“Livorno: un ecosistema in estinzione?” Scarica e leggi l’ebook edito da perUnaltracittà
Livorno 24 aprile 2023
Pubblichiamo la prefazione scritta da Valerio Gennaro a “Livorno: un ecosistema in estinzione?”, il nuovo ebook edito da perUnaltracittà che raccoglie una serie di articoli inchiesta sulla qualità dell’ambiente e sullo stato di salute della popolazione nell’area di Livorno – Collesalvetti.
L’ebook gratuito tratta i seguenti argomenti:
Il SIN di Livorno bomba ecologica dell’alto Tirreno
A Livorno abitanti e lavoratori si battono per un porto pulito e sicuro
Perché a Livorno politica e imprese sottovalutano il rischio industriale e ambientale?
Petrolchimico di Livorno: la colpevole congiura del silenzio e dell’inerzia
Pisa, Livorno e il patto del cacciucco (indigesto)
Livorno e Collesalvetti: perché si muore di più
Porto di Livorno: la visione “ambientale” del sindaco
SIN Livorno: ambiente avvelenato ma invisibile alla politica
Nel SIN di Livorno ci si ammala e si muore di più: ora lo dice anche il 6° Rapporto Sentieri del Ministero della salute
Darsena Europa: il gigante di cemento che si mangia il litorale
La Prefazione di Valerio Gennaro; medico epidemiologo, specialista in Oncologia, Igiene e medicina preventiva; membro del direttivo scientifico di Medici per l’Ambiente (ISDE, Italia), della Commissione ambiente Ordine dei Medici di Genova, di Medicina Democratica
Ritengo che questo lavoro sia un ottimo esempio di partecipazione autonoma della cittadinanza attiva alla vita della comunità, un documento esemplare che testimonia quanto si possa fare unendo competenza tecnica e passione per il bene comune.
Rappresenta inoltre un efficace modello di analisi ed informazione che dovrebbe essere utilizzato anche in molte altre parti d’Italia: dal Piemonte alla Sicilia, passando naturalmente per la Liguria in cui vivo, serve unire le forze per contrastare il dilagante e cinico pensiero neoliberista.
Purtroppo dobbiamo constatare la strutturale carenza dei dati statistici e il grave ritardo della loro pubblicazione.
Siamo costretti a contare le vittime ma siamo anche impotenti di fronte alla prevenzione del rischio sanitario.
Recentemente è stato pubblicato il Sesto Rapporto Sentieri, alcune evidenze erano già note in termini
di danno all’ambiente e alla salute sin dal Rapporto del 2011*.
Ci si chiede come mai i dati scientifici ed epidemiologici già accertati non vengano poi utilizzati come una “stella polare” per la politica, nei suoi aspetti sanitari, ambientali e sociali.
Siamo di fronte ad un indubbio deficit di sistema! Cosa possiamo fare perché ciò non si ripeta?
La risposta dovrebbe nascere da una politica con la “P” maiuscola, una Politica sanitaria, sociale e ambientale che abbia a cuore il bene comune. I dati ci sono e sono anche aggiornati, la loro elaborazione statistica e la loro divulgazione può essere realizzata in tempi ragionevoli.
Questo è un dovere dei sindaci. Hanno lo strumento dei testi unici che individua i diritti e i doveri della loro funzione, non ultimo quello di essere l’autorità sanitaria locale di riferimento. Ma in molti casi, ne sembrano inconsapevoli e chi glielo ricorda viene ignorato o tacciato di essere sterilmente polemico.
Possono inoltre concedere l’autorizzazione alle emissioni se non risultano problematiche, ma possono anche interromperle.
La realtà è che troppo spesso i sindaci indirizzano la loro attenzione altrove, preferendo lavorare con chi garantisce gli affari ma non il benessere collettivo. Il ruolo della cittadinanza attiva (senza
conflitti di interesse) è fondamentale.
L’assenza di questa componente critica è usata dalla politica per far prevalere la voce del più
forte e non applicare neppure le leggi che in realtà ci sono. Cosa possono fare gli abitanti?
Sono costretti ad occuparsi di tutto. Devono tenere d’occhio il manovratore in maniera civile, responsabile, costante.
Non si può più delegare, sapendo anche che il personale politico oggi è fuori controllo: non sempre è all’altezza dei propri compiti per insipienza congenita o addirittura perché tradisce consapevolmente le proprie responsabilità.
Controllo, vigilanza e coordinamento devono essere le attitudini della popolazione coinvolta.
I vari gruppi di cittadini, competenti nel settore ambiente, salute e informazione, devono coordinarsi per risultare più efficaci, supportati anche da un gruppo legale per far rispettare la legge.
Che sia chiaro, fare danni alla salute è un reato, bisogna ricordarlo.
Questo opuscolo è efficace anche perché sottolinea i limiti delle elaborazioni statistiche a nostra disposizione: non solo i dati pubblicati sono superati, ma, riferendosi all’intero territorio comunale, non permettono di localizzare le zone o i quartieri maggiormente colpiti dalle criticità ambientali e sanitarie.
Sarebbero quindi indispensabili studi microgeografici sia dal punto di vista sanitario che da quello dell’esposizione alla “chimica”.
Nei vari quartieri di Livorno e Collesalvetti dovrebbe essere disponibile il referto epidemiologico che consentirebbe di localizzare sul territorio le differenze dello stato di salute in prossimità delle fonti inquinanti.
Non si può parlare di nuovi impianti industriali, di Bioraffinerie, di nuove e gigantesche piattaforme logistiche del porto (Darsena Europa) se prima non si controlla quale sia il profilo di salute della popolazione.
Abbiamo bisogno di tanti contributi come questo opuscolo, per cercare di ricondurre la politica al rispetto delle proprie responsabilità di tutela e salvaguardia dell’ambiente, della salute e del benessere sociale.
* Il Rapporto Sentieri pubblicato nel 2011 evidenzia nel periodo 1995—2002 un eccesso medio di mortalità delle donne, per tutte le patologie, del 3% (compreso tra 1% e 5%), pari a 258 decessi in più (32 decessi peranno) rispetto al numero atteso. Per gli uomini non sono segnalati eccessi statisticamente significativ