Cronaca 8 Dicembre 2020

“L’M5S non esiste ormai più, oggi è tutt’altra cosa”, l’ex assessore Morini lascia il movimento

Andrea Morini assieme a Beppe Grillo

Andrea Morini assieme a Beppe Grillo

Livorno 8 dicembre 2020

L’ex assessore allo sport Andrea Morini della giunta Nogarin, ha deciso dopo 10 anni di attivismo di lasciare l’M5S.

Per l’ex assessore Andrea  Morini Il movimento M5S oggi non esiste più e quello che oggi si chiama ancora M5S è tutt’altra cosa.

Con una lunga lettera di riflessione Andrea Morini racconta il suo percorso e spiega la sua scelta:

Come nelle storie d’amore, quasi inevitabilmente, si finisce per mettere in secondo piano quanto di bello e importante c’è stato.

Proverò a non farlo perché non voglio gettare via il bimbo con l’acqua sporca, anzi vorrei proprio il contrario.

Frutto di un cammino durato ben più di dieci anni, pieno di esperienze e soprattutto di nuove amicizie che spero non verranno mai meno perché, al di là della comune militanza politica, c’è una stata una condivisione profonda di un vissuto importante.

Con la speranza che almeno buona parte di quel percorso non vada persa.

Lo dico con profonda sofferenza e grande dispiacere non sento più mio il progetto politico del Movimento 5 Stelle.

Voglio evitare fraintendimenti:

la crisi della mia militanza niente ha a che vedere con il gruppo di Livorno, ne con tante realtà che ho conosciuto in giro per la Toscana e non solo.

Questo è un passaggio difficile, tant’è che ho dovuto prendermi molto più tempo di quel che pensavo per cercare le parole giuste.

Non ho ruoli ne poltrone e incarichi, insomma niente che possa essere frutto di quel cammino e per questo mi sento libero di potermi esprimere senza alcun condizionamento.

Il Movimento per il quale mi ero speso anima e corpo sin dal 2010 non esiste ormai più, oggi è tutt’altra cosa:

con l’approdo al Governo, prima con la Lega e con il PD poi, ha assunto sempre più una dinamica verticistica e autoreferenziale perdendo totalmente la gestione della democrazia interna.

Il M5S ha perso, credo definitivamente, quella carica antisistema di spinta al cambiamento che caratterizzava il sogno di Gianroberto e Beppe al quale in molti ci siamo uniti.

E il momento nel quale ho avvertito che dentro di me si era definitivamente spezzato quel filo sottile, che mi continuava a legare al progetto, è qualcosa che probabilmente sarà sfuggito ai più:

il voto del Parlamento Europeo sulla PAC, la Politica Agricola Comune.

 

Questa la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Grenpeace, Legambiente, Friday for Future, Extinction Rebellion, i produttori agricoli “green” e tutti coloro che, alla luce dell’annunciato “Green New Deal” della Presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen, confidavano, per il sessennio 2021/2027, in un deciso cambio di passo delle politiche agricole, in nome della lotta ai cambiamenti climatici, si sentono ora presi in giro.

Non ci sarà nessuna discontinuità con il passato, al di là di un po’ di green washing e vuote dichiarazioni di intenti.

Stiamo parlando del primo capitolo di spesa dell’Unione Europea, pari al 39% del bilancio comunitario.

E allora mi son chiesto realmente che cosa avrebbero potuto fare gli europarlamentari M5S votando, in maniera unanime, contro il progetto della nuova PAC, che già vedeva una maggioranza ampia e trasversale, pronta a sostenerla?

Avrebbero fatto “solo” testimonianza?

No, avrebbero rispettato le aspettative del mondo ecologista e degli operatori agricoli delle filiere sostenibili e soprattutto il programma con il quale sono stati eletti (in particolare il punto programmatico 17), non tradendo così lo spirito che accompagnava il Movimento sin dalla Carta di Firenze.

Ma così non è andata.

Gli unici cinque europarlamentari europei italiani a votare contro sono stati:

Eleonora Evi
, Ignazio Corrao
, Laura Ferrara, Piernicola Pedicini e Rosa D’Amato.

Di questi cinque, quattro hanno ricevuto un procedura disciplinare dei probiviri e sono usciti dal M5S, prima di venire espulsi.

La provo a spiegare in un modo leggermente diverso:

quelli che adesso rappresentano il M5S in Europa sono coloro che hanno votato assieme alle principali famiglie europee;

il PPE (Forza Italia), S&D (PD e con zero eletti Azione, Sinistra Italiana, Articolo Uno, Possibile), Renew Europe (Macron e in teoria Italia Viva), quel blocco che il Blog delle Stelle nel 2019 definiva il “patto del Nazareno Europeo”.

Quelli che hanno mantenuto fede al programma, per il quale sono stati chiamati a Bruxelles, sono stati messi al bando e additati come traditori.

Per quanto mi riguarda era la maggioranza del gruppo parlamentare che ha votato a favore a dover essere segnalata ai probiviri.

Mi ritengo una persona ragionevole, che ben sa come la politica significhi necessariamente avere la capacità e la pazienza di fare sintesi, mediando tra istanze e visioni diverse.

Ma qui si va oltre:

per me questa è una vera e propria marchetta politica e la mia onestà intellettuale mi impedisce di sopportare ancora.

Ma non si tratta certo di un fulmine a ciel sereno, perché lunga è la lista di altri episodi per i quali ho dovuto masticare amaro.

Come ad esempio vedere i vertici di un Movimento prendere apertamente le distanze da Nicola Morra nvece di fare quadrato attorno ad una persona di grande valore.

La sua unica pecca è stata, a mio modo di vedere, non essere sempre in linea con il capo politico e l’avere poi ricordato che, come presidente della Commissione Antimafia, avesse definito incandidabile Tallini, chiamato in seguito alla carica di presidente del consiglio regionale della Calabria e poi messo agli arresti domiciliari, in una fase di “dialogo” tra la maggioranza e Forza Italia.

Oppure abbandonare Antonella Laricchia al suo destino, senza prendere una posizione, dopo che gli altri consiglieri eletti, con i voti si chiedeva un’alternativa a Emiliano o Fitto, hanno deciso di entrare in maggioranza.

Una nota a parte la riservo al mio amico fraterno Filippo Nogarin che era prima considerato una vera e propria icona per i parlamentari M5S, allora forza di opposizione intransigente, su come fosse possibile essere “di lotta e di governo”, per diventare poi un fastidioso ostacolo nel dialogo per la difficile convivenza con la Lega nel primo governo Conte.

L’episodio è quello della nave Aquarius della ONG SOS Méditerranée che, dopo aver soccorso 629 migranti, rimase settimane in balie delle onde perché, dopo il rifiuto di sbarco di Malta, il ministro ai mojito, in piena campagna elettorale per le amministrative, “chiuse” d’imperio i porti italiani.

Per un appassionato della vela e del mare come Filippo questo era inaccettabile perché in situazioni simili vale, prima di ogni altra cosa, la salvaguardia della vita umana.

E, come sindaco di una città portuale come Livorno, ha ritenuto necessario affermare prima di tutto quel principio di civiltà e contrastare politicamente il “cattivismo” politico imperante.

Per quel post, scritto a quattro mani con il sottoscritto nella notte tra il 10 e l’11 giugno 2018, quando si votava per le amministrative e la bestia salviniana era perciò a pieno regime, Filippo ha pagato caro.

In questi giorni, con apparente disinvoltura, il M5S vota per la revisione dei decreti Salvini.

Mi dispiace ma la misura per me è ormai colma.

Eppure quando dieci anni fa, per andare in cerca di un progetto politico che mi assomigliasse, mi ero messo “in movimento”, mi sono imbattuto sulla mia strada nel folle sogno di Beppe e Gianroberto, e per me, come per tanti altri, è stata una vera folgorazione!

Il non fare più parte del M5S non implica però che non continuerò a sostenere tutte e tutti coloro che stimo, a partire da:

Stella , Luca, Lucia, Silvia e Irene

in Regione e quei parlamentari che continuano a battersi per ciò che era e resta giusto.

Un’ultima cosa la voglio però dire:

 

l’ultimo post di Beppe è semplicemente meraviglioso e mi consente di dire, con orgoglio, che sono e resterò sempre un grillino.

Nel post “la MES è finita”, Beppe, da par suo, irride chi, in nome dell’emergenza Covid, spinge a contrarre altro debito pubblico attraverso il MES, per rafforzare il servizio sanitario nazionale.

Una finalità questa che di per se non posso che condividere nonostante stranamente venga dalle stesse forze politiche (non il M5S) che per decenni non hanno esitato a tagliare la sanità, il welfare, a privatizzare i servizi pubblici.

E quali saranno mai le contropartite per l’erogazione di queste risorse se non ridurre il debito pubblico privatizzando ulteriormente (Grecia docet)?!?

Ma Beppe si domanda perché contrarre ancora debito pubblico quando le coperture ci sarebbero?

Non solo a interesse ZERO, ma tali da contribuire a perseguire la giustizia sociale.

So che tanti di voi non apriranno mai un post di Grillo quindi ve lo riassumo:

1) far pagare l’IMU e l’ICI non versata sui beni immobili di Santa Romana Chiesa

2) una patrimoniale (si una patrimoniale) su capitali da 50 milioni in su
Il tutto per un potenziale di 25 miliardi.

Una proposta che sottoscrivo convintamente.

Ma poi mi viene da domandarmi: a chi si voleva rivolgere realmente Beppe con questo post?
E’ stato bello esserci”.

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