Politica 9 Giugno 2025

Livorno dice no a “scorciatoie” per la cittadinanza, urne disertate

È il riflesso di un distacco crescente tra i vertici ideologici della sinistra e la realtà quotidiana vissuta dalla gente

Livorno dice no a "scorciatoie" per la cittadinanza, urne disertateLivorno 9 giugno 2025 Livorno dice no a “scorciatoie” per la cittadinanza, urne disertate

Nella città che quattro secoli fa aprì le porte a perseguitati, mercanti, ladri e assassini (tuttigraziati)  con le celebri Leggi Livornine, il popolo oggi ha detto chiaramente un’altra cosa:

no scorciatoie per la cittadinanza, 10 anni devono essere e 10 anni restano.

Nonostante gli appelli ideologici e la retorica dell’accoglienza, Livorno — storica roccaforte della sinistra — ha disertato le urne, contribuendo al mancato raggiungimento del quorum.

Un segnale politico fortissimo:

neppure nel suo territorio più fedele, la sinistra è riuscita a mobilitare consensi, nemmeno su temi che un tempo sarebbero stati bandiera del progressismo. Ma, va detto, anche se il quorum fosse stato raggiunto a Livorno, sarebbe stato del tutto inutile di fronte alla netta bocciatura del referendum da parte del resto d’Italia, che ha confermato l’irrilevanza della proposta agli occhi dei cittadini.

È il riflesso di un distacco crescente tra i vertici ideologici della sinistra e la realtà quotidiana vissuta dalla gente.

Il concetto stesso di “sicurezza” — spesso derubricato a “percezione” nei discorsi di certi ambienti — si scontra con i problemi concreti che molti livornesi denunciano da anni: degrado, spaccio, occupazioni abusive, aggressioni. Problemi spesso portati alla ribalta da cronache in cui i protagonisti sono, nella maggior parte dei casi, cittadini stranieri.

Forse la sinistra livornese dovrebbe finalmente prendere atto che il problema non è la “percezione”, ma la realtà. Una realtà che i cittadini vivono ogni giorno tra le vie del centro, nei quartieri popolari, fuori dalle scuole. E il loro messaggio oggi è chiaro: basta con le illusioni, è tempo di risposte vere.

Il risultato di questo referendum — nonostante la mancata validità — rafforza politicamente le forze di governo, che da tempo chiede più rigore e più ascolto verso i territori. Livorno, con il suo silenzio elettorale, ha parlato lo stesso. E chi governa la città farebbe bene a mettersi finalmente in ascolto.

Livorno dice no a “scorciatoie” per la cittadinanza, urne disertate

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