità ? Forse, la facoltà di esercitare la propria libertà e di esprimere il proprio pensiero critico?

E dove sono finite tutte le belle lezioni sul rispetto dell’altro e sulle diversità?

La famosa inclusione! Una società libera e democratica fonda le sue
radici proprio sul rispetto del diritto dei singoli di poter esercitare le proprie scelte e di esprimere il proprio pensiero.

Da ciò nascono i sentimenti di prosocialità, spirito di condivisione e altruismo che contraddistinguono una dimensione comunitaria.

Come educatori e insegnati dovremmo avere il compito primario di facilitare nei nostri alunni lo sviluppo di una personalità e di un carattere che li faccia sentire unici e originali e che incoraggi in loro la capacità di autodeterminarsi.

Non avremmo, forse, bisogno proprio di questo tipo di individui per creare la società del domani ?

Lettera firmata

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