Cronaca 29 Novembre 2021

Lettera aperta – “Natale uguale per tutti? I bambini dei non vaccinati discriminati?”

auguri-di-natale-immagini-gratisLivorno 29 novembre 2021 – IL NATALE È UGUALE PER TUTTI?

La lettera aperta di un genitore non vaccinato che di fatto vede i figli di fatto discriminati per le sue scelte

“Finalmente si avvicina il Natale, la festa più attesa dai bambini.
Villaggio di Natale in Fortezza, ma non per tutti.

Mi domando se le istituzioni locali ritengano giusto ed opportuno, avendo teoricamente a cuore l’inclusione di tutti, (dice) come per quanto riguarda la partecipazione alla vita sociale dei più piccoli e la loro crescita, provare a trovare sempre una soluzione.

Trovare una soluzione, anche se è difficile. E pure là dove le normative nazionali vanno a stabilire un limite a cosa un non vaccinato possa fare e cosa no. Anche quando si va ad imporre, di fatto, una discriminazione tra i figli di chi ha il greenpass e i figli di chi non lo ha.

Ci si avvicina al Natale e tutti i bambini vorrebbero vedere Babbo Natale per portargli la letterina e vivere il loro momento, il più magico e speciale.

Ma va tutto bene, cari concittadini, d’altronde voi vi siete fatti il vaccino e quindi perché preoccuparsi di chi non l’ha fatto, oppure per il collega che si paga i tamponi per lavorare o per chi non può portare il figlio alla biblioteca comunale perché non ha il passaporto verde?

Adesso arriva il Natale, e nella splendida cornice della Fortezza la casa di Babbo Natale attende i bambini livornesi che col sorriso porteranno le loro belle letterine.
Ma no per tutti i bimbi, i non vaccinati vengono isolati il più possibile e tutto si traduce, in sostanza, in: figli dei vaccinati potete entrare, figli dei non vaccinati non potere entrare. Non è questa una grave discriminazione?

Vorrei ricordare che questo anche se per altre motivazioni è già accaduto, in un passato non così lontano, magari a qualche conoscente o parente di vostro nonno, chi lo sa. Avete tutti il dovere di farvi qualche domanda in più, di affrontare questa riflessione.

Quindi vi cito questo, da un articolo dello storico Bruno Maida, ricercatore di Storia contemporanea presso il Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino: “Il parco vietato non per legge ma per ostilità o indifferenza degli altri si intrecciava con il restringersi dello spazio casalingo: il proprio, nel quale non era concesso accogliere altri bambini; quello dei coetanei che non era più permesso frequentare in quanto “ariani”.  La casa, luogo di protezione, serenità e condivisione diventava in quel modo una gabbia dalla quale era difficile uscire e che, per così dire, restringeva gli spazi della fantasia e della conoscenza del mondo.”

Non vi fa orrore pensare a tutto questo?
Il massacro mediatico, la segregazione della libera scelta, non vi danno alcun fastidio?
L’indifferenza verso “gli uguali”, come nel regime totalitario dell’Unione sovietica che ha mandato nei gulag anche i bambini, oppure quella che riguarda “i diversi”, vedi la dittatura nazista, hanno molte similitudini con ciò che accade oggi.
Pensate di no? Perché qui nessuno finisce ad Auschwitz?

I bambini di oggi, quei figli dei non vaccinati, sono uguali o sono diversi da tutti gli altri?
È giusto che vengano privati della possibilità di vivere certe situazioni di fantasia, o di condividere certi spazi di gioco con le loro famiglie e i loro coetanei?

Non vado a disquisire sulla logica di un provvedimento che non intende contenere il contagio da Covid (chi si tampona ogni 48 ore è ragionevolmente tranquillo di non contagiare nessuno).
E neanche sull’efficacia o meno di un vaccino che, stando ai dati ufficiali, non evita di finire ricoverati in ospedale.
Due persone su tre, tra i non vaccinati, al 70% hanno diverse gravi patologie.
Dall’ultimo aggiornamento ISS, il 64,0% dei ricoveri in terapia intensiva e il 45,3% dei decessi sono avvenuti tra coloro che non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino anti Covid.
Fatevi due conti e ditemi se vale la pena rinchiudere la gente e privarla delle cose normali e quotidiane.

Vorrei tanto sapere (ma so già come andrà) se alla luce di questo si continuerà ad alzare le spalle, oppure si farà e si dirà qualcosa di diverso.
Che la storia si ripeta o meno, dipende innanzitutto da noi.

Mi raccomando, nel dubbio, per le feste, andate al ristorante e godetevi le serate nei locali, esservi vaccinati vi ha reso liberi, fate tanta beneficenza, magari andate anche alla messa, aiutate i più bisognosi.
Così almeno avrete la coscienza pulita”.

Lettera firmata

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