Livorno perde acqua, dispersione provinciale al 38,94%
Collesalvetti il più "virtuoso": solo il 19,62%
Livorno perde acqua, Marchetti (FI): «Dispersione provinciale al 38,94% ed ex comune di Rio Elba maglia nera. Dal gestore investimenti scarsi»
Il Capogruppo di Forza Italia Maurizio Marchetti diffonde i dati frutto di elaborazione del suo gruppo regionale su base Istat e Autorità toscana «Reti idriche colabrodo, ma gli investimenti del gestore non soddisfano Ait»
Livorno perde acqua: «Nel territorio provinciale livornese si verifica una dispersione idrica del 38,94% per cento, con maglia nera per la rete che corre sotto a quello che era il comune di Rio nell’Elba, le cui tubazioni perdono per la via ben il 77,97% dell’acqua emunta, mentre il podio del meno peggiore spetta al comune di Collesalvetti con il 19,62% di patrimonio idrico perduto dall’immissione ai rubinetti.
Dinanzi a questi dati il gestore, Asa Spa, investe in una misura che non soddisfa l’Autorità idrica toscana (Ait) al punto da spingerla ad avanzare “qualche dubbio sulla possibilità di assicurare livelli di servizio accettabili”».
I dati li espone il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti che su questo ha condotto in proprio uno studio che elabora – aggregandoli per aree e per gestore per poi acquisire le valutazioni Ait sugli investimenti programmati sulle reti – i dati Istat dell’ultimo censimento acque per uso potabile, quello diffuso a fine dicembre 2017 su rilevazioni condotte nel 2015.
«Sono gli ultimi dati ufficiali disponibili – spiega Marchetti – e sono dati nazionali. Noi però abbiamo scorporato quelli della Toscana, comune per comune, e poi li abbiamo riaggregati in data set provinciali e per gestore. Da qui alle pianificazioni degli investimenti che condurranno in molti casi alla scadenza dell’affidamento, abbiamo incrociato con i piani di gestione e le valutazioni espresse dall’Autorità idrica. Perché mi sono messo a far di conto in questa maniera? Ma perché appunto l’affidamento del servizio idrico integrato corre verso le scadenze ed è doveroso aprire un ragionamento efficace sulla materia».
Fin qui metodo e motivo, e il risultato generale è quello di cui sopra. Poi c’è il dettaglio che per l’area provinciale livornese vede nel capoluogo, Livorno appunto, livelli di dispersione di acqua del 23,92%, mentre all’Elba si registrano picchi come il 61,6% di Porto Azzurro, 58,76% nell’ex comune di Rio Marina e addirittura del 68,75% a Marciana Marina. Altra area colabrodo è quella nel territorio comunale di Sassetta, le cui tubazioni lasciano andar via il 72,95%.
«Dati che fanno impressione», commenta Marchetti. Che prosegue: «A sinistra sento parlare di ripubblicizzazione. Anche io mi colloco su questa posizione, non foss’altro che nel rispetto dell’esito del referendum con cui i cittadini hanno espresso questo tipo di volontà. Ma acqua pubblica può voler dire tante cose. Il modello di holding regionale prospettato dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi non ci convince: un nuovo carrozzone poco funzionale e che magari diventi parcheggio per qualche politicante dismesso noi non lo vogliamo. L’acqua – riflette il Capogruppo di Forza Italia – è un bene delicato, una risorsa non infinita, e le reti hanno bisogno di interventi d’urto veloci per contrastare livelli di dispersione tanto elevati. Bisogna soppesare tutti i modelli di gestione che le normative mettono a disposizione per individuare tutti insieme quello migliore per la Toscana. Io ad esempio ho studiato un po’ il tipo di gestione che a Parigi si è rivelato efficace in termini di abbattimento tariffario e investimenti sulle reti. A livello comparativo, è un sistema che per le nostre normative potrebbe dirsi affine a quello dell’Agenzia speciale prevista dall’articolo 114 del Testo unico degli enti locali. Non sposo una tesi: fornisco uno spunto. Su materie come queste nessuno deve innamorarsi ideologicamente delle vie facili. Pensiamoci con serietà, informiamoci e poi la maggioranza ci dia una proposta su cui lavorare e riflettere. Noi qualcosa da dire l’avremo, ma la responsabilità è prima di chi governa».