Liste di attesa: l’Usl si confronta con i comitati
Confronto con i Comitati di partecipazione sul tema delle liste d’attesa delle prestazioni ambulatoriali
Pisa, 31 gennaio 2019 – Si è tenuto nell’auditorium della sede direzionale di via Cocchi a Pisa un workshop sul tema delle liste di attesa delle prestazioni ambulatoriali, a suo tempo richiesto dai Comitati di partecipazione, che riuniscono le associazioni di volontariato e di tutela di tutta l’area vasta nord ovest.
L’incontro, organizzato dal direttore della programmazione di area vasta, con la collaborazione delle direzioni sanitarie dell’Azienda USL Toscana nord ovest e dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana e con i settori Tutela e Partecipazione delle rispettive aziende, ha rappresentato un primo momento informativo per le associazioni e di conseguenza per i cittadini; nello stesso tempo, è stata questa l’occasione per raccogliere suggerimenti e stimoli per azioni di miglioramento, provenienti dalla cittadinanza, su questo tema specifico.
E’ emersa l’importanza di responsabilizzare anche i cittadini sul corretto utilizzo dei sistemi di prenotazione. Allo stesso tempo – è stato detto – il personale sanitario è chiamato a collaborare al rispetto di criteri prescrizione appropriati alla sintomatologia clinica da prendere in carico.
Nella sua introduzione il direttore della struttura di Governo Clinico dell’Azienda USL Toscana nord ovest e referente per la Regione Toscana delle reti cliniche Francesco Bellomo ha evidenziato l’obiettivo – di questo incontro e di altri successivi che verranno organizzati – di informare i Comitati di partecipazione sulle modalità di gestione delle liste d’attesa. La Regione Toscana e le Aziende sanitarie (territoriale ed ospedaliera) sono infatti impegnate a realizzare progetti integrati per riallineare l’offerta dei servizi alla domanda.
Il responsabile della struttura Gestione Offerta Programmata dell’Azienda USL Toscana nord ovest Sergio Monaco, ha chiarito le modalità prescrittive per la specialistica ambulatoriale, integrandole con quanto previsto dal recente piano per la riduzione delle liste d’attesa.
E’ seguito l’intervento della referente della struttura di Gestione delle liste d’attesa sempre dell’Azienda sanitaria Valentina Molese che ha illustrato le innovazioni tecnologiche ed organizzative connesse all’introduzione del Cup 2.0 e le modalità del percorso di ottimizzazione per favorire l’incontro tra domanda ed offerta. La dottoressa Molese ha poi approfondito alcune attuali problematiche, destinate a ridursi con il miglioramento della procedura. Alcune difficoltà sono già state superate anche grazie alla zonizzazione, traduzione pratica del principio adottato dalla politica sanitaria toscana di prossimità all’utente, che si traduce nell’offerta della prestazione geograficamente più vicina nell’ambito della prima disponibilità.
L’ultimo intervento programmato, a cura di Cristiana Campaiola della Direzione medica dell’ AOUP, ha avuto come argomento principale l’architettura che ha dato avvio al sistema open access ed ha illustrato il percorso di attuazione di questo strumento, partito da Pisa e già attivato (o in fase di attivazione) in altri territori dell’area vasta.
I rappresentanti delle associazioni di volontariato e tutela presenti a questo momento di confronto hanno messo in rilievo alcuni specifici problemi e dubbi ma hanno dato atto alle Aziende sanitarie, la territoriale e l’ospedaliera, degli sviluppi e dei risultati raggiunti, confermando l’importanza della condivisione con i cittadini, anche su questioni complesse come quella delle liste d’attesa.
Il direttore della Programmazione di area vasta Edoardo Majno ha auspicato che questo momento possa rappresentare un inizio di dialogo e di raccolta di indicazioni, che non sostituisce, ma semmai integra, la funzione del settore cui i cittadini fanno riferimento. In particolare l’intuizione che ha fatto nascere l’open access – ha sottolineato Majno – è frutto della necessità di superare l’impasse organizzativa attraverso la proposta di un livello di sviluppo nuovo e di una strategia in grado di comprendere il mutato quadro organizzativo.