Cronaca 8 Novembre 2017

L’Usl precisa, Volterra non sarà l’unico polo per il Day Surgery

ASL Toscana nord ovest – il direttore sanitario Mauro Maccari: “Volterra non sarà l’unico ‘Polo di Area Vasta’. L’ospedale non potrebbe accogliere più di 70.000 prestazioni annue”. 

 

Volterra, 7 novembre 2017 – “Certamente per riqualificare Volterra si punterà sulla day surgery ma, ovviamente, questo sarà soltanto uno dei poli che sorgeranno nell’ASL Toscana nord ovest”. Il direttore sanitario della ASL Toscana nord ovest, Mauro Maccari interviene per smentire le notizie apparse sulla stampa.

“Nella bozza di progetto non vi è alcun riferimento al fatto che sia l’unico, ma si parla di “Polo di Area Vasta” perché potenzialmente rivolto a tutti i cittadini del territorio aziendale”.  “La scelta di Volterra come unica sede, oltre a non avere alcuna logica è materialmente inattuabile nei fatti, visto il numero di interventi che vengono effettuati ogni anno su tutto il territorio aziendale, stiamo parlando di oltre  50.000 interventi tra ambulatoriali e day surgery più gli oltre 20.000 effettuati all’Azienda Ospedaliera Pisana.

Si consideri che a Volterra sono presenti 2 sale operatorie, se anche venissero utilizzate al massimo della loro potenzialità, ovviamente non sarebbero in grado di soddisfare un così ampio numero di prestazioni (almeno 70.000).

Per questi motivi, il progetto prevede che Volterra aumenti il volume di attività di qualche migliaia rispetto ad oggi e si specializzi su alcune tipologie di intervento di minore complessità.

Questo dovrebbe portare ad una diminuzione dell’attività inappropriata anche per l’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, riducendo pure le liste di attesa. C’è spazio quindi per più presidi e non solo per Volterra: dovrebbero infatti essere creati più “Poli di Area Vasta” di chirurgia di elezione di tipo day surgery o ambulatoriali dove equipe chirurgiche nostre e dell’azienda ospedaliera potranno effettuare interventi di qualità, grazie alla creazione della rete e, soprattutto, grazie allo scambio di esperienza reciproca, decongestionando gli ospedali maggiori”.  

“Alla base del progetto di riorganizzazione – continua Maccari –  c’è la necessità di garantire volumi di attività tali da assicurare un’alta qualità delle cure”.   

“Da considerare, infine, i cambiamenti che si sono verificati nella gestione dei pazienti chirurgici. L’allungamento della vita media ha portato ad un aumento di patologia benigna dell’anziano che necessita di piccoli-medi interventi chirurgici e che oggi trovano difficoltà ad essere inseriti nelle note operatorie degli ospedali provinciali, dove le urgenze complesse, la patologia neoplastica, o comunque maggiore, occupa la quasi totalità degli spazi”.

“La riorganizzazione proposta – conclude il direttore sanitario – sarà parte del documento di programmazione delle attività di Area Vasta e come tale verrà valutata nelle sedi deputate alla programmazione, sia a livello regionale sia a livello di Area Vasta”.