Ambiente 2 Agosto 2019

Limoncino, il Comitato risponde a Bellabarba

Limoncino (Livorno) – In merito all’articolo pubblicato sulla stampa il 29 luglio 2019, avente per oggetto le osservazioni mosse dal signor Federico Bellabarba ad alcune affermazioni riportate sul volantino in distribuzione sabato presso il banchetto popolare per la raccolta firme contro la discarica di Limoncino, il Comitato No-Discarica ha rilevato, nel testo, alcune inesattezze. 

Riportiamo integralmente quanto inviatoci dal Comitato No-Discarica:

Taglio degli alberi

 

“In particolare, per quanto riguarda il taglio di migliaia di alberi, si deve ricordare ai livornesi interessati alla vicenda, che durante i lavori di trasformazione del sito da ex-cava (ovviamente priva di alberi) in discarica, si è proceduto ad un ampiamento della superficie interessata alla discarica con conseguente deforestazione di circa 3 ettari di bosco ceduo con densità media di 600 piante per ettaro, come risulta dal confronto tra le superfici non boscate al 2004 e quelle boscate al 2018.

Il calcolo delle piante abbattute è comunque sottostimato perché non tiene conto di quelle rimosse in fase di allestimento della discarica e piantumate all’interno dell’area di cava al termine delle attività estrattive come previsto dal piano di ripristino. Inoltre i resti di molte delle piante tagliate sono stati poi abbandonati sul versante della collina e in prossimità delle viottole circostanti con gravi rischi di incendio”.

Irregolarità delle abitazioni in zona Limoncino

 

In merito alla irregolarità delle abitazioni della zona e del loro impatto sul territorio, il parallelismo proposto dal signor Bellabarba, tra l’impatto di una discarica che ospiterà quasi un milione di tonnellate di rifiuti speciali e un annesso agricolo in un terreno coltivato sembra quanto meno fuori luogo: se si ritiene impattante un annesso agricolo a servizio di un piccolo appezzamento di terreno, cosa dovremmo dire di una discarica costruita sopra le falde acquifere?

Vorremmo inoltre informare i cittadini che negli anni le irregolarità edilizie o fognarie (ove presenti) sono state sanate e di abusivo in via del Limoncino non c’è più niente !

Il controllo dei rifiuti e i codici

 

Vorremo inoltre che fosse ben chiaro che i controlli dei rifiuti al loro arrivo in discarica nonché il controllo dell’eventuale impatto ambientale prodotto dalla discarica è totalmente demandato alla società gestrice come indicato dalla società stessa nel Piano di Monitoraggio e Controllo allegato alla Autorizzazione Integrata Ambientale (Atto dirigenziale della Provincia di Livorno n. 62 del 22.09.2009; pagine 14 e 18); ad ARPAT spetterà analizzare i rapporti tecnici periodicamente prodotti dalla Società gestrice.

Riguardo ai codici dei rifiuti, nel volantino sono stati richiamati soltanto le 25 categorie principali ma in realtà i codici specifici arrivano fino a 75 (allegato 1 al Decreto Regione Toscana n. 6130 del 23.04.2019).

Transito dei camion

 

In merito al transito dei camion sulla via del Limoncino, la Società gestrice della discarica, che tra fine di giugno e inizio luglio, ha più volte infranto il divieto di transito dei mezzi pesanti sopra le 3,5 t (sentenza del Tribunale di Livorno n.790 del luglio 2013) per poi proseguire i conferimenti con camion idonei, ha ricordato nell’articolo che, quando la cava era attiva, su via del Limoncino si sono taccati i 250 transiti al giorno di camion di grosse dimensioni mentre la gestione della discarica implicherebbe solo 30 transiti giornalieri (15 mezzi al giorno). Anche in questo caso il paragone non sembra corretto per una stima in eccesso in un caso (250 transiti al giorno significherebbero un passaggio ogni 2 minuti scarsi: praticamente una colonna ininterrotta di camion!) e in difetto nell’altro (in realtà la Livrea non effettuerà un passaggio ogni 30 min. ma uno ogni 15-20 come consentitogli dalla Regione Toscana (punto 8b del Decreto Regione Toscana n. 6130 del 23.04.2019).

Discarica, terreno a rischio e parco naturale

 

Un’ultima osservazione; il terreno sul quale poggia la discarica rientra nell’area a rischio geomorfologico elevato di classe 4 cioè erosione frequente e dissesto attivo (Comune di Livorno – Ufficio protezione civile e sicurezza dei cittadini: Relazione geologica di supporto al piano di riqualificazione orti e nuovi orti urbani in attuazione. Febbraio 2017, pagg-40-41). Non vi sono quindi garanzie assolute sulla sua stabilità e impermeabilità come si sostiene categoricamente nell’articolo.

Infine non possiamo sottacere la banalità dell’ultima affermazione riguardante l’estraneità della discarica dal contesto del Parco (ora regionale) dei Monti Livornesi: non basta una recinzione o un confine catastale per separare le funzioni degli ecosistemi … (https://www.visittuscany.com/it/attrazioni/il-parco-dei-monti-livornesi/ ).

il Comitato No-Discarica