Ambiente 22 Febbraio 2020

M5S, conferma progetto Gassificatore di rifiuti ENI: “un progetto miope e dannoso”

Livorno 22 febbraio 2020 – “In questi giorni è stato confermato il progetto della “Gassineria” Eni, un impianto che dovrebbe incenerire circa 200.000 ton. annue di Plasmix e Css a Livorno.
Il M5S di Livorno vuole uscire dal silenzio assordante della politica nostrana riguardo alla volontà della Regione Toscana di concentrare a Livorno una simile quantità di rifiuti da smaltire e sottolinea che, per la situazione cittadina già fortemente stressata dall’inquinamento di numerosi impianti presenti in città, è assolutamente INACCETTABILE la costruzione di una ulteriore fonte inquinante a Livorno.
Il progetto è miope e non ha certo a che fare con l’economia circolare perché, oltre ad essere un impianto sperimentale (ricordiamo che ad oggi NON ESISTE un impianto così) e quindi soggetto a possibili malfunzionamenti, in verità non valorizza i rifiuti conferiti perché, con parte del Plasmix (che è ben oltre il 50% della raccolta differenziata degli imballaggi), alcune aziende producono granulo plastico per creare oggetti e addirittura producono manufatti per arredo urbano in plastica riciclata. Perché quindi non creare a Livorno, invece che a Firenze, un impianto che seleziona queste tipologie di rifiuti? I 60 addetti promessi da Eni sulla “Gassineria” potrebbero diventare tranquillamente ben oltre i 100 addetti, senza contare gli indubbi benefici ambientali, ma anche industriali che ne deriverebbero.
Il progetto, così come è pensato, è dannoso sicuramente per l’ambiente e la salute dei cittadini perché, oltre ad incrementare l’inquinamento in città, al di là dei 60 posti di lavoro che sono comunque tutti da verificare (l’impianto così come proposto da Eni appare molto automatizzato), non fornisce reali benefici all’economia cittadina. Dannoso perché va nella direzione opposta al riciclo, recupero e vera valorizzazione dei rifiuti con il rischio reale di spingere i comuni a puntare sempre meno sulla differenziata (la raccolta porta a porta potrebbe essere a rischio), rischiando di insinuare nei cittadini la convinzione a non fare o fare male la differenziazione domestica dei rifiuti perché “tanto si brucia tutto”.
Invitiamo i soggetti proponenti di tale progetto ad un confronto pubblico vero sulle questioni e a non continuare ad ignorare la volontà dei cittadini. A tal proposito chiediamo, a tutte le forze politiche cittadine ed alle associazioni che non lo avessero ancora fatto, di appoggiare la raccolta firme contro questo impianto e il referendum cittadino che chiede lo spegnimento dell’inceneritore di Aamps, e la costruzione di nuovi impianti di trattamento meccanico-biologico dei rifiuti”.

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