Cronaca 30 Settembre 2025

Livorno, presidio USB al Varco Darsena Toscana contro la nave Virginia Zim: “Facciamo quello che il governo non ha il coraggio di fare”

Livorno, presidio USB al Varco Darsena Toscana contro la nave Virginia Zim: “Facciamo quello che il governo non ha il coraggio di fare”Livorno 30 settembre 2025 Livorno, presidio USB al Varco Darsena Toscana contro la nave Virginia Zim: “Facciamo quello che il governo non ha il coraggio di fare”

Livorno – La nave Virginia Zim, appartenente alla compagnia di stato israeliana Zim, si trova in rada davanti al porto di Livorno. Intanto, al Varco Darsena Toscana, i portuali dell’Unione Sindacale di Base (USB) hanno dato vita a un presidio, riaffermando con forza la loro contrarietà al traffico di merci legato a Israele, in un momento in cui la tragedia di Gaza conta ormai quasi 70.000 vittime.

Giovanni Ceraolo, esponente di USB Livorno, ha spiegato le ragioni della mobilitazione: «Qualche sera fa a Genova – ha ricordato – anche lì i portuali hanno iniziato a mettere in discussione non solo il traffico di armi nei nostri porti, ma l’intero sistema di scambi commerciali con Israele. I lavoratori non se la sentono di collaborare con una compagnia come la Zim, di proprietà dello Stato israeliano. Stanno facendo, concretamente, quello che il nostro governo non ha avuto il coraggio di fare: interrompere il traffico di merci da e per Israele».

Un’azione che Ceraolo definisce simbolica ma “potentissima”: «Probabilmente non si sarebbe dovuti arrivare a questo punto – ha aggiunto – perché un governo normale avrebbe già dovuto intervenire. Oggi, invece, tocca ai lavoratori prendere posizione. È una responsabilità che non dovrebbe spettare a noi, ma che diventa inevitabile davanti a un dramma umanitario di queste dimensioni».

Il riferimento è anche alla spedizione della Freedom Flotilla, che trasporta beni di prima necessità verso Gaza e che, secondo USB, rischia concretamente di essere colpita dall’esercito israeliano, come già avvenuto in passato.

«Abbiamo connazionali a bordo di quella nave – ha ricordato Ceraolo – e il ministro della Difesa Crosetto ha già dichiarato che, in caso di attacco, il nostro governo non interverrà. Una posizione gravissima, che rappresenta una violazione del diritto internazionale».

Ceraolo ha poi sottolineato il carattere politico dell’iniziativa della Flotilla: «Qualcuno, in Parlamento, ha provato a convincere gli organizzatori a consegnare gli aiuti in un porto sicuro e tramite la Chiesa. Ma è chiaro che non si tratta solo di beni di prima necessità. Quello che la Flotilla sta tentando di fare è rompere un blocco navale, e questo è un gesto politico. Lo sapevamo fin dal primo giorno».

Da Livorno arriva quindi un messaggio di solidarietà che va oltre i confini del porto: «Siamo al fianco di tutti i lavoratori e le lavoratrici, di qualsiasi sigla sindacale o anche senza tessera, che rifiutano di collaborare con Israele. Speriamo che questa mobilitazione si allarghi anche ai camionisti, ai ferrovieri, a tutti i settori del lavoro. Quello che dovrebbe fare il governo lo stiamo facendo noi».

Il presidio al Varco Darsena Toscana, dunque, non è soltanto un atto locale ma si inserisce in un movimento nazionale e internazionale che punta a rendere visibile, e concreta, l’opposizione al blocco di Gaza e al commercio con Israele.

Livorno, presidio USB al Varco Darsena Toscana contro la nave Virginia Zim: “Facciamo quello che il governo non ha il coraggio di fare”

Regionali Marco Landi
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