Livorno rende omaggio a Rodolfo Muller: un parco intitolato al primo ciclista italiano al Tour de France
Livorno 11 ottobre 2024 – Livorno rende omaggio a Rodolfo Muller: un parco intitolato al primo ciclista italiano al Tour de France
La città di Livorno onorerà la memoria di Rodolfo Muller, unico ciclista italiano a partecipare al primo Tour de France, intitolandogli il parco pubblico tra via Goito e via Orlandi. La cerimonia avrà luogo martedì 15 ottobre 2024, un riconoscimento dovuto a un atleta che ha scritto un capitolo importante della storia del ciclismo, sia in Italia che all’estero.
Nella stessa giornata, alle ore 17, presso la sala Badaloni della biblioteca comunale di Villa Fabbricotti, verrà proiettato un documentario dal titolo “Tour de France 1903-2024”, realizzato da M. Cervelli, G. Del Balio e M. Vichi. Il documentario ripercorre la storia del Tour, con un focus speciale sull’impresa di Muller, che prese parte alla prima edizione della gara nel 1903.
La vita e la carriera di Rodolfo Muller (Livorno, 12 agosto 1876 – Parigi, 11 settembre 1947)
Nato a Livorno da una famiglia di origini svizzere, Muller visse una giovinezza segnata dal dissesto finanziario che costrinse la sua famiglia a emigrare a Parigi. Fu proprio nella capitale francese che Muller iniziò la sua carriera di ciclista, dapprima come allenatore di campioni dell’epoca, e poi come uno dei più quotati professionisti nelle estenuanti gare di resistenza, molto popolari a cavallo del XIX e XX secolo.
Muller partecipò a numerose competizioni prestigiose, tra cui la Parigi-Roubaix del 1898, dove si classificò sesto, e la Bordeaux-Parigi del 1903, in cui si piazzò terzo. Su incarico di Lefevre nella primavera 1903 visiona in motocicletta il percorso previsto per il primo Tour de France. A giugno lo ripercorre con una bicicletta Columbia a trasmissione cardanica, senza catena. Forte di questa esperienza Rodolfo, che milita nell’equipe “La Francaise”, partecipa, a quel primo Tour.
Fra gli iscritti viene indicato come di nazionalità italiana anche se per la verità la sua nazionalità era rimasta svizzera.
Anche se non vince nessuna tappa, si classifica nel primi dieci in cinque frazioni su sei di quello spossante Tour. Al termine Muller è quarto in classifica generale, a 4 ore 39’ e 45” dal vincitore Maurice Garin, un valdostano che nel 1901 aveva preso la nazionalità francese.
La sua carriera proseguì con successi in altre competizioni, tra cui la vittoria nella 1000 km alla Galerie des machines nel 1904, una delle sue più prestigiose affermazioni.
Oltre alla sua carriera ciclistica, Muller si dedicò anche al giornalismo, collaborando con il quotidiano sportivo L’Auto e, successivamente, con il settimanale La Pedale dopo la Prima Guerra Mondiale. Il suo contributo al ciclismo non si limitò dunque alle gare, ma continuò anche come cronista e promotore di questo sport.
Un’eredità vivente nella città natale
L’intitolazione del parco a Rodolfo Muller rappresenta un omaggio significativo da parte della città di Livorno a uno dei suoi figli più illustri. Muller non dimenticò mai le sue origini e tornava spesso nella città toscana per visitare amici e partecipare a sfide locali. Celebre è la sua impresa del 1897, quando scalò in bicicletta la ripida strada di Montenero, un’impresa straordinaria per l’epoca.
Con questo riconoscimento, Livorno celebra non solo il ciclista, ma anche l’uomo che, con spirito pionieristico, portò il nome della città sulla scena sportiva internazionale. L’eredità di Muller vivrà ora nel parco a lui dedicato, luogo che rappresenterà una fonte di ispirazione per le future generazioni di appassionati di ciclismo e sportivi.