Livorno intitola due nuove strade a Costante Neri e Furio Diaz
Livorno 7 ottobre 2023 – Livorno intitola due nuove strade a Costante Neri e Furio Diaz
Lunedì 9 ottobre alle ore 16.00, cerimonia di intitolazione di due nuove strade, in zona Porta a Mare, rispettivamente a Furio Diaz, primo sindaco di Livorno dopo la Liberazione, e a Costante Neri, imprenditore ed armatore.
Il ritrovo sarà alle ore 15.50 presso il Torrino in via Edda Fagni. La cerimonia sarà presieduta dal sindaco Luca Salvetti.
Biografia Costante Neri
(Ricostruita da Autorità di Sistema Portuale Mar Tirreno Settentrionale)
Costante Neri (1863-1932) bottaio, risicatore, imprenditore, armatore.
Nel 1884 esercitava il mestiere di bottaio alle dipendenze di qualche falegname o piccolo artigiano.
Non esercitò a lungo quella professione poiché – già nei primi anni del Novecento – lo troviamo attivamente impegnato a comandare una “carovana” di navicellai nelle mansioni di scarico delle merci che arrivavano nel porto a bordo di velieri e piroscafi.
Anche in Costante prevalse, come nel fratello maggiore Gustavo, l’aspirazione a lavorare sul mare. Egli strinse però una relazione peculiare con il porto e un legame più duraturo con la sua economia.
Nel 1904 Costante lavorava operosamente e con grande soddisfazione in quanto aveva ricevuto incarichi di fiducia da grosse ditte importatrici per la ricezione e la consegna del carbone.
Per svolgere questo redditizio lavoro, Costante prese inizialmente a nolo le imbarcazioni necessarie per effettuare l’alleggio dei bastimenti; rivolgendosi a ditte specializzate in questo settore.
Tuttavia, grazie al buon andamento degli affari, Costante riuscì a creare rapidamente una flotta di navicelli piuttosto numerosa. […]
Nel corso degli anni l’attività di sbarco procedette molto floridamente tanto che il numero delle imbarcazioni, acquistate tra il 1906 e il 1913, aumentò progressivamente.
Fattosi più adulto, Costante capì che i navicelli dovevano essere pur sempre trainati e si prodigò nella realizzazione di un piccolo rimorchiatore a vapore. Fu l’inizio della sua grande impresa portuale. A questo se ne aggiunsero ben presto altri.
Il traffico di imbarcazioni […] era in continua ascesa e con questo, tenuto conto dei pericoli presentati dalle secche antistanti il Porto di Livorno, inevitabilmente anche i casi di bastimenti in difficoltà.
L’unico settore dove nessuno se la sentiva di rischiare era quello dei recuperi marittimi; se i salvataggi si concludevano con successo si potevano ricavare ottimi guadagni.
Fu così che Costante Neri, nel desiderio di crescere come imprenditore, cercò di sfruttare le proprie capacità marinaresche in un settore fra i più rischiosi ma anche fra i più remunerativi delle attività in mare; quello dei salvataggi di navi in difficoltà e di recupero di navi incagliate o affondate.
Ebbe successo tanto che, allorché nell’anno 1910 due velieri carichi di mercanzie a seguito di un fortunale si incagliarono nel Golfo di Baratti, la Compagnia di Assicurazione gli affidò il compito di recuperarli.
Le operazioni di rigalleggiamento si rivelarono più difficili del previsto tanto che Costante Neri fu costretto a demolire sul posto uno dei due velieri.
La Compagnia di Assicurazione, per limitare le spese, decise di abbandonare l’altro veliero. Costante proseguì nelle operazioni di disincaglio e questa volta riuscì a far galleggiare la nave e ne divenne il legittimo proprietario.
Iniziò così l’avventura dei Neri come armatori.
Costante Neri diversificò anche le sue attività nel settore turistico dando vita allo stabilimento balneare “Bagni Fiume”.
Biografia Furio Diaz (tratta dal sito Treccani)
Furio Diaz (Livorno 1916-ivi 2011), dopo una formazione filosofica e dopo essere stato assistente a Pisa di Guido Calogero (1904-1986), passò all’insegnamento della storia e della filosofia nei licei.
Militante antifascista, fu sindaco di Livorno nell’immediato secondo dopoguerra (1944-54); nel 1957, dopo l’invasione sovietica dell’Ungheria (1956), uscì dal Partito comunista italiano; riprendendo gli studi storici come libero docente di filosofia della storia presso l’ateneo pisano.
Nel 1959 entrò nella direzione della «Rivista storica italiana»; molto legato a Franco Venturi, al quale lo accomunava una metodologia simile nell’impostare la ricerca storica. Diaz collaborò attivamente alla rivista diretta dallo stesso Venturi, intervenendo con numerosi articoli (alcuni dei quali sarebbero stati raccolti in Per una storia illuministica, 1973) e recensioni.
Nel corso degli anni Sessanta si stabilizzò la sua posizione di docente all’Università di Pisa; nominato professore incaricato nel 1963, divenne ordinario nel 1966 nella facoltà di Scienze politiche. Qui insegnò sino al 1975-76. Alcuni anni prima (1968), divenne docente di storia alla Normale di Pisa.
Il campo di ricerca privilegiato dallo storico livornese fu il Settecento e, in particolare: la storia della Francia; della Toscana (di cui tracciò un ampio profilo storico in Il granducato di Toscana, 1° vol. I Medici, 1976; 2° vol. con L. Mascilli Migliorini e C. Mangio, I Lorena: dalla reggenza agli anni rivoluzionari, 1997) e dell’Illuminismo.