Aree pubbliche 22 Novembre 2019

M5S: “Chiarimenti sconcertanti sull’utilizzo dei cassonetti”

Livorno 22 novembre 2019 – “Se l’annuncio sulla apertura illimitata dei cassonetti era stato sorprendentemente negativo in quanto in contrasto con tutti i principi delle politiche ambientali virtuose, i chiarimenti sono addirittura sconcertanti.

Affermare che “molti non hanno capito perché ogni giorno debbano durare fatica a differenziare” è una dichiarazione paradossale, che rende l’idea dello stato di confusione e rassegnazione nel quale si trova chi dovrebbe programmare la politica ambientale del comune.

Uno dei compiti principali del comune è infatti sensibilizzare e formare culturalmente i cittadini sull’importanza di una corretta differenziazione e gestione dei rifiuti, attraverso campagne informative costanti e ripetute. Se ancora ci sono delle criticità (come è normale che sia dopo un cambio di rotta così importante) si deve andare avanti potenziando l’esistente e non fare dei bruschi salti indietro.

Oltre che di un obbligo di legge, si tratta di una necessità ambientale al centro di battaglie portate avanti da milioni di persone in Italia e nel mondo.

Oltre l’80% dei livornesi ha iniziato a differenziare con risultati insperati solo un anno fa e non vi sono motivi per cui non possano farlo anche i residenti del centro.

Solo quelli del centro di Livorno “non hanno capito”?

Non si riesce a gestire il sistema a cassonetti (utilizzato per altro con successo in molte altre città)?

Si passi gradualmente al porta a porta anche in centro!

Arrendersi dopo solo pochi mesi (per rincorrere il consenso di pochi soggetti che non vogliono impegnarsi come il resto della città nell’adottare questi comportamenti necessari) è un pessimo segnale per tutti quelli che invece hanno capito e si stanno impegnando; soprattutto se a ciò uniamo il totale silenzio dell’amministrazione su questioni oggetto di battaglie negli ultimi anni come gli impianti Rari e Lonzi e l’incertezza su altre tematiche ancora irrisolte come la discarica del Limoncino, l’impiantistica alternativa all’inceneritore, oltre allo spauracchio del nuovo impianto Eni, calato sulle nostre teste da Enrico Rossi, ovviamente subito dopo le ultime elezioni comunali..

Senza un’idea strategica di salvaguardia e tutela ambientale si arriva persino al paradosso di scaricare le colpe sui cittadini che sarebbero degli ingenui che “non hanno capito”. Uno scivolone del genere da parte di chi deve spiegare, aiutare e promuovere le politiche ambientali della città sinceramente non può che lasciare esterrefatti”.

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