Aree pubbliche 4 Ottobre 2019

“Li.Ri, mostro a 4 teste”, Sorgente: presentata interpellanza a Salvetti

E chiede come si intenda procedere alla rinegoziazione per il prolungamento del contratto di servizio con ASA Spa

Stella Sorgente, consigliere M5S

Livorno 04 ottobre 2019 – Stella Sorgente (M5S) sugli interessi che il comune deve pagare per la società partecipata Li.Ri e la presentazione dell’interpellanza a Salvetti: “In conferenza stampa, abbiamo illustrato la situazione della LI.RI.Spa: società controllata al 100% dal Comune, che noi abbiamo definito un “mostro a 4 teste”.

Nata nel 2003, come “bad company” di ASA, si è accollata il mostruoso debito di quasi 50 milioni di euro accumulato dall’ASA negli anni fra il 1996 e il 2003, a causa di una gestione inefficiente e clientelare, e ha avuto in cessione assieme al debito anche il patrimonio delle reti e una buona parte del patrimonio immobiliare.

La prima testa del mostro è rappresentata dal mutuo che viene contratto il 23 dicembre del 2003 (un bel regalo di Natale per i livornesi) che ha incorporato un derivato tossico (occulto) con le banche Dexia e Crediop, per 45,5 milioni di euro, funzionale ad estinguere un “prestito ponte” (contenente di debiti di ASA) che sarebbe scaduto da lì a pochi giorni. Tale mutuo con l’opzione del derivato pare che sia stato scoperto solo 10 anni dopo, nel 2013, a causa di una comunicazione da parte della stessa banca (che adesso però nega la sua esistenza) e che l’allora amministratore di LI.RI. Avesse scritto alla banca per ottenere ulteriori spiegazioni, ma senza attivare nessuna particolare azione in merito.

E’ bene notare che, dal 2003 al 2013, nessuno sembra essersi accorto degli effetti di un derivato che aumenta esponenzialmente la quota di interessi sul mutuo contratt0 (vedasi l’esempio sull’ultima rata pagato, che proponiamo in fondo.

Su questa testa del mostro L’Amministrazione 5 Stelle ha agito atrraverso il liquidatore di LI.RI, l’Avv. Maurizio Paponi, che ha contattato un pool di avvocati di altissimo livello ed ha fatto causa alla banche con le quali è stato sottoscritto il mutuo con il derivato. Se questa causa dovesse andar bene, il Comune di Livorno potrebbe veder dichiarato NULLO il derivato sottoscritto e vedersi restituita indietro dalle banche la quota di interessi pagati IN PIU’ per via del derivato, pari a oltre 20 milioni di euro ingiustamente pagati dai cittadini livornesi.

La sentenza di primo grado è attesa per dicembre.

La seconda testa del mostro è rappresentata dalla mancanza dell’inventario delle reti dell’acqua e del gas nell’atto di scissione del ramo di azienda avvenuto nel 2003. Al momento si sta effettuando l’inventario delle reti, commissionato dalla Giunta 5 Stelle che nei prossimi mesi dovrebbe essere ultimato.

La terza testa dello stesso mostro è rappresentata dal canone concessorio che il Comune chiede di pagare ogni anno a LI.RI. Questo è cambiato nel corso del tempo e l’ultima stima risalente alle amministrazioni PD è di oltre 1 milione di euro l’anno. LI.RI. Evidentemente non ce la fa a pagarlo e ha accumulato attualmente 8,8 milioni di debiti verso il Comune (che sono presenti nella relazione al bilancio consolidato. Questo, nonostante durante l’Amministrazione 5 stelle siano stati pagati 1,7 milioni nel 2018 e un altro milione nel gennaio 2019 da parte di LI.RI. al Comune: un piano di rientro che non era stato mai tentato prima.

La quarta testa del mostro riguardava FARMA.Li, le farmacie comunali che nel 2014 il Movimento 5 stelle ha trovato dentro la LI.RI. ed in perdita anche loro…queste dovevano essere privatizzate dal PD ma il M5S le ha risanate e reinternalizzate, con un pagamento a LI.RI: di oltre 600 mila euro per l’acquisizione delle quote. Quindi questa testa del mostro è stata completamente decapitata.

Oltre a questo, c’è il grosso problema che il contratto di servizio fra ASA e LI.RI. Scade nel 2022 e il mutuo (con il derivato) scade nel 2027. Senza il pagamento del canone che ASA dà a LI.RI. , quest’ultima non può pagare le rate: saltando un pagamento rischia di pagare penali enormi e, anche in caso di estinzione anticipata del mutuo, ci sono condizioni capestro del contratto che imporrebbero a LI.RI. Di saldare alle banche un importo pari a quello deli interessi del derivato.

Ultima questione è che l’Autorità Idrica Toscana, in una deliberazione del 2008, avrebbe previsto di non pagare più ai gestori la cosiddetta “quota Y” dei canoni, che viene pagata a chi gestisce il patrimonio delle reti (in questo caso, sempre LI.RI.) e questo è un altro enorme problema che metterebbe a repentaglio la coietà e quindi, il Comune di Livorno.

Facciamo ora un esempio del calcolo della quota interessi sull’ultima rata semestrale del mutuo con derivato, quella del giugno 2019

SITUAZIONE:

Capitale residuo al 31/12/2018 (preso dal piano di ammortamento)  Eur. 27.916.949,20
interessi = Capitale X tasso X giorni : 36000

CALCOLO:

ipotesi se gli interessi venissero calcolati al tasso variabile cioè Euribor 6 mesi che al 1° giugno era negativo ! – 0,391
– 0,391 + spread 0,65% = 0,261

calcolo gli interessi APPLICANDO IL TASSO VARIABILE DEL MOMENTO CIOE’ 0,261:

27.916.949,20 x 0,261 x 181 : 36000 = EURO 36.634

ma la banca invece calcola gli interessi al tasso FLOOR (del derivato) 5,85%

27.916.949,20 x 5,85 x 181 : 36000 = EURO 821.107

Notare che al momento il tasso Floor (5,85%) è circa 22 volte il tasso variabile legato all’Euribor (0,261%) per cui anche i valori assoluti degli interessi hanno la stessa proporzione 821107 DIVISO 36.634 FA 22,4

in valore assoluto 821107 – 36.634 = euro 784.473 INTERESSI PAGATI IN PIU’ CONSIDERANDO solo UNA RATA, QUELLA DI GIUGNO 2019

a questo punto, possiamo dire che al momento in cui la cosa è stata portata davanti al giudice, gli interessi pagati in più per effetto dell’applicazione del tasso FLOOR rispetto ai tassi variabili del passato sono stati calcolati in oltre 12 milioni di Euro (pagina 12 dell’atto di citazione) con riferimento alle 24 rate pagate (12 anni, dal 2003 al 2015.

Pertanto con la nostra interpellanza vogliamo chiedere al sindaco Luca Salvetti e alla sua giunta quanto segue:

-se e come si intenda procedere alla rinegoziazione per il prolungamento del contratto di servizio con ASA Spa;

-se sia stata completata la ricognizione dell’attivo della società, richiesta dalla precedente Giunta;

-come si intenda gestire la fine del processo di liquidazione della LI.RI. Spa e se non si ritenga opportuno procedere quanto prima alla sua reinternalizzazione, accedendo alle risorse accantonate al FCDE dalla precedente Amministrazione in prima battuta e, successivamente, risparmiando oltre un milione di euro l’anno di imposte, rinunciando contestualmente al canone concessorio che comunque viene pagato con molta difficoltà dalla società;

-come si ipotizzi di procedere in caso di soccombenza nella causa contro Dexia Crediop e, quindi, nella denegata ipotesi nella quale venisse confermata la situazione debitoria della società verso questo istituto di credito;

-con quali tempistiche si preveda di ultimare l’internalizzazione della società e quali saranno gli impatti sul bilancio del comune in tutti i possibili scenari”