L’UE vuole l’acqua nel vino, Coldiretti Livorno sulle barricate contro il “vino annacquato”
Livorno 8 maggio 2021
Sugli scudi oltre 1.000 aziende in provincia di Livorno.
Il Presidente Ferri Graziani: “per Bolgheri e vini Valdicornia a rischio identità e distintività”.
Il vino si fa con l’uva e non con l’acqua.
Togliere l’alcol dal vino ed aggiungere acqua è l’ultima trovata di Bruxelles per il settore enologico.
Il settore enologico è già sotto attacco con la proposta di introdurre etichette allarmistiche per scoraggiarne il consumo previste nella Comunicazione sul “Piano d’azione per migliorare la salute dei cittadini europei.
La proposta di autorizzare nell’ambito delle pratiche enologiche l’eliminazione totale o parziale dell’alcol con la possibilità di aggiungere acqua anche nei vini a denominazione di origine è una prospettiva che fa tremare i produttori ed inorridire i consumatori.
Già sulle barricate Coldiretti contraria alla pratica della dealcolazione parziale e totale dei vini.
In provincia di Livorno il settore vino significa oltre mille aziende e 5.300 ettari di superficie vitata.
“Per vini i vini di Bolgheri e della Valdicornia significa perdere l’identità e la distintività legata al territorio. Distintività che li rende unici. – commenta Simone Ferri Graziani, Presidente Coldiretti Livorno – Siamo andati ben oltre promuovere il consumo consapevole.
Qui si parla di denaturare un prodotto da quelle che sono le sue caratteristiche fondamentali.
La pratica dell’annacquatura è per altro illegale. Sarebbe un danno enorme al nostro Made in Italy”.
In questo modo viene permesso ancora di chiamare vino, un prodotto – sottolinea Coldiretti – in cui sono state del tutto compromesse le caratteristiche di naturalità per effetto di trattamento invasivo che interviene nel secolare processo di trasformazione dell’uva in mosto e quindi in vino.
Un inganno legalizzato per i consumatori che si ritrovano a pagare l’acqua come il vino.
“Come organizzazione – fa sapere ancora Ferri Graziani – siamo già impegnati per fermare una deriva pericolosa che rischia di compromettere la principale voce dell’export agroalimentare toscano che complessivamente sviluppa un fatturato da 1 miliardo”.
La proposta di aggiungere acqua nel vino è solo l’ultimo degli inganno autorizza i dall’Unione Europea che già consente l’aggiunta dello zucchero nei paesi del Nord Europa per aumentare la gradazione del vino mentre lo zuccheraggio è sempre stato vietato nei paesi del Mediterraneo e in Italia, che ha combattuto una battaglia per impedire un “trucco di cantina” e per affermare definitivamente la definizione di vino quale prodotto interamente ottenuto dall’uva.
Ma Bruxelles ha dato anche il via libera al vino “senza uva” ovvero ottenuto dalla fermentazione di frutta, dai lamponi al ribes.
Una pratica enologica che altera la natura stessa del vino che storicamente e tradizionalmente è solo quello interamente ottenuto dall’uva.