Liberi e Uguali, Pucci presenta la sua candidatura
Fabrizio Pucci:.
“Sono qui per annunciare con grande emozione e onore la mia candidature alle imminenti elezioni politiche del 4 marzo per portare in Parlamento la voce di Livorno all’interno della lista Liberi e Uguali con Pietro Grasso. Come sapete ci sono anche altri candidati, ai quali rivolgiamo il nostro saluto e un forte abbraccio.
Io sarò candidato all’uninominale della Camera sul collegio Toscana 13.
Credo in questa lista, nella possibilità che possa diventare qualcosa di grande che sia davvero capace di far rinascere quella sinistra che manca oggi ma che non è perduta.
Sosterrò il Presidente Grasso in quella che non è un’avventura extemporanea ma un progetto reale e unitario con obiettivi precisi che guardano davvero a modificare un contesto che si sta sempre più impoverendo, dove sono venuti a mancare i tasselli fondamentali dell’esistenza. Vorrei una sinistra che sia in lotta per i diritti.
Lo slogan ‘per i molti non per i pochi’ è una frase di Jeremy Corbyn leader labour inglese, e non è un caso che sia stata scelta perché ci legano e ci muovono le stesse speranze di uguaglianza che possa tornare ad essere il motore di questo paese.
La povertà sempre più diffusa non è solo un sostantivo letto nei romanzi d’appendice. Povertà. C’è. E’ tra noi. Secondo l’Istat – il dato pubblicato la scorsa estate si riferisce al 2016 – nel nostro Paese i poveri assoluti sono circa cinque milioni. Più di un milione e mezzo le famiglie che vivono nell’indigenza e quindi al di sotto della soglia di povertà. L’impegno deve essere quello di restituire dignità a queste persone. Ma per restituire dignità bisogna aprire varchi, dare possibilità di risalire la china sociale. In quale modo? Con una politica mirata a creare posti di lavoro e non precariato. In un Paese nel quale la forbice tra ricchi e nuovi poveri si sta allargando in maniera sempre più allarmante non si può prescindere dalla rimozione del jobs act. A inizio anno il dato dell’aumento occupazionale può aver strappato un sorriso, ma è un sorriso amaro perché quei 345mila lavoratori in più su scala annuale del 2017 sono precari, con in tasca un contratto a termine. E con il tempo determinato dove si può andare? Che cosa può fare un giovane? Non può accendere un mutuo, non può programmare, non può progettare il futuro. Non solo – come riporta il Sole 24 ore – l’incremento della forza lavoro si registra soprattutto nelle basse mansioni. E allora ecco i salari bassi e lo scarso potere d’acquisto. L’economia resta come ingessata. E per quanto tempo ancora? Quello buono affinché i 20enni diventino 30enni con sempre meno prospettive? L’assenza della sicurezza del posto di lavoro è la causa di una preoccupante reazione a catena. Ci sono famiglie che non possono permettersi beni di prima necessità. Non possono permettersi neanche di curarsi. Di istruirsi. Perfino la scuola è diventato un lusso. E infatti in Italia nel 2017 il tasso di dispersione scolastica si è attestato al 14-15%. Per questo motivo è opportuno innalzare l’obbligo scolastico alla scuola secondaria di secondo grado.
Quando sono stato contattato da Sinistra Italiana e Possibile ho accettato con l’entusiasmo generato dal desiderio di rendermi utile per la comunità nella quale vivo da sempre e dove sta crescendo mio figlio. Penso a questa provincia , stretta nella morsa di una crisi sempre più complicata che si abbatte sulle sempre più larghe fasce deboli della società. Al centro dell’agenda politica del territorio che comprende anche Livorno metterò in cima la mancanza di lavoro e i problemi che a cascata derivano dalla mancanza di certezze che provoca la disoccupazione. Per chi non lo sapesse ancora, sono 30mila le persone iscritte alle liste di collocamento in provincia, e sappiate che da esse dipendono 30mila famiglie. Numeri vertiginosi che segnano il livello di sofferenza. Il problema non è purtroppo circoscritto, ma marca il malessere del territorio che va da Collesalvetti a San Vincenzo, passando per Rosignano e con le difficili questioni che si intrecciano con la tutela dell’ambiente sempre più indifeso. E poi la Val di Cecina con la partita ancora aperta del porto turistico e i problemi legati alla Solvay.
La circoscrizione dove mi misurerò non comprende l’intera Val di Cornia e l’Elba, infatti pur essendo nei fatti parti integranti di questa provincia, appartengono al collegio di Grosseto.
Non posso dimenticare il contesto nel quale la stringente crisi delle acciaierie di Piombino e del loro indotto con lavoratori che non avranno a breve nemmeno più gli ammortizzatori sociali per sopravvivere, ricade sul benessere collettivo di una provincia intera, le bugie della politica hanno inciso e modificato equilibri lì più che altrove, le conosco bene e so che quel territorio è stato lasciato solo perché è più facile promettere in campagna elettorale sogni che realizzarli davvero. Non lo nego, al contrario di chi è scappato col bottino di voti estorti con le bugie, a me piacerebbe essere anche lì a dare una mano a chi da sinistra con LeU, si è preso la responsabilità di rappresentare davvero quel territorio con una campagna elettorale collegata sulla costa per dare un senso unitario anche politicamente condiviso. Auguro per questo buon lavoro a tutti gli altri candidati della lista con i quali condividerò un percorso difficile ma possibile solo se saremo insieme a percorrerlo, liberi e uguali.
Ringrazio Possibile e Sinistra Italiana, Marco Di Bisceglie e Simona Ghinassi, coordinatori di Livorno per aver riposto questa fiducia in me, e prometto che ce la metterò tutta per non deludere le aspettative di un territorio intero che sta aspettando l’occasione giusta per rinascere.
Grazie a tutti.”