Livorno in Comune: “AAMPS risultati economici inferiori al previsto possibili aumenti Tari, fallimento Pap per eccesso di domanda”
Inceneritore: "anche noi diciamo la nostra"
Livorno – E’ di oggi la bagarre politica sui social Tra Filippo Nogarin e Federico Pizzarotti sull’inceneritore. Tweet di Nogarin e risposta su fb di Pizzarotti
INCENERITORE: ANCHE NOI DICIAMO LA NOSTRA
Intervento di Claudio Puccetti, per Livorno In Comune
L’ottimismo della volontà e il realismo della ragione
Le buone pratiche sono buone, punto e basta.
Come si fa a non condividere in pieno tutto quello che è scritto nel protocollo d’intesa proposto nei giorni scorsi da Zero Waste?
C’è qualcuno che non vuole tutelare la salute dei cittadini riducendo le emissioni dell’inceneritore?
O che non vuole una tariffa puntuale, cioè un sistema per cui chi è più virtuoso nella produzione dei rifiuti deve pagare meno tributi di chi non lo è?
E via così. I dieci punti del protocollo sono sacrosanti, tanto che potrebbero persino sembrare scontati, ma non lo sono affatto.
E non lo sono per uun motivo ben preciso, che ha per l’appunto a che fare con quel momento in cui l’ottimismo della volontà, sia consentito in parte parafrasare un illustre pensatore politico, si presenta al cospetto del realismo della ragione (abbandonando la parafrasi): cioè i numeri.
Perché per apprestarsi a prendere un impegno, firmando un protocollo, chiunque sia intellettualmente onesto deve domandarsi non già se vorrà dare seguito a quel protocollo, ma se potrà farlo, ovvero se le condizioni dell’azienda che si occupa dei rifiuti, AAMPS, che è in regime di concordato preventivo dal 2016, sono e saranno tali da consentire al Comune di tener fede a tutti e dieci impegni sottoscritti davanti ai cittadini.
L’azienda municipalizzata, messa in ginocchio da decenni di gestioni in deficit, ha chiesto nel 2016, per mano dell’attuale amministrazione, l’ammissione alla procedura di Concordato Preventivo in continuità: in parole semplici, lo stralcio di parte dei suoi debiti, con un piano di pagamento scadenzato in tempi precisi.
E’ evidente che AAMPS ha dunque due obiettivi, se vuole tenere fede a quanto le hanno accordato i suoi creditori: non generare nuove perdite e pagare puntualmente il debito (ridotto) che ha promesso di pagare, pena il fallimento.
Giorni fa, con toni trionfali, il suo Direttore ha annunciato che “l’uscita dalla crisi e dai vincoli del concordato è più vicina” e il sindaco ha aggiunto che “per i livornesi questo vuol dire che presto vedranno la tariffa rifiuti ridursi in maniera sensibile, mentre i servizi continueranno a migliorare e si avvicina il giorno in cui potremo affrancarci dall’inceneritore”.
Ma poiché chi si propone per amministrare una città non si deve fermare alle dichiarazioni, essendo necessario approfondire e verificare, è bastato leggere attentamente la relazione del Commissario Giudiziale del Concordato, nominato dal Tribunale per vigilare sull’andamento della procedura e sulla rispondenza di tale andamento sul Piano proposto ai creditori, per ricavare un’immagine di tutt’altro genere.
Sempre in parole semplici: i risultati economici del bilancio 2018 sono inferiori di 456.000 euro a quanto previsto e dichiarato, e lo sarebbero ancor di più se l’AAMPS non avesse ritardato al 2019 lo spegnimento dell’inceneritore per la manutenzione che doveva essere fatta nel 2018! Quindi, oltretutto, l’impatto negativo dello spegnimento dell’inceneritore per la manutenzione si vedrà nel bilancio di quest’anno.
Sempre per bocca del Commissario si apprende che il porta a porta non ha dato “i risultati economici previsti nel Piano per effetto dell’accesso all’economia circolare del rifiuto riciclato”, ed è lo stesso Commissario ad affermare che “non è da escludersi che la società debba richiedere al Socio Unico – Cliente (cioè il Comune) la revisione dei termini economici della delibera di Giunta assunta allo scopo di ridurre il corrispettivo del servizio”.
In parole povere: addio tariffa puntuale, anzi, se come si evince dalle raccomandazioni del Commissario il Comune dovrà pagare di più AAMPS per il servizio, l’aumento della TARI per i livornesi è inevitabile. E’ la storia della coperta corta..
E via così, tra ”condizioni di rischio della gestione della Società” e richiami a tenere presente “l’onere per la società di determinare nel triennio 2019-2021 flussi di cassa ulteriori” e sulla necessità che la componente economica della gestione sia “maggiormente stressata”.
Davanti a questo scenario, il realismo della ragione impone anzitutto di abbandonare i toni trionfalistici e le promesse impossibili da mantenere, rimboccarsi le maniche, intervenire subito dando una corretta applicazione alla raccolta differenziata, razionalizzandola e diversificandola tra porta a porta, cassonetti ‘intelligenti’ e aree ecologiche nelle diverse zone della città, strada per strada, migliorando al massimo tutta la parte del riciclo e del riuso nella circular economy, in modo da rendere anche economicamente vantaggioso il servizio e al tempo stesso avviare alla discarica o alla distruzione meno rifiuti possibile.
E soprattutto avere il coraggio e la responsabilità di dire ai cittadini le cose come stanno e prendere un impegno, questo sì. Quello di usare la prima delle buone pratiche: un’amministrazione consapevole e competente, che non sia del ‘tutto subito’, ma del ‘fare bene quello che si può e si deve fare’.
Senza quella, l’ottimismo della volontà porta ai risultati che leggiamo dalla relazione del Commissario di AAMPS, e che ci preoccupano per il futuro dei livornesi.
Per Livorno in Comune, Claudio Puccetti